Con il termine origini ci si riferisce convenzionalmente alla fase aurorale delle lingue romanze (o neolatine), quando testi (o frammenti di testi) scritti in volgare cominciarono a essere conservati su [...] mutamenti linguistici, inoltre, erano già avvenuti o erano almeno in corso di svolgimento (Herman 1998: 9-20).
4.2.1 Fonetica. In fonetica i fenomeni principali sono i seguenti:
(a) già dal I secolo d.C. la -m finale era ammutolita, o perlomeno ...
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Con la locuzione lingua cortigiana (o cortegiana o cortesiana) ci si riferisce a un’espressione usata nel dibattito di primo Cinquecento in relazione agli usi linguistici delle corti italiane (Milano, [...] di koinè quattrocentesche, sono ben visibili nel brano di Equicola riportato al § 2:
(a) uso del latinismo grafico-fonetico nei tipi tucti, docti, observo, e simili;
(b) monottongo con conservazione del vocalismo tonico latino (homini, boni), tratto ...
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La parola è un’unità centrale nell’organizzazione del linguaggio. L’esistenza di specifiche condizioni e di fenomeni fonologici che si riferiscono alla parola porta all’individuazione di un costituente [...]
Rohlfs, Gerhard (1966), Grammatica storica della lingua italiana e dei suoi dialetti, Torino, Einaudi, 3 voll., vol. 1° (Fonetica) (1a ed. Historische Grammatik der italienischen Sprache und ihrer Mundarten, Bern, Francke, 1949-1954, 3 voll., vol. 1 ...
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La comunità greca italiana (➔ minoranze linguistiche) è distinta in due aree: quella salentina (nella provincia di Lecce) e quella calabrese (nella provincia di Reggio Calabria). Le zone geografiche in [...] fu introdotto solo in epoca bizantina.
Mancano quasi del tutto studi fonetici sulle attuali condizioni di ➔ variazione diatopica delle varietà greche (limitatamente al sistema fonetico del griko, si veda Romano & Marra 2008, che contiene anche ...
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Lingue, regno d'Arles
AAlberto Varvaro
Nel Duecento, la linea di separazione tra lingue germaniche e lingue romanze non corrispondeva in nessun caso al confine tra Regno di Germania e Impero, a est, [...] distinzione delle tre aree comincia dal sistema delle vocali e dal dittongamento ma si estende a numerosi aspetti della fonetica, della morfologia, della sintassi e del lessico.
Le varietà volgari della zona erano giunte o stavano giungendo all'uso ...
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Il termine allografo (dal gr. allós «altro» e grápho «scrivo») indica le diverse modalità di trascrizione di un suono: il termine designa sia le infinite configurazioni che uno stesso simbolo (per es. [...] si basa su norme convenzionali che si sono stabilizzate in risposta all’esigenza di trasporre correttamente nello scritto la fonetica della lingua. Pur essendo dotato di un’ortografia piuttosto «trasparente» (Scalisi et al. 2003: 21-22) e «funzionale ...
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L’italiano di oggi ha ancora in gran parte la stessa grammatica e usa ancora lo stesso lessico del fiorentino letterario del Trecento. Nella Divina Commedia, a cominciare dal I canto dell’Inferno, un italiano [...] ). Naturalmente, quello che qui (e in seguito) si dice per la morfologia verbale può essere detto di molti altri fenomeni anche fonetici, come l’alternanza tra forme con dittongo e forme non dittongate (luogo, foco) o tra forme in velare e forme con ...
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Per focalizzazione si intende l’insieme di fenomeni che consentono di mettere una porzione di enunciato in maggiore evidenza di altre. Gli enunciati infatti non solo trasmettono informazioni, ma spesso [...] . Il ruolo dell’intonazione, in Il parlante e la sua lingua. Atti delle X giornate di studio del Gruppo di fonetica sperimentale (AIA), Istituto universitario orientale (Napoli, 13-15 dicembre 1999), a cura di D. Locchi, Napoli, Officine Grafico ...
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di Silvia Morgana
La storia linguistica dell’Ottocento copre un arco cronologico più esteso rispetto al mero XIX secolo e va dall’arrivo dei francesi in Italia nel 1796 fino al 1915: è infatti l’inizio [...] lessicografo milanese Giovanni Gherardini, che ha una certa fortuna (Maraschio 1993: 220; ➔ ortografia).
2.5.2. Fonetica. Sul piano fonetico, il dittongo uo (buono, spagnuolo) continua a prevalere negli usi scritti, ma nella lingua epistolare colta è ...
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Dante Alighieri nacque a Firenze nel maggio, o giugno, 1265, l’anno prima della battaglia di Benevento, che segna la distruzione della parte ghibellina in Italia. Di famiglia guelfa, cresce in anni segnati [...] il lessico, la sintassi e in parte la morfologia delle opere volgari di Dante sono sostanzialmente sicure, la veste grafico-fonetica e in qualche misura morfologica è problematica, perché non ci è rimasto un solo autografo di Dante e la tradizione ...
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fonetica
fonètica s. f. [dall’agg. fonetico]. – Nella linguistica tradizionale, ramo della scienza linguistica che studia i fonemi, o suoni articolati dall’apparato di fonazione umano: f. generale; f. storica, che descrive lo sviluppo di un...
fonetico
fonètico agg. [dal gr. ϕωνητικός, der. di ϕωνή «voce, suono»] (pl. m. -ci). – Che concerne la fonetica, in generale, o il fenomeno della fonazione, o i fonemi in partic. e il loro sistema: studî f., ricerche f.; i caratteri f., la...