Ludovico Ariosto (Reggio Emilia 1474 - Ferrara 1533) trascorse quasi tutta la vita a Ferrara. Frequentò la società letteraria della corte estense, che stimolò i suoi primi esperimenti letterari in latino [...] , altri generi letterari conservano più a lungo i segnidei particolarismi locali. Il caso dell’Orlando furioso è Oltre all’adeguamento delle strutture fonetiche e morfologiche alla linguadei grandi trecentisti, la memoria di Dante e Petrarca filtra ...
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D'OVIDIO, Francesco
Lucia Strappini
Nacque da Pasquale e da Francesca Scaroina il 5 dic. 1849 a Campobasso, da dove la famiglia si trasferì nove anni dopo a Napoli. Qui compì gli studi secondari nel [...] specificamente di ordine linguistico, a cominciare da La linguadei Promessi sposi nella prima e nella seconda edizione (Napoli divinazione, la quale, se può esser felice e dar nel segno, può anche riuscire a meri abbagli, quanto da una meditazione ...
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L’espressione italiano popolare, attestata già nell’Ottocento (si trova, per es., negli Opuscoli sulla lingua italiana di Giovanni Romani, Milano, Silvestri, 1827, p. 407), deve il suo successo negli studi [...] tra l’italiano popolare e l’italiano parlato (➔ lingua parlata) nelle sue manifestazioni più colloquiali e trascurate; «moglie»);
(d) la scarsa e impropria utilizzazione deisegni paragrafematici: accenti e apostrofi omessi o inseriti indebitamente; ...
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Giambattista Vico nacque a Napoli il 23 giugno 1668, in una famiglia di modeste condizioni (il padre era libraio). Intrapresi gli studi di filosofia come esterno presso il collegio dei gesuiti di Napoli [...] dello Stato, pp. I-XXIX.
Tomasin, Lorenzo (2009), “Scriver la vita”. Lingua e stile nell’autobiografia italiana del Settecento, Firenze, Cesati.
Trabant, Jürgen (1996), La scienza nuova deisegni antichi. La sematologia di Vico, Roma - Bari, Laterza. ...
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La virgola (dal lat. virgula(m) «piccola verga») è un segno di interpunzione, costituito da una linea curva con la testa al livello basso della riga, che ha una varietà di funzioni. Indica una pausa breve, [...] frasi e tra periodi, ottenuto tramite la sostituzione deisegni d’interpunzione forti (punto, punto e virgola, 159-177.
Maraschio, Nicoletta (1993), Grafia e ortografia, in Storia della lingua italiana, a cura di L. Serianni & P. Trifone, Torino, ...
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L’alfabeto italiano è l’insieme deisegni grafici o ➔ grafemi (o in termini usuali, lettere) che servono a trascrivere la lingua italiana. L’alfabeto italiano prosegue l’alfabeto della lingua latina, che [...] è adottato dal tardo XVIII secolo in luogo del cirillico) e anche lingue europee di ceppo germanico come il tedesco e l’inglese. L’ ’alfabeto italiano è presentato come «la serie sistematica deisegni che traducono i suoni in forma grafica e visiva ...
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Si intende per stile nominale uno stile (soprattutto nella lingua scritta) in cui la scelta del nome, unita a quella dell’aggettivo e dei verbi in modi non finiti (➔ modi del verbo), prevale sulla scelta [...] è tipico anche del linguaggio giornalistico (➔ giornali, linguadei), soprattutto della parte iniziale degli articoli, influenzata dalla (➔ nominali, enunciati), frase racchiusa tra due segni d’interpunzione forte che non si costruisce attorno ...
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Per variazione diamesica si intende la capacità di una lingua di variare a seconda del mezzo o canale adottato, sia esso scritto (grafico-visivo) o parlato (fonico-acustico) (➔ lingua parlata; ➔ lingua [...] interlocutori (codice prossemico) durante una conversazione. E sul canale visivo è interamente basata la linguadei sordi (➔ segni, lingua italiana dei). Vi sono inoltre alcune produzioni linguistiche nate dalla cooperazione della vista con l’udito e ...
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La punteggiatura (lat. interpunctio) è un sistema di segni convenzionali impiegato nello scritto per segnalare le relazioni logiche e sintattiche tra le diverse parti della frase, le pause della lettura [...] opere grammaticali di primo piano come il Della lingua toscana (1643) di Benedetto Buommattei o le Osservazioni della lingua italiana (1644) del Cinonio (Marazzini 2008: 138).
L’uso deisegni interpuntivi non è vincolato a prescrizioni rigide ma ...
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Il termine fonosimbolismo (o simbolismo fonetico) si riferisce a una serie di fenomeni di varia natura e tipologia nei quali da un suono o una sequenza di suoni si riconosce il valore semantico in modo [...] ruolo non secondario nella struttura delle lingue (per una rassegna, Hinton, Nichols & Ohala 1994).
Attualmente, pur riconoscendosi il carattere sostanzialmente arbitrario e convenzionale deisegni linguistici, sembra prevalere un atteggiamento ...
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numero
nùmero s. m. [dal lat. numĕrus; cfr. novero]. – 1. Ciascuno degli enti astratti che rappresentano insiemi di unità, ordinati in una successione infinita (serie naturale dei n.) nella quale ogni elemento conta un’unità in più rispetto...
LIS
s. f. [sigla di Lingua Italiana dei Segni]. – Lingua adottata dai sordi per comunicare attraverso il canale sensoriale della vista o anche, dai ciechi, attraverso il tatto: consiste nell’esprimere parole, concetti, azioni mediante una...