Si chiama allitterazione la ripetizione spontanea o ricercata della lettera o della sillaba iniziale di vocaboli più o meno contigui, in generale collegati dal senso. Il termine è stato foggiato dal Pontano [...] poi numerose frasi fatte allitteranti: Kinder und Kegel, thick and thin.
Funzione meno importante ha l'allitterazione nelle lingueromanze, dove si trova soprattutto in frasi fatte, che in parte risalgono al latino, in parte sono nuove formazioni ...
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Rapporto di somiglianza tra due oggetti; e tale, in particolare, che ad esso possa applicarsi l'argomentazione mediante la quale, dall'eguaglianza o somiglianza constatata tra alcuni elementi di tali oggetti, [...] , che nel latino parlato fece una vittoriosa concorrenza all'accusativo coll'infinito (questa forma dànno, infatti, le lingueromanze) nacque per analogia con gaudeo quod vales, che il latino classico ammetteva accanto a gaudeo te valere.
Talvolta ...
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Fondatore della glottologia romanza, nato a Giessen il 15 marzo 1794; morto a Bonn il 29 maggio 1876. Frequentò il ginnasio e l'università di Giessen, dove, sotto la guida di F.G. Welcker, si dedicò dapprima [...] vita, l'attività del D. fu data quasi esclusivamente agli studî linguistici. Suo proposito fu di tessere la storia delle lingueromanze seguendo l'esempio di Jacob Grimm, che nella Deutsche Grammatik (1° vol. 1819) aveva dato un saggio insigne di ...
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SCHLEGEL, August Wilhelm von
Giovanni Vittorio Amoretti
Scrittore e critico tedesco, nato il 5 settembre 1767 a Hannover, figlio di Johann Adolf Sch. (v.), morto a Bonn il 12 maggio 1845. Studiò prima [...] , voll. 2), raccolse sotto il titolo Blumensträusse italienischer, spanischer und portugiesischer Poesie (1803) traduzioni da queste lingueromanze. Una speciale menzione merita il suo saggio Über die göttliche Komödie, cui è unita una traduzione di ...
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Dal latino broccus "con punte sporgenti", d'origine incerta, probabilmente celtica: cfr. Walde, Lateinisches etymologisches Wörterbuch, 2ª ed., Heidelberg 1910, p. 97) derivano tutti i nomi che designano, [...] in quasi tutte le lingueromanze, oggetti appuntiti, aguzzi, o anche cuciti o trapunti (cfr. Meyer-Lübke, Romanisches etymologisches Wörterbuch, 2a ed., Heidelberg 1924, p. 96): e quindi anche questo termine. Il broccato vero, originale, è infatti un ...
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- Quinta lettera dell'alfabeto romano, in cui occupa lo stesso posto che questo simbolo occupava nell'alfabeto fenicio; in questo, però, e negli alfabeti semitici da esso derivati, non indicava la vocale, [...] ̯o, cfr. τεγγω); anche ĕ in sillaba aperta non iniziale (fuorché davanti ad r) diventa ĭ (lĕgo: collĭgo).
Nelle lingueromanze la e tonica latina si è conservata, fuorché nel francese, nei dialetti gallo-italici e nel ladino grigione e dolomitico in ...
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Nella metrica antica si chiama dieresi una pausa del verso, causata da fine di parola o di frase. La dieresi differisce dalla cesura (v.) in quanto non cade nell'interno di un piede, ma alla fine di esso. [...] Divina Commedia e gli autografi del Petrarca e del Boccaccio.
Analoghe sono le norme che valgono per le altre lingueromanze, anch'esse ispirate dall'uso latino e da ragioni etimologiche; la struttura linguistica del francese comporta casi di dieresi ...
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Parte del discorso che determina il verbo, non solo, ma, contrariamente alla sua etimologia e alle definizioni unilaterali degli antichi, anche l'aggettivo e, in certi casi, un complemento: ama soprattutto [...] suffisso: in greco -ῶς, in latino fra gli altri -ter (audacter), nelle lingueromanze -mente (audacemente), in inglese -ly (truly), in tedesco -lich. Ma nelle lingue germaniche i legami si stringono ancor più, perchè l'aggettivo alla sua volta s ...
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Pellegrini, Giovan Battista
Maurizio Trifone
Linguista, nato a Cencenighe (Belluno) il 23 febbraio 1921. Ha studiato all'università di Padova alla scuola di C. Tagliavini e poi all'università di Pisa, [...] , ha svolto un'intensa attività di ricerca, che è confluita in una vasta produzione scientifica riguardante principalmente le lingueromanze, quelle dell'Italia prelatina, il ladino, i dialetti veneti e friulani, la toponomastica e l'onomasiologia, i ...
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GIOVANNI Climaco (‛Ιωάννης ὁ τῆς κλίμακος "della scala" che fu tradotto con Climacus)
Silvio Giuseppe Mercati
Scrittore ascetico bizantino, nato verso il 579: monaco sul monte Sinai sotto la direzione [...] ebbe subito grande favore: fu commentata da Giovanni di Raithu, da Elia Cretense, ecc.; fu tradotta in siriaco, latino e lingueromanze e in slavo.
Ediz.: Testo con traduzione di M. Raderus, Parigi 1633; e poi in Migne, Patrol. Graeca, LXXXVIII, coll ...
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romanzo1
romanżo1 agg. [dal fr. ant. romanz, che risale alla locuz. lat. *romanĭce loqui «parlare latino»]. – In linguistica e in filologia, sinon. di neolatino: le lingue r.; filologia r., che ha per oggetto di studio, soprattutto comparativo,...
romanza
romanża s. f. [dal fr. romance (femm.), che a sua volta è dallo spagn. romance (masch.) e dal provenz. romans, che risalgono all’avverbio lat. pop. *romanice «al modo dei Romani, in lingua latina»]. – 1. In letteratura, componimento...