I termini di colore (detti anche cromonimi) rivestono un ruolo fondamentale per la percezione e per la rappresentazione simbolica (anche emotiva) della realtà. Fino agli anni Sessanta del Novecento lo [...] studio del campo semantico dei colori fu dominato dal relativismo etnolinguistico. La ricerca di Berlin & Kay (1969) – rivoluzionaria malgrado le critiche e le parziali revisioni – dimostrò l’universalità della categorizzazione dei colori. ...
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Critica letteraria
RRené Wellek
di René Wellek
Critica letteraria
sommario: 1. Il termine e il concetto di critica. 2. Teoria della letteratura. 3. Critica pratica e storia della letteratura. 4. Procedimenti [...] est disputandum, e molti studiosi, come E. Auerbach, hanno difeso la tesi secondo cui non bisogna aver paura del relativismo estremo", in quanto possiamo estrarre dal materiale stesso le categorie o i concetti di cui abbiamo bisogno per descrivere e ...
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Poeta e critico letterario e teatrale ceco (Praga 1889 - ivi 1954). Dopo le prose decadenti degli esordî (Smuteční slavnosti srdcí "Cerimonie funebri dei cuori", 1911), si volse a una poesia segnata da [...] "Onda di fuoco", 1922; Měsíčná noc "Notte di luna", 1927). Come critico all'inizio partecipò di quel pragmatismo e relativismo che ebbe in K. Čapek il maggior rappresentante, per poi dedicarsi a una critica spiccatamente soggettivistica. Tra i suoi ...
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Filosofo statunitense (n. Newark, NJ, 1924 - m. 2021), professore alla Temple University di Filadelfia. Pur formatosi nella tradizione analitica, M. se ne è progressivamente allontanato sotto l'influenza [...] a questioni di estetica, ha dedicato la sua riflessione anche alla filosofia della mente, alla teoria della conoscenza e al relativismo. Di rilievo è la sua nozione di embodiment ("incarnazione"). L'opera d'arte è per M. un'entità "incarnata" nel ...
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NAÙKOWSKA, Zofja
Scrittrice polacca, nata a Varsavia il 10 novembre 1886. Sino dai suoi primi racconti (Kobiety, Donne, 1906; Ksiâäé, Principe, 1907; Rowieśnice, Coetanee, 1909) rivelò grande acume psicologico [...] , per quanto sia evidente in lei la tendenza a seguire dappresso le correnti del tempo, in modo speciale il relativismo filosofico (Charaktery, 1922; Romans Teresy Hennert, 1927). Un alto grado d'intimità espressiva, tanto nella trattazione dei tipi ...
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Filosofo politico (Kirchhain, Assia, 1899 - Annapolis 1973). Di famiglia ebraica, studiò in Germania, dove divenne ricercatore della Akademie für die Wissenschaft des Judentums di Berlino. Emigrato in [...] social research di New York (1938-48), quindi all'univ. di Chicago (1948-68). Avverso allo storicismo, il cui relativismo impedirebbe l'elaborazione di una filosofia politica basata su valori e norme etiche universali, S. ha proposto il ritorno alla ...
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Filosofo della scienza, editorialista e uomo politico italiano (n. Lucca 1943). Docente di filosofia della scienza, può essere considerato fra i massimi studiosi italiani di K. R. Popper. Senatore dal [...] contribuito a far conoscere in Italia l'epistemologia di K. R. Popper. Nel contesto del dibattito postpopperiano sul relativismo e la razionalità nella filosofia della scienza, ha inoltre preso posizione per la legittimità della ricerca di adeguati ...
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Giovanni. Psichiatra e psicologo italiano (Firenze 1933 - Roma 2009). Laureatosi in medicina, si specializzò a Roma in neurologia e psichiatria. Dopo le ricerche in collab. con E. De Martino sul tarantismo, [...] (1993); La conquista dell'identità (1997); Prime lezioni di psicologia (2000); Psicologia dinamica (2001); Contro il relativismo (2005); Pensare dritto, pensare storto. Introduzione alle illusioni sociali (2007); La razionalità negata: psichiatria e ...
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Storico delle religioni e scrittore romeno (Bucarest 1907 - Chicago 1986). Ebbe fama internazionale come storico delle religioni, approfondendo in particolare lo studio dell'interiorità dell'esperienza [...] della civiltà (Le sacré et le profane, 1965). Questa impostazione lo ha portato a polemizzare con la "sterilità spirituale" del relativismo storicistico.
Vita
Allievo di C. G. Jung, dopo soggiorni in India e a Roma, insegnò nell'univ. di Bucarest ...
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Gòrgia di Leontini. - Sofista greco (circa 483 - circa 375 a. C.). Fu il più notevole rappresentante dell'antica sofistica dopo Protagora, e insieme il creatore dell'arte retorica. Convinto che l'uomo [...] alla pratica convinzione che giova alla causa sostenuta dall'oratore: concezione di cui è evidente la parentela col relativismo gnoseologico di Protagora. Di qui la valutazione entusiastica del potere della parola e del λόγος, "grande dominatore, che ...
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relativismo
s. m. [der. di relativo]. – Teoria o concezione filosofica o scientifica fondata sul riconoscimento del valore soltanto relativo, e non assoluto, della conoscenza della realtà, o sul carattere relativo (v. relatività) di determinati...
relativista
s. m. e f. [der. di relativo] (pl. m. -i). – Seguace, assertore del relativismo: i r. classici, un r. moderno. In funzione di agg., invece di relativistico: correnti r.; filosofi relativisti.