Dal socialcattolicesimo al clerico-moderatismo: esperienze politiche
Stefano Trinchese
Da Gioberti a Cavour
Il fallimento del tentativo neoguelfo nel 1848, che aveva invano tentato di conciliare le [...] centristi, in Italia abortiva sul nascere il tentativo di Filippo Meda e di Ernesto Vercesi di un partitopolitico di centro, capace di disincagliare il voto cattolico dalle secche ormai putrescenti di un anacronistico astensionismo elettorale ...
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ISTITUZIONI
Alessandro Cavalli e Mary Douglas
Processi e tipologia
di Alessandro Cavalli
Il concetto di istituzione
Sia nel linguaggio comune che nel lessico delle scienze sociali il concetto di istituzione [...] , ad esempio, di un movimento religioso alla forma della chiesa o della setta, oppure di un movimento politico alla forma del partitopolitico (v. Weber, 1922). Si tratta, dal punto di vista analitico, dello stesso problema che devono affrontare i ...
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Ricchi e poveri: pensare all'economia del benessere
Vera Zamagni
Il lungo cammino della dottrina sociale della Chiesa in età moderna e postmoderna
Lo sviluppo economico moderno è nato in ambiente cattolico [...] fu tra i fondatori della Fuci, poi pubblicista si appassionò all’idea di far diventare la Democrazia cristiana un partitopolitico, ebbe rapporti con don Sturzo, che però si mantenne defilato. Murri, invece, continuò ad agitare il suo progetto anche ...
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La massoneria
Anna Maria Isastia
La storia della rinascita della massoneria in Italia, dopo la lunga parentesi della Restaurazione, quando le logge (l’unità di base di un’organizzazione massonica) erano [...] una religiosità non tradizionale. Non bisogna però cadere nell’errore di considerare questo sodalizio alla stregua di un moderno partitopolitico, perché non lo è mai stato, anche se molti vi hanno introdotto e variamente rielaborato i tanti fermenti ...
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Gruppi di interesse e di pressione
Domenico Fisichella
Introduzione
Nel linguaggio delle scienze sociali è possibile individuare due accezioni fondamentali della parola 'gruppo'. Per la prima, di carattere [...] M., La démocratie et l'organisation des partis politiques, 2 voll., Paris 1903 (tr. it.: La democrazia e i partitipolitici, Milano 1991).
Pasquino, G., Esplosione e governo della complessità, in Le società complesse (a cura di G. Pasquino), Bologna ...
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Proletariato
Massimo L. Salvadori
di Massimo L. Salvadori
Proletariato
Il significato originario
Il termine ha avuto origine in età romana. Esso indicava, nell'ambito della divisione della popolazione [...] , tra i quali Il proletariato e la borghesia nel movimento socialista italiano (1905) e La sociologia del partitopolitico nella democrazia moderna (1911), pose in primo piano la questione del rapporto tra coscienza proletaria, movimento organizzato ...
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Discrezionalità
Martin Shapiro
Introduzione
La discrezionalità è un fenomeno che nasce dalla tensione tra due esigenze imprescindibili della pubblica amministrazione. Da un lato infatti è indispensabile [...] avere se le nomine dei giudici costituiscono una ricompensa clientelare per la passata fedeltà a un determinato partitopolitico dominante. Non è chiaro se rispetto agli ordinamenti basati sulla carriera questi ultimi incoraggino effettivamente l ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Filosofia (2012)
Teorie della politica
Carlo Altini
Nonostante le prospettive teoriche che si occupano di politica in Italia diventino, nella seconda metà del Novecento, sempre più specializzate a livello accademico [...] (uninominale, maggioritario, proporzionale, a doppio turno) che sono posti in relazione con il comportamento dei partitipolitici e con la direzione (centripeta/centrifuga) della competizione elettorale.
L’analisi politologica di Sartori si fonda ...
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Fondazioni
Sergio Ristuccia
Il significato giuridico di fondazione
Un patrimonio per uno scopo o, più brevemente, 'patrimonio finalizzato': è questa la definizione più sintetica possibile della fondazione. [...] si stia dimostrando più valido dello stesso modello del movimento o del partitopolitico al fine di organizzare il pluralismo. Il rifiuto dell'aggregazione politica in seguito all'esperienza delle aggregazioni coatte dell'epoca comunista, la novità ...
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Elites
Giorgio Sola
di Giorgio Sola
Élites
sommario: 1. Introduzione. 2. Chiarimenti e definizioni. 3. Come si individuano le élites. 4. Prospettive e temi di ricerca. 5. Le élites nella società. 6. [...] favorire l'insorgenza di un'élite dirigente è stato Roberto Michels (v., 1911). Prendendo in esame i partitipolitici, Michels ha dimostrato che un apparato organizzativo di grandi dimensioni produce necessariamente una minoranza che monopolizza le ...
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partito2
partito2 s. m. [der. di partire «dividere»; propr. «ciò che è diviso, parte»]. – 1. a. Ciascuna delle soluzioni che si possono adottare nel caso di una scelta, o ciascuno dei mezzi di cui ci si può servire per raggiungere uno scopo,...
partito-rete
loc. s.le m. Partito politico caratterizzato da una struttura non verticistica e dall’apporto proveniente dalla sua organizzazione periferica. ◆ [Franco] Passuello, che viene dalle Acli, spiega che la salvezza sarà in un partito-rete,...