Ciò che è riferito al popolo, inteso sia come collettività dei cittadini, senza distinzione di classi sociali, sia come insieme delle classi sociali meno elevate, socialmente e culturalmente svantaggiate.
Antropologia
Secondo [...] oggetto) si dicono p. non per l’origine né per il grado di valore estetico, bensì per la loro elaborazione p. (che è qualcosa di più , 1909) ha combattuto la teoria romantica di idoleggiamento del primitivo e del p., formulando la sua Rezeptiontheorie ...
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Filosofia
La c. nella filosofia antica e medievale
La c. nella filosofia antica è concepita come un processo le cui modalità vengono diversamente interpretate: secondo la concezione di Pitagora, ripresa [...] in una forma che sarebbe diventata paradigmatica del suo approccio alla teoria della c., che ogni discorso sensato ma giustificate solo in modo accidentale, quindi prive di valore conoscitivo. Più di un autore ha individuato nell’affidabilità dei ...
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Nel linguaggio scientifico, ogni fatto o evento suscettibile di osservazione diretta o indiretta, provocato o spontaneo.
Teorie fenomenologiche sono quelle che cercano di render conto di un f. quale esso [...] ha lo scopo di spiegare, e quando la teoria contraddice o ‘sorpassa’ il f., deve Mill tentò di risolvere il problema principale del fenomenismo ontologico (quello della permanenza delle cose Merleau-Ponty il valore essenziale della fenomenologia ...
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In genere, ciò che si enuncia, si dichiara, si afferma, e la frase stessa che contiene l’enunciato.
Filosofia
P. ed enunciato
Nella logica e nella filosofia del linguaggio contemporanee si distingue p. [...] più conseguente della dottrina delle proposizioni. All’interno della sua teoriadel significato, Frege concepiva la p. (o pensiero, Gedanke) nomi e degli enunciati oltre al loro riferimento e valore di verità. Non sono tuttavia mancati tentativi di ...
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Filosofo (Derby 1820 - Brighton 1903); prima ingegnere ferroviario, poi (1848) viceredattore dell'Economist, pubblicò nel 1850 la sua prima opera, la Social statics, cui seguirono varî saggi, alcuni pubblicati [...] First principles, par. 145). Questa legge fondamentale, di valore universale, doveva permettere a S. l'edificazione di rilievo anche le sue teorie sulla società, sempre legate all'idea base dell'evoluzione trasposta all'ambito del sociale, in specie ...
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Filosofo (Dessau 1729 - Berlino 1786). Di famiglia israelita molto povera, si recò ancora ragazzo a Berlino; ivi, formatosi una vasta cultura filosofica e letteraria, divenne amico dei giovani illuministi [...] immortalità dell'anima sono sostenuti con motivi del pensiero illuminista. Pregato dalla comunità ebraica di con le tesi wolfiane e con le teorie dell'arte come imitazione, M. soggettivo, sminuendo quindi il valore delle regole e delle precettistiche ...
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Filosofo e matematico tedesco (Wismar 1848 - Bad Kleinen, Meclemburgo, 1925); insegnò lungamente a Jena; erano gli anni in cui scienziati illustri come K. Weierstrass, J. W. R. Dedekind, G. Cantor davano [...] quello tecnico, nel quadro storico della logica matematica. Il valore della sua opera, pressoché ignorata in vita, fu pienamente della filosofia del linguaggio del Novecento. La relazione di denotazione è poi alla base della teoriadel concetto, ...
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Secolarizzazione
Loredana Sciolla
Il termine secolarizzazione indica due aspetti diversi del processo di perdita di rilevanza della religione nella vita sociale. Il primo consiste nell'autonomizzazione [...] moderno atteggiamento razionale - che contribuirà alla sua dissoluzione.
Teorie della secolarizzazione
Dopo la fase classica della sociologia, solo . Parsons fornisce un'interpretazione del rapporto tra religione, valori e struttura sociale nel corso ...
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IDEE, Storia delle
Jacques Le Goff
*La voce enciclopedica Storia delle idee è stata ripubblicata da Treccani Libri, arricchita e aggiornata da un contributo di Francesco Mores.
I fondamenti della storia [...] all'obbligo per lo storico delle i. di distinguere tra teorie e idee e di considerare le i. incarnate in forme storiche , l'etnologo risale alle credenze, ai sistemi di valori. È così che gli storici del Medioevo, dopo M. Bloch, P.E. Schramm, ...
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RELIGIONI, Storia delle (XXIX, p. 29)
Alfonso M. Di Nola
Definizione e fase critica di sviluppo. - Una definizione della s. d. r., nell'attuale sviluppo, non può eludere il problema della crisi d'identità [...] si sottrae a ogni struttura razionale ed è separata dai valori etici cui è connessa nel linguaggio corrente. L'elemento più fenomenici, della vita religiosa. Recependo le influenze della teoriadel sacro di Otto e delle tesi prelogistiche di Lévy- ...
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valore
valóre s. m. [dal lat. tardo (in glosse) valor -oris, der. di valere: v. valere]. – 1. Riferito a persona indica: a. Possesso di alte doti intellettuali e morali, o alto grado di capacità professionale: un uomo, una donna di v., di...
numero
nùmero s. m. [dal lat. numĕrus; cfr. novero]. – 1. Ciascuno degli enti astratti che rappresentano insiemi di unità, ordinati in una successione infinita (serie naturale dei n.) nella quale ogni elemento conta un’unità in più rispetto...