Cosmopolitismo
Massimo Mori
Definizione del concetto
Il termine 'cosmopolita' risale alla scuola cinica antica, all'interno della quale esso compare per la prima volta in Diogene di Sinope che, secondo [...] diffonde oltre le Alpi e oltre il Reno, cioè in due aree geografiche nelle quali la mancanza di uno Stato nazionale favoriva la coscienza di appartenere a una più vasta comunità internazionale. In Italia il cosmopolitismo è condiviso dai 'riformatori ...
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Partito giustizialista (Partido justicialista, PJ)
Partito giustizialista
(Partido justicialista, PJ) Forza politica argentina di orientamento populista. Costituito nel 1947 da Juan Domingo Perón, [...] cercò di coniugare giustizia sociale e nazionalismo economico sotto un populismo dalle venature corporative, trovando un seguito tra lavoratori e diseredati. Messo fuori legge dal 1955 al ritorno di Perón al potere (1973) e di nuovo nel 1976, con il ...
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GUGLIELMOTTI, Umberto
Benedetta Garzarelli
Nacque a Perugia il 12 febbr. 1892, da Camillo e da Maddalena Orsini. La sua famiglia era di Roma e il G., ancora studente universitario, aderì al Gruppo giovanile [...] e sua attività nell'ultimo triennio, ibid., 1939-40, ibid. 1942, pp. 14-27; P.M. Arcari, Le elaborazioni della dottrina nazionale per l'Unità e l'intervento (1870-1914), III, Firenze 1939, ad ind.; D.M. Leva, Cronache del fascismo romano, con prefaz ...
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pangermanismo
Denominazione dell’ideologia identitaria e del movimento politico tesi a perseguire l’unificazione e la supremazia internazionale dei popoli di stirpe tedesca. Il p. nacque e si sviluppò [...] e la missione storica della nazione tedesca, allo scopo di fomentarne il risveglio politico. Dopo la Restaurazione, l’orizzonte del nazionalismo tedesco si allargò all’ambito economico, grazie all’opera di Friedrich List (1789-1846), che sostenne la ...
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Prima che il sionismo si presentasse come un movimento politico lo storico ebreo-tedesco Heinrich Graetz (1817-1891) e il filosofo Moses Hess (1812-1875) posero le basi teoriche del nazionalismo ebraico. [...] La fase iniziale del movimento sionista, segnata dalle prime due ondate di immigrazione ebraica in Palestina (1882 e 1904) e dalla fondazione del movimento sionista sulla spinta di Theodor Herzl nel 1898, ...
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Scrittore francese (Charmes-sur-Moselle 1862 - Parigi 1923). Nella trilogia di romanzi Le culte du moi (Sous l'oeil des barbares, 1888; Un homme libre, 1889; Le jardin de Bérénice, 1891) mostrò un geloso [...] romanzi dell'Énergie nationale (Les déracinés, 1897; L'appel au soldat, 1900; Leurs figures, 1902), si occupò dell'avvenire nazionale della Francia. Allo stesso spirito sono improntati i racconti Les bastions de l'Est (Au service de l'Allemagne, 1905 ...
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Uomo politico, nato a Bologna il 27 settembre 1878. Laureatosi in lettere nell'università di Bologna, entrò nel giornalismo, e prima nel Resto del Carlino, poi nel Giornale d'Italia scrisse, sotto lo pseudonimo [...] , d'accordo con l'azione fascista. Avvenuta la Marcia su Roma, alla quale doveva indi a poco seguire la fusione dei nazionalisti col partito fascista, il F. fu chiamato a dirigere il Ministero delle colonie, ufficio che egli tenne fino al 16 giugno ...
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unionista
s. m. e f. e agg. Sostenitore dell’Unione europea; relativo a tale Unione.
• Più conterà il Parlamento, più saranno possibili politiche comuni economiche e sociali. L’ondata di neo-nazionalismo, [...] alla fine, non conviene a nessuno in Europa. Ma certo i più forti possono difendersi meglio da soli. Poi, naturalmente, c’è la scelta di chi mandare a Bruxelles-Strasburgo. È assai probabile che, dopo ...
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patria
Francesco Tuccari
La terra dei padri
Il concetto di patria è affine a quello di nazione tanto che, spesso, i due termini sono utilizzati come sinonimi. La differenza tra i due concetti emerge [...] per le sue istituzioni e per i suoi simboli, il secondo un sentimento di natura ben diversa, e cioè l’egoismo nazionale, di regola legato a visioni di potenza, al senso di superiorità della propria nazione rispetto alle altre nazioni e all’idea ...
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Pseudonimo del sociologo e poeta turco Meḥmed Ẓiya (Diyarbakir 1875 circa - İstanbul 1924); prof. di sociologia all'univ. di İstanbul. Acceso sostenitore del panislamismo, divenne alla fine della sua vita [...] più incline a un nazionalismo turco, consono alla nuova storia del paese. Teorizzò l'esigenza di riformare, quindi modernizzare, la società turca (l'insegnamento, la lingua, la famiglia, ecc.), in armonia però con la propria cultura e fede. Fu autore ...
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nazionalismo
s. m. [der. di nazionale, sul modello del fr. nationalisme (cfr. anche l’ingl. nationalism)]. – 1. a. Esaltazione dell’idea di nazione e di tutto quanto è espressione di essa nella vita civile e politica. b. Sentimento di forte...
nazionale
agg. [der. di nazione]. – 1. a. Che è proprio di una nazione, considerata come unità etnica: lingua, letteratura n.; i caratteri n. di un popolo; stato n., lo stato fondato sul principio di nazionalità. b. Della nazione, considerata...