. I suoni avulsivi (così chiamati da Raoul de La Grasserie) sono detti dai linguisti inglesi clicks, dai Tedeschi schnalze o Schnalzlaute, dai Francesi cliquements, ecc.; sono suoni consonantici prodotti [...] XXV, p. 775), il Sandawe nella regione dei grandi laghi (v., XXX, p. 631) e la linguadei wa-Nege, probabilmente affine al Sandawe, nonché infine, il Cafro, lingua bantu (v., VIII, p. 266). Le lingue di cui sopra, eccetto il Cafro, appartengono alla ...
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L’italiano di oggi ha ancora in gran parte la stessa grammatica e usa ancora lo stesso lessico del fiorentino letterario del Trecento. Nella Divina Commedia, a cominciare dal I canto dell’Inferno, un italiano [...] trenta anni le possette parti Sancti Benedicti» (➔ origini, lingua delle).
Deve comunque passare del tempo prima che un volgare lasci segni più consistenti ed elaborati in testi scritti, al di là dei casi in cui compare in mezzo al latino. Uno ...
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Vicino Oriente antico. L'origine della scrittura e del calcolo
Denise Schmandt Besserat
Jean-Jacques Glassner
Jöran Friberg
Robert Englund
L'origine della scrittura e del calcolo
Le registrazioni [...] non solo per rappresentare oggetti o unità di misura, ma anche i diversi suoni della lingua parlata. Quest'uso fonetico deisegni ha consentito agli studiosi d'identificare i linguaggi utilizzati dagli scribi babilonesi e stabilire l'affiliazione ...
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Neuropsicologia del linguaggio
Gianfranco Denes
(Divisione di Neurologia, Ospedale Civile di Venezia SS. Giovanni e Paolo, Venezia, Italia)
Lo scopo di questo saggio è di illustrare il contributo fornito [...] portare a un deficit afasico per il linguaggio deisegni, analogo a quello dei soggetti udenti. Sebbene, ovviamente, i dati , si nota come l'italiano, a somiglianza delle altre lingue europee, usa una via lessicale: l'assegnazione corretta durante ...
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I primi testi volgari d’area italiana sono tradizionalmente considerati i Placiti capuani (marzo 960 - ottobre 963): un debutto tardo rispetto a quello francese (i Giuramenti di Strasburgo, primo documento [...] di accordo segnalano non ambiguamente le relazioni sintagmatiche. Segni dell’irrigidimento nell’ordine lineare si possono già riconoscere e favorito, poi, dalla pratica dei volgarizzamenti (➔ volgarizzamenti, linguadei) nel XIII e nel XIV secolo ...
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La pragmatica è il settore degli studi linguistici e semiotici che si occupa del rapporto fra i segni e i loro utenti, ovvero dell’uso deisegni, che ha sempre luogo in un contesto. Preannunciata dal filosofo [...] scanso di interpretazioni fuorvianti.
Poiché l’uso di una lingua tipicamente si oppone al linguaggio stesso come sistema, nel della deissi dipendono dalla più generale dimensione indicale deisegni. Un segno è un indice, secondo una definizione che ...
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di Silvia Morgana
La storia linguistica dell’Ottocento copre un arco cronologico più esteso rispetto al mero XIX secolo e va dall’arrivo dei francesi in Italia nel 1796 fino al 1915: è infatti l’inizio [...] di dialetto e italiano. Per le classi colte era segno di distinzione passare dal dialetto all’italiano, spesso pp. 271-302.
Nencioni, Giovanni (1988), La linguadei “Malavoglia”, in Id., La linguadei “Malavoglia” e altri scritti di prosa, poesia e ...
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L’Italia può vantare il maggior trattato di linguistica dell’Europa medievale, il De vulgari eloquentia di ➔ Dante Alighieri, scritto in latino per definire i caratteri del volgare illustre, in cui, per [...] (Origini italiche, 1767) e Stanislao Bardetti (Della linguadei primi abitatori d’Italia, 1772). Nelle loro tesi
All’inizio del XIX secolo la discussione linguistica fu segnata dal dibattito sulla lessicografia legato alla Proposta di alcune ...
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Vicino Oriente antico. L'analisi linguistica
Gábor Zólyomi
Giovanni Garbini
L'analisi linguistica
Grammatica
di Gábor Zólyomi
A partire dal III millennio, se non prima, in Mesopotamia vi furono due [...] posti accanto a esso. Tale distribuzione deisegni non può essere casuale: essa presuppone un'analisi fonetica che isola tre gruppi di consonanti, quelle comuni al semitico e ad altre lingue, quelle semitiche cananaiche e quelle semitiche amorree ...
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Si assumono come riferimenti cronologici simbolici di questa voce il 1211, anno del primo documento fiorentino conservato, e il 1375, anno della morte di Boccaccio.
Il Duecento è il secolo nel quale il [...] doler tanto.
Quando tende allo stile elevato, la lingua poetica dei toscani, Guittone in testa, è però il più delle volte più artificiosa che complessa, e non riesce a nascondere i segni di una faticosa elaborazione sulla carta. Sebbene Dante indichi ...
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numero
nùmero s. m. [dal lat. numĕrus; cfr. novero]. – 1. Ciascuno degli enti astratti che rappresentano insiemi di unità, ordinati in una successione infinita (serie naturale dei n.) nella quale ogni elemento conta un’unità in più rispetto...
LIS
s. f. [sigla di Lingua Italiana dei Segni]. – Lingua adottata dai sordi per comunicare attraverso il canale sensoriale della vista o anche, dai ciechi, attraverso il tatto: consiste nell’esprimere parole, concetti, azioni mediante una...