Scienza indiana. Il pensiero indiano
Raffaele Torella
Il pensiero indiano
Una 'filosofia' indiana?
I diversi modi in cui nel tempo si è articolata questa domanda e le risposte date a essa sono da inquadrare, [...] 'idea stessa di 'qui'. Come ha notato Halbfass (1992), essa serve a dar conto del mescolarsi dei diversi e ontologicamente eterogenei componenti nella concretezza del mondo empirico: se l'analisi in termini di categorie ha dissolto l'unità della cosa ...
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Filosofo e teologo (Roccasecca 1225 o 1226 - Fossanova 1274). Fanciullo, oblato nel monastero di Montecassino, studiò poi a Napoli ove ebbe maestri (la notizia è di G. Tocco) Martino di Dacia e Pietro [...] dottrina di Dio. L'esistenza di Dio non è dimostrabile a priori (con l'argomento di s. Anselmo, detto poi ontologico) perché tale argomento comporterebbe un illecito passaggio dall'ordine del pensiero all'ordine dell'essere. L'esistenza di Dio si ...
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Arte, tecnica e attività di interpretare il senso di testi antichi, leggi, documenti storici e simili.
Filosofia
Le origini dell’e. risalgono al mondo classico, dove sorse per stabilire l’esatto senso [...] testo, mentre il filosofo L. Pareyson ha affermato la possibilità di conciliare attraverso l’e. il carattere insieme ontologico e storico della verità.
Religione
L’ e. biblica è il complesso delle norme per interpretare in senso filologico-storico ...
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Filosofo (Königsberg 1724 - ivi 1804). Di genitori pietisti, K. ricevette, specie dalla madre, una severa educazione etico-religiosa: frequentò il Collegium Fridericianum, diretto dal pastore F. A. Schultz, [...] W. Leibniz s'infittiscono e i dubbî e le perplessità aumentano: sia che si cerchi di salvare l'argomento ontologico, pur negando all'esistenza il carattere di predicato (Der einzig mögliche Beweisgrund zu einer Demonstration des Daseins Gottes, 1763 ...
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Filosofo e teologo (sec. 9º) di origine irlandese (donde i soprannomi Scotus e Eriugena che sono sinonimi). Già noto alla corte di Carlo il Calvo, nell'850-51 fu sollecitato a intervenire nella controversia [...] dall'Uno non è origine del molteplice-temporale, ma origine extratemporale delle forme costituenti l'unica e vera struttura ontologica del reale di cui il molteplice spazio-temporale è pallida e caduca immagine. Pertanto il creatore è coessenziale e ...
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Scienza greco-romana. Scienza e forme di sapere in Platone
Luc Brisson
Scienza e forme di sapere in Platone
L'atteggiamento di Platone nei confronti del sapere relativo al mondo sensibile è oggetto [...] non è x, dunque non è y, z, ecc.). Questa descrizione si limita a illustrare due cose: da una parte la dipendenza ontologica dell'anima del mondo rispetto al mondo delle Idee, e dall'altra il suo statuto di realtà intermedia tra questo mondo e quello ...
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mondi possibili
Claudio Pizzi
La nozione di mondi possibili si fa risalire storicamente a Gottfried Wilhelm Leibniz, che intendeva i mondi possibili come idee nella mente di Dio. Nella metafisica di [...] le proprietà fisiche lo sono pure per le proprietà psicologiche. Del resto la stessa discussione sullo status ontologico dei mondi possibili è diventato patrimonio della filosofia contemporanea, avendo fatto emergere le divergenze tra concettualisti ...
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storicismo Movimento filosofico che, a partire dalla metà del 19° sec., ha posto l’accento sull’irriducibilità della conoscenza storica a leggi universali e necessarie, come quelle tipiche delle scienze [...] è in larga misura un tentativo di conciliazione tra i due tipi di conoscenza radicalmente separati (anche sul piano ontologico) da Dilthey. In Italia B. Croce elaborò una concezione storicistica, distinta da quella dello s. tedesco, in cui tutta ...
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Filosofo tedesco (Danzica 1863 - Heidelberg 1936). Esponente di spicco della scuola neokantiana che trovò a Heidelberg e nella Scuola del Baden il suo centro propulsore, sviluppò una filosofia il cui punto [...] e scienze idiografiche, cioè individualizzanti, considerando la storiografia tra queste ultime e riaffermando il carattere metodologico e non ontologico di tale distinzione. La realtà è per R. unica, e diventa natura se considerata in relazione all ...
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Filosofo e storico della filosofia, nato a Roma il 4 dicembre 1904. Professore prima nelle univ. di Firenze (dal 1931 al 1934) e di Pisa (dal 1934 al 1950), poi (dal 1950) di Roma (prima di storia della [...] La filosofia della presenza di G. C., in Rivista di filosofia, 1948, n. 3; A. Vasa, Teoreticità e praticità del valore ontologico nel pensiero di G. C., in Rivista di storia della filosofia, 1949, n. 4; Antimo Negri, Latitudine di interpretabilità e ...
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ontologico
ontològico agg. [der. di ontologia] (pl. m. -ci). – 1. Che riguarda la conoscenza dell’essere (nel sign. filosofico della parola), della realtà, dell’oggetto in sé: concezioni o.; analisi ontologica. Con accezione partic., prova...
ontologia
ontologìa s. f. [comp. di onto- e -logia]. – Nel linguaggio filos., la scienza dell’essere in quanto essere: il termine è stato introdotto nel sec. 17° e deve in partic. la sua fortuna al filosofo ted. Christian Wolf (1679-1754)...