L’italiano di oggi ha ancora in gran parte la stessa grammatica e usa ancora lo stesso lessico del fiorentino letterario del Trecento. Nella Divina Commedia, a cominciare dal I canto dell’Inferno, un italiano [...] (rui di Inf. XX, 33, liqua di Par. XV, 1).
Ancora più decisive di quelle dantesche sono le selezioni di ➔ Francesco Petrarca nel Canzoniere. I Rerum vulgarium fragmenta constano di 3275 parole per un totale di 57.625 occorrenze (in varia forma ...
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* La voce enciclopedica Lingua scritta è stata ripubblicata da Treccani Libri con il titolo Italiano, parlare, scrivere, arricchita e aggiornata da un contributo di Giuseppe Antonelli.
La scrittura è [...] per loro natura sono assai difformi. Si può osservare (con Coletti 1993: 382) che
uno dei processi stilistici che più incidono nella fortuna immediata delle «tre corone», ➔ Dante, ➔ Francesco Petrarca e ➔ Giovanni Boccaccio (precocissima nel caso di ...
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di Silvia Morgana
La storia linguistica dell’Ottocento copre un arco cronologico più esteso rispetto al mero XIX secolo e va dall’arrivo dei francesi in Italia nel 1796 fino al 1915: è infatti l’inizio [...] , e si tagliava poscia la gola», «sabato sera la meretrice Francesca Guadagnini riceveva una coltellata»: Masini 1977: 95, 101; Scavuzzo 1988 e sci dei taglialegna) o dalle evocative sonorità (Coletti 1993: 393-398).
La cifra stilistica del linguaggio ...
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Con il termine origini ci si riferisce convenzionalmente alla fase aurorale delle lingue romanze (o neolatine), quando testi (o frammenti di testi) scritti in volgare cominciarono a essere conservati su [...] (1996), Italia linguistica delle origini. Saggi editi dal 1956 al 1996, raccolti da V. Coletti et al., Lecce, Argo, 2 voll.
Sabatini, Francesco, Raffaelli, Sergio & D’Achille, Paolo (1987), Il volgare nelle chiese di Roma. Messaggi graffiti ...
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Sebbene con italiano si alluda qui alla lingua, non a chi la parla, la diffusione della lingua italiana fuori d’Italia può spesso essere desunta solo dal contatto con la civiltà italiana. Questa considerazione [...] , residenza dei papi dal 1309 al 1377, dove ➔ Francesco Petrarca trascorse gran parte della sua vita. Dopo il Guido (2004), La Lingua franca barbaresca, Roma, Il Calamo.
Coletti, Vittorio (2005), Libretti, opera e lingua, in Storia della lingua ...
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La produzione in prosa e in poesia del XVII secolo è concepita all’insegna del barocco, ispirata cioè all’abnorme e tendente all’iperbole e alla ‘maraviglia’. Il senso dispregiativo del termine si estese [...] narrativa barocca, «Studi secenteschi» 49, pp. 43-64.
Bruni, Francesco (a cura di) (1992), L’italiano nelle regioni. Lingua nazionale e identità regionali, Torino, UTET.
Coletti, Vittorio (2001), La standardizzazione del linguaggio: il caso italiano ...
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Assumiamo convenzionalmente che l’età umanistica e rinascimentale coincida con i secoli XV e XVI. È questa l’epoca, in Italia come negli altri paesi dell’Europa occidentale, dell’emergere delle lingue [...] si riassume in volgare nei nomi di ➔ Dante, ➔ Francesco Petrarca e ➔ Giovanni Boccaccio e in latino nel movimento umanistico amp; Trifone 1993-1994, vol. 3º, pp. 751-790.
Coletti, Vittorio (1983), Parole dal pulpito. Chiesa e movimenti religiosi tra ...
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Il Settecento fu un secolo decisivo per le sorti della lingua italiana, investita dalle grandi innovazioni culturali del periodo, che mettono in moto il processo destinato a modernizzarne le strutture, [...] sintonizzato con lo spirito e il gusto del secolo» (Coletti 1993: 197).
Metastasio codifica il genere alto dell’opera 2 voll. (1a ed. Modena, Bartolomeo Soliani, 1706).
Soave, Francesco (2001), Gramatica ragionata della lingua italiana, a cura di S. ...
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La predicazione è stata lo strumento di comunicazione di massa che più a lungo e capillarmente ha operato in Europa e in Italia, importante sia come veicolo di conoscenza religiosa e orientamento morale, [...] e di semplicità, di astrazione teologica e di concretezza morale (Coletti 2006).
Tuttavia il toscano è, anche in questo ambito, profilo del bravo predicatore nel 1609, padre Francesco Panigarola, celeberrimo maestro del pulpito, raccomanda semplicità ...
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Il termine koinè (meno diffusa la variante grafica coinè) proviene dal greco koinē´, femminile dell’agg. koinós «comune» accordato con diálektos s.f. «lingua», indicante la lingua letteraria usata dai [...] (1992), Le Marche, in Bruni 1992, pp. 462-506.
Bruni, Francesco (a cura di) (1992), L’italiano nelle regioni. Lingua nazionale e Napoli angioina, in Italia linguistica delle origini, a cura di V. Coletti et al., Lecce, Argo, 1996, 2 voll., vol. 2º, ...
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superciliosita
superciliosità s. f. inv. Supponenza, arroganza nel giudizio. ◆ La tv è la finestra sul cortile e non tollera più la superciliosità di plastica dei critici, quest’autopromozione a pensatori negativi, ad esponenti della scuola...