distribuzione
distribuzione termine che assume significati diversi a seconda del particolare ambito matematico.
La distribuzione come funzione generalizzata
In analisi, si indica come distribuzione [...] h). Per esempio, <δ>(h), φ> = <δ, φ>(−h)> = φ(0 + h) = φ(h). Si mostra che la derivata T′ è il limite per h → 0 del rapporto incrementale (T(−h) − T)/h, limite che esiste senza eccezioni.
g) Ogni distribuzione a supporto compatto è ...
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Laughlin, Robert Betts
Pietro Salvini
Fisico statunitense, nato a Visalia (California) il 1° novembre 1950. Laureatosi presso la University of California di Berkeley, ha successivamente conseguito il [...] frazionario della carica dell'elettrone.
Nell'effetto Hall classico, in condizioni ordinarie, la resistività elettrica trasversa, derivabile dal rapporto tra il potenziale indotto e la corrente circolante, tende ad aumentare con il crescere del ...
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successione di funzioni
successione di funzioni successione {ƒn(x)} i cui termini sono funzioni. Per ogni x dell’insieme di definizione comune a tutte le funzioni, una successione di funzioni è una → [...] )arctan(nx)} converge in R alla funzione ƒ(x) = sgn(x). Se le funzioni ƒn(x) sono derivabili, si può considerare la successione derivata, i cui elementi sono le derivate degli elementi della successione data. La derivabilità della funzione limite ƒ(x ...
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serie di funzioni
serie di funzioni serie i cui termini sono funzioni reali o complesse tutte definite in uno stesso insieme di un conveniente spazio complesso o reale. Limitandosi al caso di funzioni [...] serie di funzioni le usuali proprietà analitiche delle somme; in particolare si hanno teoremi di passaggio al limite, di derivazione e di integrazione per serie.
Precisamente, detta ƒ(x) la somma della serie (uniformemente convergente), se x0 (che ...
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In elettronica e, in particolare, nei controlli automatici, classe di controllori robusti, ovvero di sistemi di controllo atti a garantire il soddisfacimento delle specifiche assegnate anche in presenza [...] (n)(t)=f(y(t), y(1)(t),…, y(n−1)(t), u(t)).
Supponendo che sia assegnata per l’uscita una traiettoria assegnata yd(t), continua e derivabile almeno fino all’ordine n, si definisce errore la quantità e(t)=y(t)−yd(t), e si pone
s(t)=e(n−1)(t)+an−2e(n−2 ...
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proposizioni, calcolo delle
proposizioni, calcolo delle calcolo logico sviluppato nell’ambito del linguaggio degli → enunciati, detto anche calcolo proposizionale. I suoi oggetti sono le proposizioni, [...] nel calcolo delle proposizioni ed è composto da → assiomi e regole di → inferenza (o regole di derivazione).
Una volta stabilite tali regole si può definire una derivazione formale di una formula A da un insieme di formule Γ dette ipotesi come una ...
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direzione
direzione termine usato per indicare il carattere comune a un insieme di rette parallele. Più formalmente, definendo equivalenti due rette quando coincidono oppure quando la loro intersezione [...] , la direzione di una retta è data dai suoi parametri direttori l, m, n. La direzione di una curva piana in un punto è data dalla direzione della sua tangente in quel punto; se la curva è derivabile in quel punto, la direzione è data dalla sua ...
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minimo
mìnimo [agg. e s.m. Der. del lat. minimus "il più piccolo", superlativo di parvus "piccolo"] [LSF] (a) agg. Oltre che come superlativo di piccolo, si usa spesso in contrapp. a massimo. (b) Sostantivato, [...] , condizione sufficiente perché un punto sia un punto di m. relativo che ivi la derivata prima sia nulla e che la derivata seconda sia positiva. Le precedenti definizioni si estendono direttamente a funzioni di più variabili. ◆ [ALG] M. di un ...
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Le frasi scisse (o semplicemente scisse; ingl. cleft sentence: Jespersen 1937; fr. phrase cliveé) sono costrutti sintattici composti da due unità frasali, una principale e una subordinata, aventi la funzione [...] come un costrutto con ordine ‘marcato’ degli elementi (➔ ordine degli elementi; Benincà, Salvi & Frison 1988), derivabile dalla corrispondente frase canonica attraverso un movimento analogo a quello che si usa nelle ➔ dislocazioni: il costituente ...
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massimo
massimo nozione che in matematica ha diverse accezioni.
☐ Per un insieme ordinato (A, ≤) il massimo è un elemento a ∈ A, tale che per ogni x ∈ A risulti x ≤ a. Il massimo può non esistere o perché [...] funzione di x; la sua espressione è ricavabile dalla formula di → Erone:
L’area è massima quando lo è il suo quadrato A2(x), la cui derivata si annulla per x = 2p/3 e x = p, come mostra anche il suo grafico. Nel punto M(2p/3, p3/27) la funzione ha ...
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derivabile
derivàbile agg. [dal lat. tardo derivabĭlis]. – Che si può derivare (nelle varie accezioni di derivare1). In matematica, funzione d., funzione che ammette derivata.
derivare1
derivare1 v. intr. e tr. [dal lat. derivare tr., propr. «trarre l’acqua da un ruscello», der. di rivus «ruscello, corso d’acqua»]. – 1. intr. (aus. essere) Scaturire, aver origine, provenire (detto di un corso d’acqua): il Po deriva...