Per comprendere il nesso tra storia della lingua e storia della Chiesa è sufficiente ricordare i caratteri cruciali delle cosiddette religioni abramitiche, le religioni, cioè, che vedono nelle vicende [...] dell’elocutione di Demetrio Falereo, Venezia, Bernardo Giunta e Giovanni Battista Ciotti.
Passavanti, Iacopo (1856), Lo specchio movimenti religiosi, a cura di G.M. Cantarella, Roma - Bari, Laterza, pp. 189-254 (1a ed. 2001).
Trovato, Paolo (1994 ...
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I verbi transitivi e quelli intransitivi (la cui definizione e la cui terminologia furono fissate già nella grammatica antica) rappresentano un’opposizione fondamentale tra i ➔ verbi di una lingua. Nella [...] (Salvi 1988: 61-62):
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a. Mario ha dato il libro a Giovanni
b. Mario ha promesso un regalo ai ragazzi
c. Mario ha messo il libro Sette studi, a cura di R. Simone, Roma - Bari, Laterza, pp. 303-316.
Dowty, David (1979), Word meaning and ...
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Alessandro Manzoni nacque a Milano nel 1785 dalla figlia di Cesare Beccaria, Giulia, moglie presto separata del ricco possidente Pietro Manzoni. Dopo un decennio trascorso in collegio dai padri somaschi [...] Tullio (1963), Storia linguistica dell’Italia unita, Bari, Laterza.
Graziadio Isaia Ascoli (2010), Atti del Convegno nel e 1855, Perugia, Università italiana per stranieri.
Nencioni, Giovanni (1993), La lingua di Manzoni. Avviamento alle prose ...
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Il panorama dei quotidiani italiani a stampa è molto ricco, contando, oltre alle principali testate nazionali, più o meno indipendenti, ai quotidiani politici e a quelli sportivi, un elevato numero di [...] come fitta nebbia, bruciante ricordo, tunnel della droga.
Adamo, Giovanni & Della Valle, Valeria (2003), Neologismi quotidiani. ’italiano contemporaneo, a cura di A.A. Sobrero, Roma - Bari, Laterza, 2 voll., vol. 2° (Le strutture), pp. 371-402.
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La parola regola, applicata a una lingua, ha due significati fondamentali: quello di «descrizione di un meccanismo della lingua stessa» e quello di «precetto, ammonizione per parlare o scrivere bene». [...] io, tu, quelli; preposizione, sì come è quando io dico a Giovanni, questo a è la preposizione; avverbio, sì come è pienamente, Luca (2006), Prima lezione di grammatica, Roma - Bari, Laterza.
Simone, Raffaele (1990), Seicento e Settecento, in Storia ...
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I pronomi allocutivi sono forme di pronomi personali, atoni e tonici (➔ clitici; ➔ personali, pronomi), usate per rivolgersi a un destinatario, per interloquire con lui e per richiamare la sua attenzione [...] solo più tardi come soggetto (in una lettera dell’umanista Giovanni Pontano, del 1476, per la cancelleria aragonese di Napoli). -172.
Sobrero, Alberto A. & Miglietta, Annarita (2006), Introduzione alla linguistica italiana, Roma - Bari, Laterza. ...
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di Bruno Moretti
Il termine mistilinguismo è usato correntemente come sinonimo di plurilinguismo sia per i casi in cui in una comunità sono presenti due o più lingue, sia per i discorsi prodotti da un [...] culturale che aveva ormai optato per il toscano). Anche ➔ Giovanni Boccaccio, già nell’Epistola napoletana (diretta a Franceschino de’ in Id., Scritti di storia letteraria e politica, Bari, Laterza, vol. 20º.
Dal Negro, Silvia (2002), Plurilinguismo ...
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La grammaticalizzazione è il fenomeno per cui forme linguistiche libere (per es., parole) perdono gradualmente l’autonomia fonologica e il significato lessicale, fino a diventare forme legate con valore [...] colloquiale, si hanno forme del tipo Jean mange pas («Giovanni non mangia»), oppure je sais pas («so mica»). Mica Scritti di linguistica storica e tipologica, Roma - Bari, Laterza.
Ramat, Paolo (2005b), Categorie linguistiche e categorizzazioni del ...
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Le interrogative dirette sono frasi indipendenti (come negli esempi 1 e 2) o principali (es. 3) che contengono una domanda:
(1) hai dormito bene?
(2) quando vieni?
(3) pensi che Carlo abbia ragione?
Nella [...] dalla lingua di ➔ Dante, ➔ Francesco Petrarca e ➔ Giovanni Boccaccio, e declinò dall’uso italiano scritto solo a (a cura di) (1993) Introduzione all’italiano contemporaneo, Roma - Bari, Laterza, 2 voll. (vol. 1º Le strutture; vol. 2° La variazione ...
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Giacomo Leopardi (Recanati 1798 - Napoli 1837) ricevette nell’infanzia un’educazione tradizionale, affidata a istruttori ecclesiastici. L’analisi linguistica degli scritti del periodo 1809-1810 non a caso [...] Da Dante a Pirandello, Torino, Einaudi, pp. 261-295.
Nencioni, Giovanni (1988), La lingua del Leopardi lirico, in Id., La lingua (19973), La filologia di Giacomo Leopardi, Roma - Bari, Laterza (1a ed. Firenze, Le Monnier, 1955).
Vitale, Maurizio ...
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