SCRITTURA
Guglielmo Cavallo e Jack R. Goody
Storia della scrittura
di Guglielmo Cavallo
Introduzione
La scrittura può essere definita un sistema organizzato di simboli figurati o astratti (pittogrammi, [...] tra il XII e il XIII, l'intera Europa e l'Italia in particolare conobbero - correlata ai mutamenti socioculturali dell'epoca - dell'Indo, è documentata intorno al 2200 a.C. Le popolazioni di Creta e del Peloponneso conobbero la scrittura almeno dal ...
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La sintassi si occupa dei modi in cui le parole possono combinarsi, delle strutture (o costruzioni) che così si ottengono e degli effetti che tali combinazioni hanno su altri piani, come quello della ➔ [...] (Pennacchi, Canale Mussolini, p. 103).
2.2.4 Risalita del soggetto. Un’importante proprietà dell’italiano informale (familiare, colloquiale, popolare) è la risalita del soggetto della frase completiva (➔ completive, frasi), che si sposta collocandosi ...
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I primi testi volgari d’area italiana sono tradizionalmente considerati i Placiti capuani (marzo 960 - ottobre 963): un debutto tardo rispetto a quello francese (i Giuramenti di Strasburgo, primo documento [...] non riteneva che la Gallia fosse di Ariovisto invece che del popolo romano» (Cesare, De bello gall. I, 45, 1) un ente storico fisso e immobile e, nella sua relazione con l’italiano (come con altre lingue) continua a mutare forma, negli ambiti e ...
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L’espressione lingua (o italiano) d’oggi, così come quella, equivalente, di italiano contemporaneo (entrambe usate negli studi: per l’una Cortelazzo 2000, LId’O 2004, Dardano & Frenguelli 2008; per [...] ): al singolare si ha la crescita del tu confidenziale (che in origine caratterizzava dialettalmente l’uso popolare di Roma e di altre zone dell’Italia centrale e in grande estensione a partire dal Sessantotto) e la limitazione del voi di cortesia ...
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Raffaele Simone
Lingue
E glòssama e’ fonì, fonì manechò (in griko, «La nostra lingua è voce, voce soltanto»)
Lingue minacciate
di Raffaele Simone
20 febbraio
Alla vigilia della giornata internazionale [...] e varianti dialettali che via via scompaiono.
Le minoranze linguistiche in Italia
Il concetto di minoranza
L’espressione minoranze etniche dovrebbe designare, in senso proprio, tutte quelle popolazioni o gruppi di esse che vivono all’interno di una ...
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di Silvia Morgana
La storia linguistica dell’Ottocento copre un arco cronologico più esteso rispetto al mero XIX secolo e va dall’arrivo dei francesi in Italia nel 1796 fino al 1915: è infatti l’inizio [...] tipiche dei semicolti (irregolarità ortografiche, forme influenzate dall’uso popolare e regionale, carenze morfosintattiche, ecc.; ➔ italianopopolare). Sono molte le testimonianze di uso dell’italiano da parte di semicolti e semicolte di varie aree ...
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L’Italia può vantare il maggior trattato di linguistica dell’Europa medievale, il De vulgari eloquentia di ➔ Dante Alighieri, scritto in latino per definire i caratteri del volgare illustre, in cui, per [...] poi trasportato anche nel campo degli studi sul folklore e adattato da Costantino Nigra alla spiegazione della presenza del canto popolare epico-lirico del Nord Italia.
I lavori di Ascoli e la sua attività come direttore dell’«Archivio glottologico ...
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Dante Alighieri nacque a Firenze nel maggio, o giugno, 1265, l’anno prima della battaglia di Benevento, che segna la distruzione della parte ghibellina in Italia. Di famiglia guelfa, cresce in anni segnati [...] . È stato calcolato che il 90% del lessico fondamentale dell’italiano in uso oggi (cioè il 90% delle 2000 parole più frequenti talvolta decisamente letterarie, come la registrazione del siciliano popolare accanto a quello aulico nel Contrasto di Cielo ...
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Il lessico è l’insieme dei lessemi (o, con termine non tecnico, delle parole) di una lingua. Come altre lingue nazionali, che vengono usate da secoli per molte delle principali funzioni comunicative, anche [...] macellato», lomb. carrobbio «incrocio», piem. piola «mescita popolare di vini e liquori»;
(b) usati per rinviare a 3%), poco più di un quarto dai composti (26,7%).
I derivati dell’italiano sono più di 97.000: di questi, poco più di 17.000 sono formati ...
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Malgrado il suo nome antico (che fu recuperato solo in età rinascimentale, riferito a una subarea della regione attuale, così chiamata dopo l’Unità), il Lazio è una regione dalla fisionomia piuttosto recente. [...] %, e al 29,8% arrivava quella di coloro che usavano dialetto e italiano (media nazionale di allora, 19,1 e 32,9%); con amici, 2003). Sempre più diffusa è poi la tendenza, a livello popolare, a rappresentarla come zero, eliminando ogni simbolo, con la ...
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popolare1
popolare1 (ant. populare) agg. [dal lat. popularis, der. di popŭlus «popolo1»]. – 1. a. Del popolo, inteso come collettività dei cittadini, senza distinzione di classi sociali: cercare il favore p.; ottenere il consenso p.; volontà...
popolo1
pòpolo1 (ant. pòpulo) s. m. [lat. pŏpŭlus]. – 1. a. Il complesso degli individui di uno stesso paese che, avendo origine, lingua, tradizioni religiose e culturali, istituti, leggi e ordinamenti comuni, sono costituiti in collettività...