I ➔ forestierismi, una volta entrati nel lessico italiano, subiscono un processo più o meno lungo di acclimatamento e di ➔ adattamento. Fino al XIX secolo, nella maggior parte dei casi, i forestierismi [...] vocale: il gazebo / i gazebo (più raramente i gazebi), il burqa / i burqa.
In alcuni casi, però, la conoscenza delle norme morfologiche di formazione del plurale delle lingue straniere più note, come l’inglese, il francese, lo spagnolo e il tedesco ...
Leggi Tutto
La più antica grammatica italiana che si conosca è trasmessa, anonima, dalle prime carte del codice Reginense Latino 1370 della Biblioteca Apostolica Vaticana (nota perciò come Grammatichetta vaticana; [...] ’è nella lingua, ma anche per quello che non c’è e non può esserci, secondo un nuovo modo di descrivere la norma, in positivo ma anche in negativo. Le forme agrammaticali risultano dunque, in questa prospettiva, cosa ben diversa rispetto a quelle che ...
Leggi Tutto
I fenomeni fonetico-fonologici che si verificano nella lingua parlata a confine di parola vanno sotto il nome, ormai tradizionale, di fonetica sintattica o fonotassi. Nella linguistica più recente si preferisce [...] alla vocale iniziale della parola seguente. Nell’ortografia dell’italiano, il segno grafico che indica la caduta della vocale è di norma l’➔apostrofo:
(1) una amica → un’amica
una ora → un’ora
un bello albero → un bell’albero
Il fenomeno si verifica ...
Leggi Tutto
Il proverbio (dal lat. provĕrbiu(m), da vĕrbum «parola») è oggetto di studio di numerose discipline: letteratura, sociologia, antropologia, dialettologia, storia delle tradizioni popolari (nell’insieme [...] locus communis formulato in una frase che si presenta con la pretesa di valere come norma riconosciuta della conoscenza del mondo e rilevante per la condotta di vita o come norma per la vita stessa». Affini al proverbio sono il motto; la massima, che ...
Leggi Tutto
Si definisce isoglossa la linea immaginaria con la quale, mediante un’ipotesi metodologica, si uniscono i punti estremi di un’area geografica caratterizzata dalla presenza di uno stesso fenomeno linguistico [...] per la prima volta in J.G.A. Bielenstein, un dialettologo lèttone, nel 1892 (Chambers & Trudgill 1987: 135).
Di norma ci si riferice con isoglossa a una linea che nello spazio, distingue un’area linguistica che possiede un determinato fenomeno ...
Leggi Tutto
FONOLOGIA (v. fonetica, XV, p. 622; App. II, 1, p. 960; III, 1, p. 655)
Alberto M. Mioni
Studio funzionale della strutturazione fonica del linguaggio, cioè di come i suoni del linguaggio (foni) si organizzano [...] −consonatico] col massimo grado di apertura [+basso]; saranno invece tratti ridondanti quelli che ci dicono che /a/ è di norma realizzata in italiano come centrale non arrotondata, in quanto non ci servono a distinguere /a/ dagli altri fonemi. Ai TI ...
Leggi Tutto
VENETI (XXXV, p. 46)
Giovan Battista PELLEGRINI
Lingua. - Buoni progressi nello studio della lingua delle iscrizioni venete preromane (venetiche o paleovenete) si sono conseguiti attraverso un più attento [...] il sistema di puntuazione che ripete, con maggiore esattezza, un modello usato in alcune iscrizioni etrusche arcaiche; la norma seguita con notevole regolarità, soprattutto nei testi atestini, è la seguente: sono puntuate le vocali iniziali di parola ...
Leggi Tutto
Assieme ai ➔ nomi, i verbi sono una categoria di parole (➔ parti del discorso) cruciale nell’organizzazione lessicale e grammaticale delle lingue, al punto da essere considerati un universale linguistico: [...] o non lo è, si può verificare se ammette l’➔imperativo o la perifrasi progressiva. Queste due costruzioni non sono di norma ammesse dai verbi di stato (*possiedi due case!, *stai possedendo due case). Per stabilire se un verbo dinamico è durativo o ...
Leggi Tutto
Pronuncia è il termine correntemente usato, anche dai non specialisti, per designare il modo di articolare i suoni di una lingua (si parla infatti di pronuncia della erre, di difetto di pronuncia, ecc.) [...] si apprende in minor parte per la via degli orecchi e in maggior parte per la via degli occhi».
Visto che la norma è data dalla grafia, le maggiori oscillazioni si riscontrano proprio dove questa è ambigua: l’assenza di accento grafico è all’origine ...
Leggi Tutto
La vicenda biografica di Giovanni Boccaccio, nato a Certaldo (o a Firenze) nel 1313 da famiglia benestante del contado fiorentino, e morto nello stesso borgo della Valdelsa nel 1375, è di primaria importanza [...] in domenica («sciocco», in quanto nel giorno festivo non era facile procacciarsi del sale: Maraschio 1992: 138-139). Di norma, il detto proverbiale appartiene invece al polo della narrazione (il famoso «Bocca basciata non perde ventura, anzi rinuova ...
Leggi Tutto
norma
nòrma s. f. [dal lat. norma «squadra» (come strumento) e fig. «regola»]. – 1. In origine, con sign. non più in uso, strumento adoperato da tecnici e operai per tracciare misure e rapporti di linee e di angoli; squadra: fare a norma,...
normando
s. m. [dal fr. normande, femm. sostantivato dell’agg. normand «normanno»]. – Carattere tipografico con asta molto piena, ma con forte chiaroscuro e grazie sottilissime, usato per titoli e sim.; è detto anche normanno.