I verba dicendi (espressione grammaticale latina che significa alla lettera «verbi del [o di] dire», analoga ad altre come verba iubendi «verbi del comandare») sono ➔ verbi che indicano azioni o processi [...] soggetto di un verbo transitivo, usato come verbum dicendi, riferito a un’entità non umana e inanimata).
Sotto il comune denominatore del «dire», molto semplice e al tempo stesso molto generico, l’insieme dei verba dicendi risulta perciò poco agevole ...
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Settore della linguistica che tratta della didattica della lingua, sia essa prima (materna) o seconda, e in particolare dell’apprendimento e dello sviluppo delle abilità linguistiche principali (comprensione, [...] , un’etichetta in cui confluiscono apporti di ricerche d’indole linguistica, psicologica e pedagogica unite da un denominatore comune, consistente nell’attenzione all’uso linguistico così come questo è analizzato e documentato negli studi relativi ...
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I ➔ numerali cardinali sono quasi tutti aggettivi, plurali e invariabili, compreso zero: sei bicchieri, ventiquattro ore, zero gradi. L’unico cardinale singolare è uno, che segue le regole morfosintattiche [...] quando il numeratore è uno, plurale quando il numeratore è superiore a uno: ¼ e un quarto, ¾ e tre quarti. Quando il denominatore è due non si ha secondo, bensì mezzo, ad es.: ½ e un mezzo; quando è un numero alto, viene espresso preferibilmente con ...
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LINGUE, REGNO DI GERMANIA
EElda Morlicchio
Il periodo compreso tra il 1170 e il 1250 è indicato nella storia linguistica tedesca come '(alto) tedesco medio classico' o '(alto) tedesco medio cortese'. [...] di centri scrittori laici nelle città e nelle corti e l'aumento dei fruitori del testo scritto. Il minimo comune denominatore di tutti questi fattori è la presenza di una cultura laica che rese accessibile la produzione scritta a strati più ampi ...
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turco Con la locuzione popoli t. si intende un vasto complesso di popoli, le cui sedi primitive erano nell’Asia centrale e orientale, e che da quelle sedi hanno sciamato in età storica, con flusso ininterrotto, [...] differenziazione linguistica, dall’8° sec. in poi, tra i vari rami del t. crea però un comune denominatore, almeno linguistico, fra tutte queste letterature.
Appartengono alla letteratura preislamica i più antichi documenti linguistici e letterari ...
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Per politica linguistica si intende ogni iniziativa o insieme di misure attraverso cui le istituzioni esercitano un influsso sugli equilibri linguistici esistenti in un Paese; tale etichetta ricopre in [...] policentrismo e la complessità socioculturale del Paese, non fosse realistico additare il toscano come comune denominatore linguistico. Tuttavia l’intervento ascoliano non ebbe seguito immediato, e venne contraddetto da disposizioni ministeriali ...
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Con riferimento alla nozione di discendenza generazionale che il termine ''famiglia'' implica, la locuzione f. l. fa riferimento a gruppi di lingue che risultino in qualche modo imparentate fra loro (v. [...] abbiamo osservato, l'affinità tra sistemi linguistici documentati si traduce operativamente nella postulazione di una sorta di minimo comune denominatore che simbolizza e sussume i tratti comuni di una certa f. o, se si preferisce, di un certo ''nodo ...
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Scrittura
Francesco Spagna
Il termine scrittura (derivato del latino scribere, "scrivere") è la rappresentazione visiva, mediante segni grafici convenzionali, delle espressioni linguistiche. L'insieme [...] , ceramica, tessitura, domesticazione degli animali) sono quindi avvenute senza la scrittura, indipendentemente da essa. Invece, il denominatore comune delle società nelle quali la scrittura fa la sua comparsa è l'organizzazione gerarchica della ...
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di Silvia Morgana
La storia linguistica dell’Ottocento copre un arco cronologico più esteso rispetto al mero XIX secolo e va dall’arrivo dei francesi in Italia nel 1796 fino al 1915: è infatti l’inizio [...] fanciulli» del purista Giuseppe Taverna (1830) e il fortunatissimo Giannetto del lombardo Luigi A. Parravicini (1ª ed. 1837). Denominatore comune era la ricerca di uno stile non «annodato» e con «periodi brevi e semplici» (così Taverna), la frequenza ...
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Ciascuno degli enti astratti che costituiscono una successione ordinata e che, fatti corrispondere ciascuno a ciascun oggetto preso in considerazione, servono a indicare la quantità degli oggetti costituenti [...] razionale e ciascuna delle coppie fornisce, con il suo primo e il suo secondo elemento, il numeratore e rispettivamente il denominatore di una delle frazioni con le quali si rappresenta usualmente il n. razionale stesso. In definitiva, l’insieme dei ...
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denominatore
denominatóre s. m. [dal lat. mediev. denominator -oris]. – 1. (f. -trice) Propr. (non com.), chi denomina, chi dà il nome. 2. In aritmetica, il numero (o l’espressione numerica) posto sotto il segno di frazione, che sta a indicare...
denominare
(ant. dinominare) v. tr. [dal lat. denominare, comp. di de- e nominare «nominare»] (io denòmino, ecc.). – Nominare, dare nome, mettere nome: i vocaboli che servono a d. le varie parti del corpo; il monte Tabor di Recanati è stato...