(o neerlandese) Lingua sovraregionale, denominata ufficialmente Algemeen Beschaafd Nederlands («nederlandese colto comune») o, in forma abbreviata, ABN. È lingua ufficiale dei Paesi Bassi (in n. Nederland), [...] con 35 fonemi e 26 grafemi, ha tendenza fonologica ed è regolato da criteri di uniformità, etimologia e analogia. L’ortografia, codificata e normalizzata nel 1863, è stata più volte riformata, e nel 1969 una commissione composta da rappresentanti dei ...
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L’espressione legislazione linguistica fa riferimento all’insieme dei provvedimenti di legge e delle disposizioni aventi rilevanza giuridica che lo Stato e gli altri soggetti pubblici a livello sovranazionale, [...] diverse da quella parlata dalla maggioranza della popolazione; ed anche vere e proprie riforme linguistiche (ad es., riforme dell’ortografia) (Cortelazzo 1988: 305).
Se fino a qualche tempo fa il «grado più alto di dignità legislativa» (Vassere 2000 ...
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Assumiamo convenzionalmente che l’età umanistica e rinascimentale coincida con i secoli XV e XVI. È questa l’epoca, in Italia come negli altri paesi dell’Europa occidentale, dell’emergere delle lingue [...] e g palatali e velari, è già nell’antesignana Grammatica della lingua volgare (1437) di Leon Battista Alberti; e l’ortografia è poi, logicamente, il primo settore nel quale l’avvento della stampa pone un’esigenza di standardizzazione, con la proposta ...
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di Silvia Morgana
La storia linguistica dell’Ottocento copre un arco cronologico più esteso rispetto al mero XIX secolo e va dall’arrivo dei francesi in Italia nel 1796 fino al 1915: è infatti l’inizio [...] aperto delle vocali toniche. Più audace e articolato il programma di Pier Gabriele Goidànich, fondatore nel 1910 della Società Ortografica Italiana, che propose tra l’altro l’impiego del ‹k› per l’occlusiva velare sorda (kasa, ke, kiamare, kuota ...
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(o serbo-croato) L’insieme dei dialetti parlati nella Serbia e nella Croazia, e in parte anche nell’Istria, nella Slovenia, nel Montenegro e nella Repubblica della Macedonia del Nord, appartenenti, con [...] coglierne l’importanza, e la sua battaglia per l’adozione di una lingua letteraria basata sul volgare e di un’ortografia di tipo fonologico, e per la creazione di una letteratura su base nazionale, ebbe conseguenze rivoluzionarie. Il suo programma fu ...
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La produzione in prosa e in poesia del XVII secolo è concepita all’insegna del barocco, ispirata cioè all’abnorme e tendente all’iperbole e alla ‘maraviglia’. Il senso dispregiativo del termine si estese [...] dimostrazzione), grafia stabile nelle doppie (fabbro, femmina) e nelle scempie (libro non libbro, dopo non doppo, ecc.; ➔ ortografia).
Restano oscillazioni solo in pochi casi: la s scempia o doppia da ex- (essempio / esempio, essotico / esotico), la ...
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Dal punto di vista linguistico il fascismo riveste grande interesse, perché il regime si propose di disciplinare l’intero repertorio linguistico italiano, non limitandosi al controllo della lingua nazionale [...] ma i romani léttera e velòce. La trasmissione ebbe come seguito la pubblicazione del Prontuario di pronunzia e di ortografia, dove si proponeva una pronuncia basata sull’«asse Roma-Firenze» (Bertoni & Ugolini 1939), dando la priorità in caso ...
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Con il termine origini ci si riferisce convenzionalmente alla fase aurorale delle lingue romanze (o neolatine), quando testi (o frammenti di testi) scritti in volgare cominciarono a essere conservati su [...] testi delle origini, in Serianni & Trifone 1993-1994, vol. 2°, pp. 5-40.
Maraschio, Nicoletta (1993), Grafia e ortografia: evoluzione e codificazione, in Serianni & Trifone 1993-1994, vol. 1°, pp. 139-227.
Petrucci, Armando (1983), Il libro ...
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In pochi casi, come in quello dell’italiano moderno, nel fare la storia di una lingua ci si imbatte in un termine cronologico preciso che abbia segnato un cambiamento netto di situazione ambientale generale [...] (La variazione e gli usi), pp. 3-36.
Bertoni, Giulio & Ugolini, Francesco A. (1939), Prontuario di pronunzia e di ortografia, Torino, EIAR.
Bonomi, Ilaria (1993), I giornali e l’italiano dell’uso medio, «Studi di grammatica italiana» 15, pp. 181 ...
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Lingua indoeuropea appartenente al gruppo italico o protolatino, lo stesso di cui fanno parte quelle di altri popoli (Ausoni, Opici, Enotri e Siculi) che, insieme ai Latini, si insediarono nella parte [...] , nelle aree geografiche e nei singoli scrittori. Per rilevare qualche tratto generico, comune al l. medievale, si ricorderà: nell’ortografia, la riduzione dei dittonghi ae e oe a e e la presenza invece di dittonghi irrazionali (praemo per premo ecc ...
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ortografia
ortografìa s. f. [dal gr. ὀρϑογραϕία, comp. di οῤϑός «retto, corretto», e -γραϕία «-grafia»]. – 1. In grammatica, il modo corretto di scrivere, ossia l’impiego corretto dei segni grafici e d’interpunzione in una determinata lingua...
ortografico1
ortogràfico1 agg. [der. di ortografia] (pl. m. -ci). – Che riguarda l’ortografia, il modo corretto di scrivere: segni o.; errori o.; il sistema o. di una lingua; proposte per una riforma ortografica. ◆ Avv. ortograficaménte, per...