Linguistica
Il p. è una diatesi, o forma, che nel sistema verbale, opponendosi all’attivo e al medio, esprime un’azione subita dal soggetto, in cui cioè il soggetto grammaticale è ‘paziente’ e non ‘agente’. [...] dal tema di presente coincidono con il medio, mentre quelli derivati dal tema di perfetto presentano una coniugazione perifrastica formata dal participioperfetto e dal verbo esse «essere» (laudatus sum «sono stato lodato»). Le lingue neolatine ...
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botanica Forma perfetta (o stato p. o stadio p.) In certi funghi, la fase del ciclo di sviluppo che si riproduce per mezzo di spore aploidi, sessuali, originatesi, per es., nell’asco dei Funghi Ascomiceti; [...] e il piuccheperfetto dell’indicativo e del congiuntivo, e alcune forme nominali del verbo, il participioperfetto e il supino. Nel greco e nel sanscrito la categoria si è conservata a lungo autonoma, mentre nelle altre lingue indoeuropee, sin ...
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I primi testi volgari d’area italiana sono tradizionalmente considerati i Placiti capuani (marzo 960 - ottobre 963): un debutto tardo rispetto a quello francese (i Giuramenti di Strasburgo, primo documento [...] , possedere»), in dipendenza dal quale sono un oggetto (pecunias) e un participio predicativo dell’oggetto (collocatas). La predicazione transitiva implicata nel participioperfetto e passivo (collocare) legittima, con l’oggetto (qui appunto pecunias ...
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Ausiliari (dal lat. auxilium «aiuto» + -āris) si chiamano alcuni verbi che, oltre al loro uso e significato autonomi (➔ modi del verbo), se impiegati in unione con le forme non finite di altri verbi, svolgono [...] sum «sono nato». Quasi sicuramente è dai tempi composti dei verbi deponenti che l’uso di esse con il participioperfetto si è esteso ai verbi intransitivi. Inoltre, a favorire l’estensione della forma perifrastica hanno certamente contribuito le due ...
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Il passato prossimo (denominato anche, raramente, perfetto composto) è uno dei ➔ tempi composti dell’➔indicativo, che ha come principale significato quello di indicare un evento concluso nel passato. Il [...] soggetto o all’oggetto, senza che l’ordine delle parole (vale a dire la posizione dell’oggetto diretto rispetto al participioperfetto) o l’accordo participiale possa distinguere in modo chiaro l’un significato dall’altro (Egerland 2010: 893):
(32) a ...
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La derivazione di nomi da verbi è uno dei processi formativi che generano un alto numero e varietà di forme, usate con grande frequenza. I due significati principali dei nomi deverbali sono quello di azione [...] in gran parte di nomi derivati da una base riconducibile al participioperfetto latino, che nella maggior parte casi corrisponde nella forma al participio passato italiano (lesione, cfr. ledere / leso; riscossione, cfr. riscuotere, riscosso), ma ...
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I verbi modali (tradizionalmente detti verbi servili) sono quei verbi che fanno parte dell’ampia classe dei verbi ausiliari (➔ ausiliari, verbi) e che, collegandosi direttamente a un verbo all’infinito, [...] in -utu che hanno preso anche potere e volere (possum e volo non avevano, infatti, il participioperfetto).
Come si è detto (§ 1), una caratteristica dei tre verbi sopra esaminati, quando si legano a un infinito, è la libertà di posizione dei ...
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Il participio è un modo non finito del verbo (➔ modi del verbo), suddiviso in una forma detta passata (amato) e una presente (amante), entrambe continuazioni dirette delle forme equivalenti latine (amatus [...] tempo composto formato con il verbo avere + participio passato (ho cantato) costituisce un’innovazione rispetto alla grammatica latina, in cui il tempo passato perfettivo era espresso con il perfetto (cantavi). Le prime attestazioni della costruzione ...
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Intuizione e rappresentazione della modalità con cui i singoli eventi si susseguono e sono in rapporto l’uno con l’altro (per cui essi avvengono prima, dopo o durante altri eventi), vista o come fattore [...] forma esplicita, mentre nella forma implicita possono esprimersi con il participio passato (preceduto o no da appena, dopo), con il di adeguamento; ma il Natale, per es., in modo perfettamente indipendente da tutti quei fatti, è sempre uguale a ...
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La forma particolare di essere o di presentarsi di una cosa, o di operare, procedere e simili.
Diritto
Il m. è tradizionalmente considerato un elemento accidentale del negozio giuridico. Consiste in un [...] imperativo.
Si chiamano impropriamente m. anche l’infinito, il participio, il gerundio e il gerundivo, che sono invece forme A queste espressioni facevano, poi, seguito quelle di tempo perfetto e imperfetto o di prolazione maggiore e minore, con ...
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modo
mòdo s. m. [lat. mŏdus «misura», e quindi anche «norma, regola, modo»]. – 1. La forma particolare di essere, di presentarsi di una cosa, o di operare, procedere e sim. In questo sign. generico (e in qualche altro), è sinon. di maniera,...
assoluto2
assoluto2 agg. [dal lat. absolutus, part. pass. di absolvĕre «sciogliere»]. – 1. Libero da qualsiasi limitazione, restrizione o condizione (contrapp. quindi a relativo): potere a.; libertà a.; volontà a.; giudizî troppo a., perentorî,...