Lingua comprendente in senso lato i dialetti della Provenza, della Linguadoca, della Guascogna, del Périgord, del Limosino e dell’Alvernia, oggi sopraffatti dalla diffusione del francese.
Linguistica
Come [...] , di contro al fr. tel); conservazione di a atona finale (porta dal latino porta, di contro al fr. porte); conservazione del dittongo au (aur «oro») e dei gruppi ca- e ga- (canson, di contro al fr. chanson); lenizione delle sorde intervocaliche p, c ...
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L’italiano parlato a Torino condivide, con differenze diafasiche (➔ variazione diafasica), diastratiche (➔ variazione diastratica) e di frequenza d’uso, i principali tratti regionali delle varietà settentrionali. [...] di un semidittongo (specie in sillaba chiusa): ad es. [ˈpwɔːrto] per porto (➔ dittongo);
(e) pronuncia decisamente semiconsonantica della semivocale [w] (➔ semivocali) nei dittonghi ascendenti con [ɔ] o [o], da cui derivano casi come lo suocero, con ...
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L’introduzione della lingua nazionale nel repertorio veneto è stata più lenta che in altre regioni, per una diffusa persistenza nell’uso del dialetto, come attestano le statistiche Doxa e ISTAT. Oggi tuttavia [...] ], che è sia «frutto» che «attività del pescare». La /e/ in sillaba aperta, chiusa da consonante nasale, e nel dittongo /je/ tende a chiudersi: [ˈbene], [ˈteŋpo], [ˈpjede]. Tendono alla realizzazione aperta invece [trɛ], [mɛ]. Nel Veneto centrale ...
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Tra le varietà regionali italiane, quella di Roma presenta alcune caratteristiche specifiche: da un lato si tratta, ormai da molti decenni, della varietà con cui tutti gli italiani vengono più spesso a [...] tra toscano e altre varietà (meridionali o, più spesso, settentrionali). Molto varia è poi la realizzazione della vocale del ➔ dittongo anteriore: di norma si ha una [ɛ], con gradi di apertura anche superiori allo standard (piède, sièdi, Piètro, ecc ...
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L’area linguisticamente meridionale d’Italia comprende in realtà anche zone che, dal punto di vista geografico, sono ancora centrali, come una parte della provincia di Ascoli Piceno, a sud del fiume Aso, [...] Martina Franca (Ta), [ˈsejrə] «sera», [ˈsowlə] «sole». Le /-i-/ e /-u-/ derivanti da metafonesi (cfr § 2.1.1) possono poi dittongare come le /-i-/ e le /-u-/ etimologiche viste prima: a Bitonto (Ba), ad es., si ha [ˈkjɔjnə] «pieno» (metafonetico, da ...
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di Silvia Morgana
La storia linguistica dell’Ottocento copre un arco cronologico più esteso rispetto al mero XIX secolo e va dall’arrivo dei francesi in Italia nel 1796 fino al 1915: è infatti l’inizio [...] , sagrificare / sacrificare.
2.5.3. Morfologia e sintassi. In morfologia, resiste l’oscillazione in plurali del tipo dittongi / dittonghi, capegli / capelli. Nei pronomi, sono in regresso le forme eglino, elle, elleno, mentre persiste l’alternanza ei ...
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L’area umbro-marchigiana, anche a causa della sua conformazione geografica, è stata interessata da vicende storiche piuttosto complesse, sebbene la geografia non le abbia assegnato confini naturali rigidamente [...] è uno dei fatti di matrice romagnola di cui si diceva, oggi peraltro in regresso in parecchie località;
(ii) il dittongamento di tipo fiorentino (e italiano) di /ɛ/ originaria in sillaba libera, che passa a /jɛ/ ([ˈpjɛde ˈvjɛni], ma ['sɛnti]); più ...
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I primi testi volgari d’area italiana sono tradizionalmente considerati i Placiti capuani (marzo 960 - ottobre 963): un debutto tardo rispetto a quello francese (i Giuramenti di Strasburgo, primo documento [...] piper > fr. poivre, it. pepe; ma lat. lacus > it. lago). Altro fenomeno da collocare in questa fase è il dittongamento spontaneo di ĕ e ŏ in sillaba aperta tonica (lat. rŏta > it. ruota).
La distribuzione areale di alcuni tra tali mutamenti ...
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L’➔italiano regionale usato in Sardegna (cfr. Loi Corvetto 1983) è una varietà che, nei suoi tratti principali, è diffusa presso tutti gli strati sociali dell’isola, non è recepita come marcata in maniera [...] contento, rosato con [ɔ], ma contenti, romeni, rovina con [o].
La tendenza alla iatizzazione (cioè alla trasformazione del ➔ dittongo in ➔ iato e il conseguente cambiamento della struttura sillabica; ➔ sillaba) si manifesta in tutta l’area sarda, per ...
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L’italiano di Milano si può definire come una sottovarietà galloitalica dell’➔ italiano regionale settentrionale (che esclude cioè l’italiano regionale del Triveneto). La sua fisionomia va collegata ai [...] (v. sotto; ➔ allofoni; ➔ quantità fonologica) e pertanto la e si trova in finale di sillaba come nei casi precedenti. Il dittongo [jɛ], anche secondario, si pronuncia chiuso [je]: [ˈpjeːde] piede, [ˈvjeːne] viene, [ˈmjeːle] miele, [saluˈmjeːre ...
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dittongo
dittòngo s. m. [dal lat. tardo diphthongus gr. δίϕϑογγος, comp. di δι- «due» e ϕϑόγγος «suono»] (pl. -ghi). – 1. Gruppo di due vocali che si seguono nella medesima sillaba, e delle quali una è vocale sillabica, mentre l’altra può...