L’equivalente in unità monetarie di una unità di bene o servizio; più in generale, valore di scambio di un bene in termini di qualsiasi altro bene.
Secondo la definizione recepita dal diritto privato, [...] è il p. che un’impresa calcola per vari motivi, per es. per misurare lo scarto del p. di mercato dal p. che Si supponga un sistema economico nel quale esistano soltanto tre beni, per es. grano, ferro e carbone. Se il p. del grano relativamente ...
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In linguistica, si dice di elemento linguistico che in un determinato sistema ha una funzione precisa (e non p., o irrilevanti, gli elementi che non hanno tale funzione); in particolare, tratto p., tratto [...] fonico che, in una determinata lingua, ha abitualmente valore distintivo nella realizzazione di un fonema: per es., la vibrazione è un tratto pertinente, in italiano, nella realizzazione dei fonemi ‹l› e ‹r›, mentre non lo è in giapponese; la ...
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Le frasi scisse (o semplicemente scisse; ingl. cleft sentence: Jespersen 1937; fr. phrase cliveé) sono costrutti sintattici composti da due unità frasali, una principale e una subordinata, aventi la funzione [...] la coesione testuale interna (Berretta 2002; Roggia 2009).
L’impiego di frasi scisse si estende anche a espressioni formulari (per es.: è con grande piacere che accolgo la vostra proposta), in cui la funzione di focalizzazione di questa struttura va ...
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La punteggiatura (lat. interpunctio) è un sistema di segni convenzionali impiegato nello scritto per segnalare le relazioni logiche e sintattiche tra le diverse parti della frase, le pause della lettura [...] parole (si aveva dunque la cosiddetta scriptio continua), ma non per questo erano del tutto assenti i segni di interpunzione: per es., in iscrizioni anteriori al V secolo a.C. sono attestati il tratto verticale e i tre punti, usati per separare unità ...
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Le parole relative al corpo umano hanno un’importanza specifica nella lingua in quanto occupano un posto di rilievo in una varietà di ambiti specialistici, come la medicina (e più latamente le scienze [...] lo più dai due dizionari dell’uso VIT 20083 e GRADIT 1999-2007): testa (di cui fanno parte, per es., orecchio, zigomo, fronte, tempia, occhio, naso, bocca, mento, collo); tronco (con spalla, seno, ascella, capezzolo, torace, addome, ombelico, bacino ...
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Si hanno almeno quattro significati del termine eteronimo in linguistica (altre accezioni sono relative ad altri ambiti):
(a) Negli studi sulla traduzione, l’eteronimia è una particolare relazione di sinonimia [...] (quando non si usano capro o caprone) / capra. Oltre che al genere, l’eteronimia può essere riferita anche al numero (per es. nei pronomi personali io / noi). L’italiano ha ereditato l’eteronimia direttamente dal latino, in quanto tutte le parole qui ...
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La retta pronuncia di una lingua considerata sia in sé, sia in rapporto con la scrittura. Nelle lingue di cultura, che in conseguenza della loro storia complessa sono di solito lontane dal presentare una [...] dell’o. l’uso di una città o di una regione (per es., Parigi e l’Île-de-France per il francese, Firenze e la Toscana per l’italiano), oppure di una categoria di persone (per es., la Bühnenaussprache «pronuncia della scena» per il tedesco), più ...
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Con il termine origini ci si riferisce convenzionalmente alla fase aurorale delle lingue romanze (o neolatine), quando testi (o frammenti di testi) scritti in volgare cominciarono a essere conservati su [...] si sostituiscono differenze nel grado di apertura delle vocali, come per es. venti < ventos e venti < vi(gi)nti normale bagaglio linguistico di un qualsiasi parlante medio latino. Per es.:
(a) non è più avvertita la differenza tra vocali lunghe ...
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I nomi d’azione (➔ nomi) sono nomi designanti processi: costruzione («l’azione di, il fatto di costruire»), risanamento («l’azione di, il fatto di risanare»), partenza («l’azione di, il fatto di partire») [...] è il verbo eseguire, e la si confronti col sintagma nominale (SN) dell’es. (11), la cui testa è il nome d’azione esecuzione. Come si dei nomi d’azione e più in generale astratti (ad es., un nome come opinione ha struttura argomentale pur non essendo ...
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La lessicalizzazione è il processo per cui nuove unità linguistiche che in una fase precedente non erano considerate lessicali vengono a far parte del lessico di una lingua; lessicalizzato significa perciò [...] nephew) e per «nipote di nonno» (nieto e grandson).
L’uso del termine con il significato di «codificazione nel lessico» si riscontra, ad es., in Lyons 1968, ma anche in studi di tipologia, fra cui i più conosciuti sono quelli di Talmy (1985 e 2000) e ...
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es-
– Prefisso di molte parole derivate dal latino, che rappresenta l’ex- originario. Ha valore ora negativo-detrattivo (come in esautorare), ora intensivo (come in esclamare, esaudire); in molti verbi, e loro derivati, ha il sign. proprio...