L’italiano di oggi ha ancora in gran parte la stessa grammatica e usa ancora lo stesso lessico del fiorentino letterario del Trecento. Nella Divina Commedia, a cominciare dal I canto dell’Inferno, un italiano [...] in uo conservati o monottongati, esito ci → z deitipi beneficio / artifizio) erano del fiorentino (in cui ovviamente (➔ questione della lingua; ➔ manzonismi). Ma, più delle teorie, la pratica testimoniata dal romanzo fu decisiva per la storia ...
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Prima di affrontare la descrizione del sistema fonologico dell’italiano, occorre illustrare brevemente il significato del termine fonologia. Lo studio dei suoni prodotti dall’apparato fonatorio è l’oggetto [...] anomalie anafonetiche di sviluppo diacronico non sarebbero tali nel quadro deitipi linguistici non italici (misto, arcaico e ad adstrato greco), dei confini sillabici dal punto di vista fonologico è un’operazione che dipende dal tipo di teoria ...
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Il linguaggio dei segni
William C. Stokoe
Gli animali comunicano in molti modi assai complessi. Per esempio, i nostri parenti più vicini nel regno animale, gli scimpanzé, in alcuni momenti gesticolano [...] esprimere i concetti fossero vocali o gestuali, una recente teoria sostiene che durante l'evoluzione della specie umana, un punto di vista semiotico. Abbiamo già accennato che uno deitipi di segni fondamentali è il sintomo. Questo tipo di segno ...
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Il testo descrittivo è uno deitipi fondamentali di testo riconosciuti dalle tipologie testuali (➔ testo, tipi di). Può essere definito come il risultato di un macro atto linguistico (ossia di una azione [...] descrittivo tende ad apparire in combinazione con altri tipi testuali all’interno di diversi generi testuali, quali Du descriptif, Paris, Hachette.
Lavinio, Cristina (1990), Teoria e didattica dei testi, Firenze, La Nuova Italia.
Manzotti, Emilio ( ...
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Per tipi illocutivi si intendono i tipi di azioni che si eseguono nel proferire parole. L’atto illocutivo, detto anche atto illocutorio (in ingl. illocutionary act), è uno degli aspetti dell’atto linguistico: [...] nei termini deitipi illocutivi principali verdettivo, esercitivo, commissivo, comportativo).
I tipi illocutivi possono , Marina (1989), Linguaggio, ragione, interazione. Per una teoria pragmatica degli atti linguistici, Bologna, il Mulino (nuova ed ...
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In generale, un linguaggio settoriale è il modo di esprimersi (parole, espressioni, termini tecnici, ecc.) proprio di un ambito specialistico, in particolare (ma non soltanto) di natura tecnica o scientifica. [...] entità eterogenee. Sono «settori», per es., l’idraulica, la teoria delle probabilità, la vulcanologia, ma anche ambiti più ampi e formulare ipotesi circa la validità dei risultati, in dipendenza dal grado di uniformità deitipi di testo indagati. Un ...
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La parola complemento ha assunto nella storia della linguistica e della grammaticografia occidentale molti e diversi significati. Nella tradizione scolastica italiana, tuttavia, essa ha un ambito d’uso [...] caso ablativo, introdotto da preposizioni diverse, esprime vari tipi di relazioni, molto diverse fra loro. In tutti i ), spiegando la differenza tra la classificazione tradizionale e la «teoriadei casi profondi» di Charles Fillmore, che è alla base ...
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La geografia linguistica (o geolinguistica o anche linguistica areale o spaziale) è una disciplina che studia l’estensione nello spazio e la distribuzione geografica dei fenomeni linguistici (fonetici, [...] mero contenitore di lingue e dialetti. Dapprima, con la Wellentheorie («teoria delle onde») di J. Schmidt (1843-1901), venne meno molteplicità deitipi lessicali per ape nelle varietà dialettali della Francia settentrionale. In ragione dei mutamenti ...
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Il termine agente è spesso usato in linguistica in modelli e per scopi diversi: basti ricordare il complemento di agente della grammatica tradizionale o il ruolo semantico dell’agente nella teoriadei [...] -ale, -ico ed altre).
Anche la lista dei procedimenti deverbali è piuttosto ricca. Il più significativo -218, 351-364.
Lo Duca, Maria G. (2004b), Nomi di paziente: i tipi “arrestato”, “battezzando”, in Grossmann & Rainer 2004, pp. 376-378.
Lo ...
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significato Il contenuto espressivo di qualsiasi mezzo di comunicazione (parole o frasi, gesti, segni grafici ecc.).
In linguistica, ciò che si vuol dire pronunciando una frase o una parola, il messaggio [...] copie mentali delle cose reali. Anche in Aristotele troviamo la distinzione tra vari tipi di s.: s. del nome, che è senza tempo, e s. sviluppato, con una certa indipendenza da Saussure, dalla teoriadei campi semantici (in particolare J. Trier), che ...
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numero
nùmero s. m. [dal lat. numĕrus; cfr. novero]. – 1. Ciascuno degli enti astratti che rappresentano insiemi di unità, ordinati in una successione infinita (serie naturale dei n.) nella quale ogni elemento conta un’unità in più rispetto...
tipo
s. m. [dal lat. typus, gr. τύπος «impronta; carattere, figura, modello», dal tema di τύπτω «battere»]. – 1. Con il sign. originario di impronta, fatta battendo o premendo, si conserva in due accezioni specifiche: a. In numismatica, figurazione...