Mistero
Piero Coda
Il senso nascosto della vita che sfugge alla ragione
Di mistero si parla in tutte le tradizioni religiose per designare la sfera della vita divina distinta da quella umana.
Il cristianesimo [...] di culto che esprimono il ciclo della vita che muore e da cui rinasce una nuova vita, si diventa partecipi di questo destino universale.
Il mistero di Gesù Cristo
Il giudeo Saulo della città di Tarso, in Asia Minore, verso la metà del 1° secolo, si ...
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GATTI, Stanislao
Giuseppe Patella
Nacque a Napoli nel 1820 da Stanislao e da Marianna De Nigro. La mancanza di notizie biografiche certe rende difficile ricostruire la vita di questo singolare pensatore, [...] della coscienza e sviluppo della storia si corrispondono reciprocamente per la comune origine da quel principio, da quella legge universale, che è la legge della ragione" (Oldrini, 1990, p. 131): dove appare evidente l'influenza esercitata sul G. dai ...
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Filosofo (Stoccarda 1770 - Berlino 1831). Dopo aver compiuto gli studî ginnasiali nella sua città, entrò nel 1788 nello Stift di Tübingen, una sorta di seminario protestante, dove ebbe come condiscepoli [...] che regolano estrinsecamente la vita delle persone e i loro rapporti di proprietà, si passa alla morale come momento dell'universalità etica, per giungere all'eticità quale sintesi di diritto e di morale che si articola a sua volta nei tre momenti ...
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senso La facoltà di ricevere impressioni da stimoli esterni o interni e per estensione la percezione e coscienza di fatti interni.
Significato; ciò che una parola, una frase, un contesto vuol dire.
Anatomia
Organi [...] quest’ultima accezione l’espressione fu ripresa e diffusa dalla scuola scozzese di T. Reid, che dal consenso universale sull’esistenza degli oggetti esterni faceva dipendere il cosiddetto realismo del s. comune, contrapponendolo al fenomenismo di G ...
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Filosofo e sociologo (Berlino 1858 - Strasburgo 1918). Studiò a Berlino e in questa università insegnò poi come prof. straordinario (dal 1901); passò quindi come ordinario all'univ. di Strasburgo (dal [...] dotate di validità atemporale e capaci di fornire una risposta razionale al problema circa il significato complessivo della storia universale. Dal relativismo in tal modo chiaramente enunciato S. cerca una via d'uscita nella fase conclusiva della sua ...
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Filosofia e semiotica
di Stefano Gensini
La nozione di comunicazione (dal lat. tardo e medievale communicatio, l'atto di mettere in comune con altri, di trasmettere a) ha un'ampia nel dibattito filosofico-linguistico [...] Searle, la nozione di atto comunicativo) e soprattutto come J. Habermas, con la sua idea di una 'pragmatica universale' che assuma la forma di una teoria complessiva dell'agire comunicativo (Habermas 1981), con forti implicazioni etiche e nella ...
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Filosofia e semiotica
di Stefano Gensini
La nozione di comunicazione (dal lat. tardo e medievale communicatio, l'atto di mettere in comune con altri, di trasmettere a) ha un'ampia nel dibattito filosofico-linguistico [...] Searle, la nozione di atto comunicativo) e soprattutto come J. Habermas, con la sua idea di una 'pragmatica universale' che assuma la forma di una teoria complessiva dell'agire comunicativo (Habermas 1981), con forti implicazioni etiche e nella ...
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La Rivoluzione scientifica: i domini della conoscenza. Il problema della generazione
Walter Bernardi
Il problema della generazione
Scienza e filosofia nella controversia sulla generazione animale
Il [...] potuto riscontrare l'esistenza di una sostanziale uniformità nei processi riproduttivi di tutti gli esseri viventi. Questa legge universale della trasmissione della vita attraverso le generazioni, che fu salutata dagli scienziati del XVII e del XVIII ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Filosofia (2012)
Carlo Cattaneo
Arturo Colombo
Intellettuale tra i più brillanti e acuti del suo secolo, Carlo Cattaneo difese con fermezza e perseveranza la facoltà di ogni popolo di autodeterminarsi e guadagnarsi [...] un qualunque tema – tanto della «costante natura del genere umano» (come si legge nella prefazione a Frammenti d’istoria universale, 1847, ora in Scritti storici e geografici, cit., 2° vol., p. 98), quanto del principio, precisato in Del diritto ...
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ARANGIO-RUIZ, Vladimiro
Dario Faucci
Nato a Napoli il 19 febbraio 1887, da Gaetano, professore di diritto costituzionale, e da Clementina Cavicchia, seguì a Firenze il corso di lettere nell'Istituto [...] , da non identificarsi, contrariamente all'affermazione del Gentile, con "la vita nello Stato" la legge in interiore homine è universale, la vita politica non è "omnis homo", è solo una parte delle azioni che la legge comanda. Per questo, attualismo ...
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universale1
universale1 agg. [dal lat. universalis, der. di universus: v. universo1]. – 1. a. Che riguarda tutto l’universo, che si estende o è valido per l’intero universo fisico (nell’accezione scient. di questo termine): legge dell’attrazione...
universale2
universale2 s. m. [uso sostantivato dell’agg. prec.]. – Strumento, detto anche u. geodetico, fondamentale in passato nella geodesia e astronomia geodetica per misurare angoli orizzontali e verticali, attualmente per lo più sostituito...