Lessicografo e letterato (Castel di Cireglio, Pistoia, 1852 - ivi 1902). La più importante delle sue opere lessicografiche è il Nòvo dizionàrio universale della lingua italiana (2 voll., 1887-91), scritto interamente in grafia ortoepica (con accenti e lettere speciali), e fondato sull'uso colto fiorentino secondo la teoria manzoniana: ne ricavò poi un Nòvo dizionàrio scolàstico (1892), un Pìccolo dizionàrio ...
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La lingua e la scuola
Luca Serianni
Prima dell’Unità l’interesse dei vari Stati per l’istruzione era complessivamente modesto. Nel segmento iniziale, quello dell’asilo infantile, si registra addirittura [...] a un aggettivo ecc.). Il più fortunato campione di questa serie, il Nòvo dizionàrio universale della lingua italiana di PolicarpoPetrocchi (apparso in dispense tra 1884 e 1890 e ripubblicato fino al 1931, con grande successo di pubblico), in realtà ...
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di Silvia Morgana
La storia linguistica dell’Ottocento copre un arco cronologico più esteso rispetto al mero XIX secolo e va dall’arrivo dei francesi in Italia nel 1796 fino al 1915: è infatti l’inizio [...] dai primi decenni del Novecento.
Per l’➔ortografia, contrassegnata da alcuni punti critici, si tentano progetti di riforma. PolicarpoPetrocchi, nel già citato Nòvo dizionàrio, distingue con segni speciali le s e le z sonore dalle sorde, applica l ...
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Il termine ortografia (dal gr. ortographía, comp. di orthós «retto, corretto» e -graphía «scrittura») identifica l’insieme delle convenzioni normative che regolano il modo di scrivere una lingua considerato [...] , a stabilizzare le oscillazioni e ad abolire gli idiotismi toscani. PolicarpoPetrocchi, invece, manzoniano, prospetta una riforma basata sulla retta pronuncia (cfr. Petrocchi 19044: VIII), che dovrebbe essere rispecchiata il più possibile dalla ...
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Il vocabolario è uno dei pochi prodotti culturali che si siano sviluppati in autonomia in epoca moderna (cfr. Auroux 1992: 33). È vero che dizionari e glossari esistevano già in epoca classica, simili [...] vol. 1° (Tra Rinascimento e strutture attuali. Saggi di linguistica italiana), pp. 69-79.
Manni, Paola (2001), PolicarpoPetrocchi e la lingua italiana, Firenze, Cesati.
Marazzini, Claudio (2009), L’ordine delle parole. Storia di vocabolari italiani ...
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La più antica grammatica italiana che si conosca è trasmessa, anonima, dalle prime carte del codice Reginense Latino 1370 della Biblioteca Apostolica Vaticana (nota perciò come Grammatichetta vaticana; [...] Boni (del 1883: Grammatica della lingua parlata con gli esempi cavati dal Manzoni, annunciava nel titolo), quella di PolicarpoPetrocchi (1887, per i ginnasi, le scuole tecniche e le scuole militari) e infine quella di Morandi e Cappuccini (1894 ...
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Ciacco
André Pézard
Eugenio Ragni
. Questo nome, per i lettori dell'Inferno, è proprio del personaggio centrale del canto VI, il solo che fra i golosi del terzo cerchio si faccia vivo con Dante. Senza [...] ‛ porco ' non sia altro che il corollario largo, inventivo, di un semplice fatto notato dal Fanfani e poi da PolicarpoPetrocchi: " Nella montagna pistoiese, quando chiamano il porco e lo allettano [dicono] nino nino, ciacco ciacco ". Ma ‛ nino nino ...
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La parola regola, applicata a una lingua, ha due significati fondamentali: quello di «descrizione di un meccanismo della lingua stessa» e quello di «precetto, ammonizione per parlare o scrivere bene». [...] ispirato dalle idee linguistiche di ➔ Alessandro Manzoni (è il caso della Grammatica della lingua italiana di PolicarpoPetrocchi, 1887, e della Grammatica italiana di Luigi Morandi e Giulio Cappuccini, 1894; ➔ Ottocento, lingua dell’).
Oltre ...
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L’alfabeto italiano è l’insieme dei segni grafici o ➔ grafemi (o in termini usuali, lettere) che servono a trascrivere la lingua italiana. L’alfabeto italiano prosegue l’alfabeto della lingua latina, che [...] e aperta e con ω dapprima la o aperta poi la o chiusa (ritenendo questa la pronuncia del greco); oppure, nell’Ottocento, PolicarpoPetrocchi che suggerisce di indicare con ʃ e con ʒ la s e la z sonore. E le proposte si spinsero fino all’ideazione di ...
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L’accento grafico è il segno diacritico che si pone sopra le vocali per evidenziarne la maggiore intensità fonica e, talvolta, il grado di apertura (➔ vocali). L’italiano ha tre tipi di accento grafico: [...] . Ancora nel XIX secolo, poi, molti tentativi di riforme grafiche senza seguito, come quelle di Giovanni Gherardini e di PolicarpoPetrocchi, proposero nuovi e vari criteri nell’uso dell’accento grafico (descritti in Maraschio 1994: 220-225) e solo ...
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