sigma Diciottesima lettera dell’alfabeto greco (maiuscolo Σ, minuscolo σ), corrispondente alla consonante latina s. fisica La lettera Σ indica la particella elementare, più specificamente iperone (barione [...] sciogliere»); nominativo sigmatico (es., gr. λύκος «lupo», lat. lup-u-s), contrapposto a quello asigmatico, cioè formato senza il morfema -s (es., gr. ἀνήρ, lat. vir «uomo»); perfetto sigmatico (lat. dixi). medicina In anatomia, s. colico o iliaco (o ...
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Morfologia
Francesco De Renzo
La struttura delle parole
La morfologia scava dentro le parole. Al loro interno le parole possono contenere elementi che ci permettono di distinguere, per esempio, i nomi [...] -i plurale maschile.
Dunque, autunn, al, e, gioc, ano, libr, i sono morfemi. L’analisi morfologica divide i morfemi in morfema lessicale e morfema grammaticale. I morfemi lessicali, come autunn, gioc e libr, hanno riferimenti precisi e concreti alle ...
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La fonetica linguistica è lo studio dei suoni (o foni; ➔ fonetica articolatoria, nozioni e termini di) prodotti dai parlanti nell’atto di pronunciare una lingua. Ciò non esaurisce la totalità dei suoni [...] , si afferma la pronuncia sorda, con chie[s]e per entrambi i significati. Al Nord, peraltro, la presenza di un confine di morfema può spesso bloccare il processo di sonorizzazione, come in a[s]ociale, ri[s]ollevare, vende[s]i. Ciò sta a indicare che ...
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La morfologia è il settore della linguistica che studia la struttura interna delle parole e le relazioni fra i cambiamenti di forma e i cambiamenti di senso delle parole. Ad es., la parola italiano può [...] , quali i nomi di agente (guida).
4.1.2 Composizione. La composizione consiste nell’unione di due (o più) morfemi lessicali. I composti dell’italiano sono formati tipicamente da due parole autonome; la relazione fra i costituenti del composto non è ...
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Il termine suppletivismo designa il fenomeno morfologico (➔ morfologia) per il quale in uno stesso paradigma flessivo (➔ paradigmi) entrano a far parte due (o più) morfemi lessicali diversi. Il risultato [...] il termine suppletivismo debole.
In tale visione allargata, il suppletivismo può essere esteso a comprendere le alternanze tra morfemi lessicali in rapporti di tipo derivazionale (per es., acqua → idrico, cavallo → equino) e anche l’alternanza di ...
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Prima di affrontare la descrizione del sistema fonologico dell’italiano, occorre illustrare brevemente il significato del termine fonologia. Lo studio dei suoni prodotti dall’apparato fonatorio è l’oggetto [...] ]e «edifici di culto»
fuso «strumento della filatura» ~ fu[z]o («part. pass. di fondere»)
Invece, in posizione iniziale di parola o morfema, davanti (o tra) vocali, si realizza solo /s/ (per es., [s]ale, ri[s]aputo, affitta[s]i ). Tuttavia, al Nord e ...
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Per focalizzazione si intende l’insieme di fenomeni che consentono di mettere una porzione di enunciato in maggiore evidenza di altre. Gli enunciati infatti non solo trasmettono informazioni, ma spesso [...] europea (non a Parigi, non a Vienna, ecc.):
(89) quest’anno a Londra, sono stato
La focalizzazione di un singolo morfema entro una parola ha lo stesso effetto: instaura un riferimento contrastivo con una parola analoga già attivata dal contesto, e ...
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Per il parlante comune la comunicazione orale consiste di suoni che possono essere trascritti ortograficamente o foneticamente. Così, una parola come casa può essere resa in forma scritta come una sequenza [...] utile ricorrere a tale risorsa per spiegare la realizzazione sorda della fricativa coronale intervocalica (➔ fricative) al confine di morfema (per es.: ri[s]alire e non *ri[z]alire) nelle varietà italiane settentrionali (➔ Milano, italiano di), che ...
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Con alterazione si designa il fenomeno, riconducibile alla ➔ formazione delle parole, per cui un affisso modifica una parola senza mutarne né la categoria grammaticale né le proprietà denotative essenziali. [...] rispetto a librino. Gli interfissi sono dunque privi di significato denotativo e svolgono una funzione puramente morfologica come morfemi di raccordo. Rispetto a un’analisi, anche plausibile, che tratti -olino come allomorfo di -ino (➔ allomorfi) in ...
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Per desinenze, nella grammatica tradizionale, s’intendono le terminazioni delle parti del discorso variabili (➔ parti del discorso), che in genere recano informazione morfologica di natura flessiva (➔ [...] parola. Oltre al fatto che ciò non è sempre vero (così nel plurale di composti come capimafia), non è detto che i morfemi flessivi, che in italiano sono in genere suffissi, in altre lingue non possano essere prefissi: si pensi, ad es., all’aumento ...
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morfema
morfèma s. m. [der. del gr. μορϕή «forma», sul modello di fonema] (pl. -i). – In linguistica, elemento formale che conferisce aspetto e funzionalità alle parole e alle radici, definendone la categoria grammaticale e la funzione sintattica....
morfemica
morfèmica s. f. [dall’ingl. morphemics, der. di morpheme «morfema»]. – Settore della linguistica strutturale che studia i morfemi sia in quanto elementi lessicali, unità minime significative (m. lessicale, corrispondente approssimativamente...