UNIVERSITÀ
Goffredo COPPOLA
Guido CALOGERO
Francesco GUIDI
. L'università nella sua storia. - Genesi e caratteristiche fondamentali. - La storia dell'istituzione scientifica e didattica che nella [...] dai domenicani, fu riconosciuto come facoltà solo da Innocenzo VI nel 1360). La sua origine è nello studio del dirittoromano, nuovamente basato sull'indagine diretta del Corpus iuris civilis e particolarmente del Digesto, dopo che la sua nozione era ...
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La Boemia costituisce una regione naturale ben individuata, sia perché idrograficamente appartiene tutta (o meglio per 37/38) al bacino superiore dell'Elba, sia perché ha confini ben definiti, essendo [...] . XIII, il giurista italiano Gozzi di Orvieto era incaricato da Venceslao II di elaborare un codice sulla base del dirittoromano. Fallito il tentativo, per l'ostilità dei nobili, il Gozzi compose tuttavia il Ius regale montanorum, codificazione del ...
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(XV, p. 338)
Filologia classica. - Nell'ultimo sessantennio la f. classica − intesa come disciplina rivolta allo studio dei testi greci e latini antichi con particolare attenzione alla loro trasmissione, [...] valgano i rilevanti apporti di P. Maas, che fanno di lui a buon diritto anche un bizantinista; per la seconda le edizioni di F. Munari (Marco delle manipolazioni tardo-antiche e medievali del mondo greco-romano, è che qualcosa si agiti al di sotto ...
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Religione. - La religione storicamente si attua nella vita associata; e, senza accogliere la teoria del Durkheim che la religione sia nata dalla società, non si può negare che fin dalle sue prime e più [...] più delle volte, contrassegnata con il nome di Societas delinquendi, essa, nel dirittoromano, non ebbe un titolo speciale. È vero per altro, che, nel dirittoromano, l'associarsi per uno scopo pericoloso fu represso sin dall'epoca repubblicana; ma ...
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PISA (A. T., 24-25-26 bis)
Attilio MORI
Mario MARTINOZZI
Matteo MARANGONI
Francesco ARNALDI
Alfredo BONACCORSI
Arturo SOLARI
Giovanni Battista PICOTTI
Tammaro DE MARINIS
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Città della Toscana, [...] 'uso e, forse nello stesso tempo, quello della legge.
Nelle istituzioni e nella legislazione è viva l'efficacia del dirittoromano; fin dal 1141, Pisa dichiara di vivere "lege Romana, retentis quibusdam de lege Longobarda", e circonda di venerazione ...
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Nel periodo fra le due guerre, e ancor più dopo il 1945, anche la b., seguendo i mutamenti verificatisi in tutti i campi, si evolve mediante l'adozione di metodi sempre più scientifici. L'opera del singolo [...] del Bollettino delle pubblicazioni italiane ricevute per diritto di stampa dalla Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze (1971), pp. 60-82; Calabria: M.V. Romano, Incunabuli in biblioteche calabresi, Napoli 1967 ("Pubblicazioni della soprintendenza ...
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INTERESSE
Fulvio MAROI
Angelo SEGRE
Gino LUZZATTO
Giovanni DEMARIA
(dal lat. interesse "importare"; fr. intérêt; sp. interés; ted. Interesse, Zinsen; ingl. interest).
Sommario: Diritto e interesse [...] testamentaria; i secondi sono quelli che sono dovuti ope iuris senza una speciale disposizione tra le parti.
Per il dirittoromano vigeva il principio che un semplice patto fosse incapace di far sorgere l'obbligo agl'interessi: esso produceva per ...
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. Questa voce è usata in due accezioni completamente diverse. Secondo la prima, tradizionale, è un soggetto di diritto e obbligazioni patrimoniali (persona giuridica) costituito da un'associazione di uomini [...] o irraggiungibile o illecito.
Bibl.: Heise, Grundriss eines Systems des gem. Civilrechts; F.D. de Savigny, Sistema del dirittoromano attuale, trad. di V. Scialoia, II, Torino 1887, p. 85 segg.; O. Gierke, Die Genossenschaftstheorie und die deutsche ...
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Popolazione (p. 508). - L'aumento della popolazione, secondo i censimenti 1930 e 1935, è sintetizzato nella seguente tabella:
ll calcolo complessivo per l'inizio del 1937 darebbe circa 8.330.000 abitanti. [...] quest'opera continuava, l'influsso dell'Alciato, professore a Bourges nel 1529, provocò una brillante rinascita degli studî di dirittoromano, ai cui principî fu improntato, in larga misura, lo sviluppo giuridico durante e dopo il sec. XVI. Il 12 ...
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(dal latino aboriri; fr. avortement, fausse couche; sp. aborto; ted. Abortus o Fehlgeburt; ingl. abortion).
Ostetricia. - È l'interruzione della gravidanza in epoca in cui il feto non è capace di vita [...] 'impedire il normale compimento del processo formativo del feto, cagionando l'uccisione del feto stesso.
Nel dirittoromano non era stabilita alcuna sanzione diretta espressamente alla repressione del procurato aborto, giacché il feto era considerato ...
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romano1
romano1 agg. e s. m. (f. -a) [lat. Romanus]. – 1. a. Di Roma, come città e stato del mondo antico: la storia r.; la repubblica r., l’impero r.; il popolo r., la popolazione r. (v. anche S.P.Q.R.); la civiltà, l’arte r.; la letteratura...
diritto2
diritto2 (ant. dritto) s. m. [uso sostantivato dell’agg. prec.]. – 1. In senso ampio, nel linguaggio letter. (non quindi come termine tecnico del linguaggio giur.), ciò che è giusto, o è sentito o dovrebbe essere sentito come giusto,...