L’indicativo è uno dei modi della coniugazione del verbo (➔ modi del verbo; ➔ coniugazione verbale). Con i suoi otto tempi, quattro semplici (presente, imperfetto, passato remoto, futuro; ➔ tempi semplici) [...] ) si focalizzano invece i limiti temporali della situazione (7 a.) o il raggiungimento di un punto finale eventualmente previsto dalla semantica del predicato (7 b.):
(7) a. Gianni lesse [o ha letto] il giornale per pochi minuti
b. Gianni lesse [o ...
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La sciarada è lo schema enigmistico (➔ enigmistica) che richiede di saldare due parole per ottenerne una terza.
È uno degli schemi enigmistici fondamentali e il suo nome è tra quelli appartenenti alla [...] secondo) gola = (intero) regola.
In questi casi la difficoltà per il solutore è estrema, mancando quasi ogni appiglio semantico che indirizzi verso le parole della soluzione. I tre oggetti nascosti sono colti solo nella loro relazione reciproca, come ...
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La sillepsi (o sillessi, dal gr. sýllēpsis «il prendere insieme», calcato in lat. con conceptio) designa un insieme di figure retoriche variamente denominate nella tradizione retorica classica (➔ retorica).
In [...] . XXXIII, 9)
(14) Così fec’io con atto e con parola (Par. III, 94)
In una seconda variante, lo zeugma semantico insiste sulla polisemia del membro estromesso: i membri coordinati che ne dipendono sfruttano le sue diverse accezioni. In questa variante ...
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I verbi denominali e deaggettivali sono formati, rispettivamente, a partire da nomi e da aggettivi per mezzo di ➔ suffissi (-eggiare, -ificare, -izzare), oltre che tramite ➔ conversione e parasintesi (➔ [...] di tipo sia statico sia dinamico. Seguendo la classificazione di Grossmann (2004b), si segnalano qui di seguito i principali tipi semantici.
(a) Da nomi di base che designano un essere umano si possono formare verbi parafrasabili con «essere come un ...
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La pragmatica è il settore degli studi linguistici e semiotici che si occupa del rapporto fra i segni e i loro utenti, ovvero dell’uso dei segni, che ha sempre luogo in un contesto. Preannunciata dal filosofo [...] (ad es., quelli di R. Carston nell’ambito della teoria della pertinenza e di F. Recanati in quello del contestualismo semantico; cfr. Bianchi 2009: 180-213) hanno evidenziato l’ampiezza della gamma di sottintesi che vengono in ultima analisi a far ...
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di Silvia Morgana
La storia linguistica dell’Ottocento copre un arco cronologico più esteso rispetto al mero XIX secolo e va dall’arrivo dei francesi in Italia nel 1796 fino al 1915: è infatti l’inizio [...] questo periodo nell’italiano comune, molti sono legati a referenti materiali e alla vita pratica. Citando dal solo campo semantico della gastronomia, arrivano dal Piemonte la fontina e il gianduiotto, dalla Lombardia il gorgonzola e la grappa, dalla ...
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L’➔accordo morfologico (di ➔ genere e di ➔ numero) tra i diversi elementi presenta varie forme.
Una sequenza di soggetti può presentare profili diversi e, quanto all’accordo, esiti diversi:
(a) se uno [...] , l’indice, il medio, l’anulare e il mignolo sono le dita della mano); se invece i soggetti sono percepiti come semanticamente unitari, o l’uno come riformulazione dell’altro, è possibile l’accordo al singolare: la maestosità e regalità del suo ...
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La legge Tobler-Mussafia (così detta dal nome di Adolf Tobler e Alfredo Mussafia, i quali, rispettivamente nel 1875 e nel 1886, per primi osservarono nella distribuzione dei ➔ clitici in francese e in [...] 1983; Marcantonio 1980), e quindi attinente, alla sua relazione formale profonda con il resto della frase;
(c) semantico-testuale (Vizmuller-Zocco 1992; Benacchio & Renzi 1987; Renzi 1989), concernente la struttura informativa della frase e ...
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Per parole generali si intende un gruppo eterogeneo di parole dal significato generico, che può però essere determinato quando queste si riferiscano o a un referente implicitamente noto, o a un referente [...] precedente, creando un nuovo referente che diventerà a sua volta l’argomento dell’enunciato successivo.
Sul piano semantico, l’incapsulatore infine funziona retroattivamente come un mezzo per integrare il significato (Conte 1999: 111), veicolando ...
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Vicino Oriente antico. L'origine della scrittura e del calcolo
Denise Schmandt Besserat
Jean-Jacques Glassner
Jöran Friberg
Robert Englund
L'origine della scrittura e del calcolo
Le registrazioni [...] di segni.
b) Una nuova ermeneutica. L'aspetto formale del processo di creazione dei segni non può essere dissociato da quello semantico, dal momento che non è la sostanza dei segni che ha importanza, ma il loro valore. I Sumeri inventarono quindi una ...
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semantico
semàntico agg. [dal fr. sémantique, e questo dal lat. tardo semantĭcus, gr. σημαντικός «significativo», der. di σημαίνω «segnalare, significare»] (pl. m. -ci). – 1. a. In linguistica, relativo alla semantica, al significato: problemi...
semantica
semàntica s. f. [dal fr. sémantique, introdotto (nel 1897) dal linguista M.-J.-A. Bréal, der. del greco σημαντικός: v. semantico]. – 1. Ramo della linguistica che studia il significato degli enunciati di una lingua o di un dialetto,...