Diritto
Attività logica del giudice, consistente nell’applicare le norme di legge al fatto da lui accertato. In senso più ampio, tutta l’attività che si svolge dinanzi all’autorità giudiziaria per giungere [...] formalismo aristotelico, la cui teorizzazione dei tipi di conoscenza in deduzione e induzione tenne presente nel distinguere è stata al centro delle riflessioni di G. Frege e A. Meinong. Nell’ambito della sua teoria del significato Frege ha distinto ...
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Ogni cosa che il soggetto percepisce come diversa da sé ed esterna, quindi tutto ciò che è pensato, in quanto si distingue sia dal soggetto pensante sia dall’atto con cui è pensato (per lo più contrapposto [...] dei sensi sia a livello dell’intelletto, colte dal soggetto conoscente; rappresentano dunque l’o. il non-Io e concepito come ciò che si oppone all’Io.
Un’articolata teoriadell’o. è stata fornita, nell’ambito del pensiero otto-novecentesco, da A. ...
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Diritto
Si chiama c. fortuito qualunque accadimento che renda inevitabile il verificarsi di un evento, costituendo l’unica causa efficiente di esso. Non ha valore concreto la distinzione tra c. fortuito [...] una carenza della nostra conoscenza, e conoscenza. In età moderna H. Bergson attribuisce il c. a un’illusione soggettiva determinata dalla sorpresa di rinvenire un ordine meccanico dove ci si attendeva un ordine finalistico (e viceversa).
La teoria ...
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Nella sua accezione empirica, il termine lavoro indica ogni attività di impiego di energie fisiche e intellettuali dell’uomo per la produzione o lo scambio di beni e/o servizi. In tale nozione si individuano [...] lavoro e lavoratore (cosiddetta teoria istituzionale comunitaria), con superamento della causa di scambio e perfeziona con l’accordo delle parti (art. 1325, n. 1, c.c.), che si realizza quando l’accettazione giunge a conoscenza del proponente (art. ...
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La prima fase di un’azione, di un fatto o, anche, la parte in cui una cosa comincia, oppure ciò che costituisce l’origine, la causa di un fatto o di una serie di fatti, o il costituente fondamentale di [...] che forma uno dei fondamenti di una teoria, di una scienza o di una giurisprudenza internazionale. Ne sono esempi il p. della terzietà del giudice, il p. ne bis senso, i p. che governano la conoscenza discorsiva, in quanto determinano le supreme ...
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Il silenzio, cioè il non manifestare la propria volontà, assume giuridicamente diversa rilevanza, nella materia della manifestazione della volontà negoziale, in rapporto alle circostanze oggettive in cui [...] tale da renderne possibile la conoscenza agli altri soggetti interessati, dato luogo a controversie e discussioni nella teoria e nella pratica del diritto. Secondo una dichiarazione determinata.
Voci correlate
Silenzio della pubblica amministrazione ...
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MANDATO (XXII, p. 96). -1
Virgilio ANDRIOLI
Alberto Enrico FOLCHI
I risultati conseguiti, in sede d'interpretazione dei codici abrogati, dalla dottrina sono stati con maggiore intelligenza utilizzati [...] quel che veramente è, e cioè un istituto dellateoria generale del contratto (art. 1387 segg.); la il quale comporta l'eliminazione negoziale del rappresentante, altro è la conoscenza del rapporto di mandato, che non cessa di porre quale contraente ...
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GIURISDIZIONE (lat. iurisdictio; fr. jurisdiction; sp. jurisdiccion; ted. Gaichtbarkeit; ingl. iurisdiction)
Alessandro RASELLI
Raffaele DE RUBEIS
Giovanni CORSO
Arnaldo BERTOLA
Emilio ALBERTARIO
Nel [...] più magistrature contemporaneamente prendere o ricusare di prendere conoscenza del medesimo reato; e sorge allora un dato ampio sviluppo all'elaborazione dellateoria relativa all'esercizio e alla delegazione della giurisdizione, su cui il codice ...
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VALORE AGGIUNTO, Imposta sul (IVA)
Franco Gallo
Premessa. - Dal 1° genn. 1973 il d.P.R. 26 ott. 1972, n. 633, ha introdotto in Italia in adesione a precise direttive della CEE, l'imposta sul v. aggiunto. [...] base dei dati e delle notizie comunque raccolti o venuti a conoscenzadell'ufficio, e sono dell'IVA, Milano 1973, p. 48 segg.; I. Manzoni, L'IVA le deviazioni dalla neutralità del modello italiano, Torino 1973; F. Gallo, Profili di una teoriadell ...
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RAGIONERIA
Gino LUZZATTO
Pietro ONIDA
Ettore CAMBI
. Storia. - Derivato dal latino ratio (ragione, conto) il termine italiano, identico al francese comptabilité, corrisponde a quello che Tedeschi [...] ultimi anni hanno portato contributi di acuta critica alla teoriadelle scritture contabili.
Ma il bisogno di studiare l'azienda come esso non porti verso la conoscenzadell'economia dell'impresa. Alla Betriebswirtschaftslehre viene contrapposta da ...
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teoria
teorìa s. f. [dal gr. ϑεωρία, der. di ϑεωρός (v. teoro), e quindi, in origine, «delegazione di teori»; nel sign. 1, attraverso il lat. tardo theorĭa]. – 1. Formulazione logicamente coerente (in termini di concetti ed enti più o meno...
conoscenza
conoscènza (ant. cognoscènza o cognoscènzia e canoscènza) s. f. [dal lat. tardo cognoscentia, der. di cognoscĕre «conoscere»]. – 1. a. L’atto del conoscere una persona, dell’apprendere una cosa: sono lieto di fare la vostra c.;...