Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Diritto (2012)
Le scuole penalistiche
Floriana Colao
La scuola italiana, che sarà detta «classica per dileggio»
«Quantunque partiti da scuole diverse, tutti però eravamo figli della scuola penale italiana, e tutti [...] socialisti come Alfredo Pozzolini e Zerboglio fondavano una rivista, intesa a superare l'«urto sistematico fra i classici e i positivisti». Si negava il senso di «terze o quarte scuole» per un «diritto penale una branca di sapere a sé» (A. Zerboglio ...
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Giusnaturalismo e giuspositivismo
Norberto Bobbio
Origine della distinzione fra diritto naturale e diritto positivo
La storia del pensiero giuridico occidentale, dai Greci sino a oggi, è dominata dalla [...] secondo il fatto sia in qualche modo corroborata da una legittimazione secondo il valore. Dall'altra parte, dalla parte dei positivisti, si controbatte sostenendo che una cosa è il giudizio morale, altra cosa il giudizio di stretto diritto, e che, se ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Diritto (2012)
La giustizia penale
Marco Nicola Miletti
Retorica dello scontento
Nell’Italia postunitaria la giustizia penale è ambito di elezione per sperimentare le conquiste statutarie, sostanziare la libertà politica, [...] occasione delle recenti discussioni dei giuristi svizzeri, «Rivista penale», 1882, 15, p. 329), attirò il radicale dissenso dei positivisti della prima ora, persuasi che nelle aule giudiziarie vi fosse bisogno non di democrazia o di buon senso bensí ...
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Concetto entrato nell’ordinamento italiano con il codice del 1930. L’art. 203 c.p. stabilisce, infatti, che agli effetti della legge penale è socialmente pericolosa la persona, anche non imputabile o non [...] osservazione si può evincere la pericolosità dello stesso. Il codice Rocco non ha recepito tutte le istanze dei positivisti, ma ha considerato la pericolosità sociale come una caratteristica eventuale dell’autore del reato, non permanente in quanto ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Diritto (2012)
La giustizia penale
Renzo Orlandi
Una pluralità di significati
L’espressione giustizia penale possiede e sintetizza una pluralità di significati. Essa designa in primo luogo l’insieme delle regole (legali, [...] del libero arbitrio, sull’idea di colpevolezza e su una concezione essenzialmente retributiva della pena, i ‘positivisti’ opponevano una visione empirica del problema penale, imperniata sulla sostanziale negazione del libero arbitro e sull’idea ...
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DI CARLO, Eugenio
Maria Cristina Laurenti
Nacque a Palermo il 21 genn. 1882, da Salvatore e da Rosa Caravella.
Laureato in filosofia, iniziò l'insegnamento all'università di Camerino come titolare della [...] pensato in relazione con altri individui". Perciò l'opera di Petrone poteva essere considerata la migliore risposta e ai positivisti e a Croce "che il carattere sociale del diritto negò" (ibid.). S'intende pertanto la dialettica della meditazione del ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Diritto (2012)
Enrico Ferri
Monica Stronati
Enrico Ferri è il fondatore, con Cesare Lombroso, dell'indirizzo positivista il quale, proponendo l'adozione del metodo positivo sperimentale proprio delle scienze naturali, [...] penale, 1899, p. 589).
Ferri credette, pur non dichiarandosi fascista, di vedere in Mussolini la possibilità di attuare le riforme positiviste e di contrastare il conflitto di classe, che in quegli anni prendeva anche forme acute, come nel caso dell ...
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Diritto
Si chiama c. fortuito qualunque accadimento che renda inevitabile il verificarsi di un evento, costituendo l’unica causa efficiente di esso. Non ha valore concreto la distinzione tra c. fortuito [...] di serie causali indipendenti è stata sostenuta nel 19° sec. da A.-A. Cournot e accolta e sviluppata da pensatori positivisti, dai quali il c. viene trattato in termini di una sua possibile previsione, e quindi in termini di probabilità. L ...
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Diritto
Bruno Paradisi
di Bruno Paradisi
Diritto
sommario: 1. Considerazioni preliminari. 2. Distinzione nella trattazione del diritto nel XX secolo. 3. Rapporto tra morale e diritto. 4. Il positivismo [...] se si consideri la dottrina in sé e per sé, si dovrà riconoscere che essa è pur sempre nell'ambito del positivismo giuridico, il quale non può esaurirsi nell'antitesi tra volontarismo e razionalismo.
Se si esaminano queste teorie non soltanto sotto l ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Diritto (2012)
La filosofia del diritto nel primo Novecento
Mauro Barberis
Nella cultura italiana fra le due guerre, la filosofia del diritto acquista grande visibilità; la coltivano, occasionalmente, personaggi di [...] in senso ampio di Del Vecchio, insomma, c’era spazio per tutti: per i teorici generali giuspositivisti, per i sociologi positivisti, e anche per i filosofi giusnaturalisti come lui. Per lo stesso Del Vecchio, invece, ci fu posto nell’università ...
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positivismo
poṡitivismo s. m. [dal fr. positivisme, der. di positif «positivo»]. – 1. Complesso orientamento filosofico, sorto in Francia nella prima metà del 19° secolo e poi diffusosi in tutta Europa assumendo caratteristiche diverse in...
positivista
poṡitivista agg. e s. m. e f. [der. di positivismo] (pl. m. -i). – 1. Che, o chi, segue il positivismo, come dottrina filosofica e come orientamento metodologico: un filosofo p.; i p. francesi, inglesi. Come agg., con il sign....