In linguistica, il termine collocazione indica la combinazione (tecnicamente co-occorrenza) di due o più parole, che tendono a presentarsi insieme (contigue o a distanza) più spesso di quanto si potrebbe [...] è anche la proposta di spiegare la produzione linguistica del parlante come un insieme di possibilità combinatorie primo nome costituisce il collocato e il secondo la base, che generalmente, dal punto di vista semantico, indica un’entità più piccola, ...
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Per variazione diamesica si intende la capacità di una lingua di variare a seconda del mezzo o canale adottato, sia esso scritto (grafico-visivo) o parlato (fonico-acustico) (➔ lingua parlata; ➔ lingua [...] secondi, anche senza capirne il senso generale e senza assistere direttamente al contesto Italiano tendenziale: osservazioni su alcuni aspetti della standardizzazione, in Scritti linguistici in onore di Giovan Battista Pellegrini, a cura di P. ...
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Il discorso indiretto libero è una delle forme tradizionalmente riconosciute del ➔ discorso riportato, cioè uno dei modi che offre la lingua per riprodurre enunciati appartenenti a un atto di enunciazione [...] qualità di voce o intonazione decisamente ‘altra’, con effetto generale di mimica (Calaresu 2004: 168).
Nel testo orale Garavelli, «il procedimento ha le sue radici nell’uso linguistico comune ed è documentabile ben prima dell’Ottocento» (Mortara ...
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PETROCCHI, Giorgio
Guido Lucchini
PETROCCHI, Giorgio. – Nacque a Tivoli il 13 agosto 1921 da Giuseppe e Valeria Vanni. Laureatosi in giurisprudenza all’Università di Roma nel 1942, fu bibliotecario [...] Stato in Roma, Ministero della Pubblica Istruzione, Dir. generale, Istr. sup., manca il fascicolo personale. Una , pp. 669-715; Id., Un problema editoriale: il colorito linguistico della Commedia, in Atti del VII convegno ASLI, Pisa-Firenze… ...
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Ogni lingua ha al suo interno differenziazioni collegate con fattori sociali ed extralinguistici ed è articolata in varietà. Le varietà di lingua rappresentano le diverse attualizzazioni, ognuna distinta [...] lingua, l’articolazione e differenziazione in varietà è particolarmente spiccata.
Anche il ➔ repertorio linguistico di una comunità, paese o nazione va generalmente considerato come una somma di varietà di lingua, varietà appartenenti allo stesso o a ...
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Per monolinguismo si intende l’uso di un solo codice o varietà linguistica, e più specificamente nell’uso letterario di un unico registro stilistico o modulo espressivo omogeneo e selezionato da parte [...] nova al Convivio al De vulgari eloquentia, alle riflessioni linguistiche sparse ovunque nella Commedia. Il De vulgari eloquentia definisce la poetica dantesca nell’ambito di una concezione generale della lingua, con l’intenzione di voler essere «un ...
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Esistono in linguistica concezioni differenti di registro. Un aspetto centrale condiviso è la correlazione tra situazione comunicativa e registro come appare formulata nella seguente definizione lessicografica: [...] registro, definito un tipo di varietà diafasica (➔ variazione diafasica).
Nei primi usi di registro ricorrenti in linguistica si intendono in generale entità eterogenee come la lingua parlata o la lingua letteraria (cfr. Coseriu 2007: 196), mentre ...
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Le frasi temporali (dette anche, semplicemente, temporali) sono frasi subordinate (➔ subordinate, frasi) che permettono di collocare nel tempo il processo espresso dalla frase principale, instaurando un [...] lo sfondo (in ingl. background) e il primo piano (foreground) degli eventi. Generalmente, i tempi più spesso usati per la costruzione linguistica dello sfondo hanno ➔ aspetto imperfettivo, quelli impiegati nella codifica del primo piano hanno ...
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La parola complemento ha assunto nella storia della linguistica e della grammaticografia occidentale molti e diversi significati. Nella tradizione scolastica italiana, tuttavia, essa ha un ambito d’uso [...] ordine psico-pedagogico, e riguarda la convinzione più generale che si debba guidare i giovani e i giovanissimi ad una considerazione «abbastanza superficiale» dei fatti linguistici, riservando considerazioni profonde, inevitabilmente più astratte, a ...
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Il termine connettivo indica in linguistica ciascuna delle forme invariabili (congiunzioni, locuzioni, ecc.), che indicano relazioni che strutturano ‘logicamente’ i significati della frase e del testo [...] di infine nell’esempio (16) visto sopra.
In generale, va osservato che la classificazione semantica dei connettivi (nella male
o anche di motivazione di un’ipotesi (34 a.) o di un atto linguistico, per es. di domanda (34 b.):
(34) a. Francesca è in ...
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linguistica
linguìstica s. f. [dal fr. linguistique, der. di linguiste «linguista»]. – Scienza che studia sistematicamente il linguaggio umano nella totalità delle sue manifestazioni, e quindi le lingue come istituti storici e sociali, la...
modello linguistico di grandi dimensioni (LLM, Llm) loc. s.le m. Algoritmo di intelligenza artificiale che, processando massivamente una grande quantità di dati, utilizza tecniche di deep learning in vari àmbiti dell’elaborazione del linguaggio...