STREGHE E STREGONERIA
Stefano LA COLLA
Raffaele CORSO
. Carattere essenziale che, nell'opinione volgare di tutti i tempi, distingue la stregoneria o magia nera dalla magia bianca, è lo scopo a cui [...] pizzico di sale e si conficca sotto la sedia un coltello. Maggiore efficacia viene data alla scopa, la quale è posta dietro l'uscio, o a una grossa pannocchia di granturco, o a uno speciale sacchetto di crine a maglia, perché si ritiene che la strega ...
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venire
Alessandro Niccoli
Verbo ad alta frequenza, con oltre 670 occorrenze distribuite in modo uniforme in tutte le opere, compreso il Fiore (nel Detto compare una sola volta). L'ampiezza della documentazione [...] sen venne, e arrivò la testa e'l busto; cfr. v. 5 accennolle che venisse a proda), " andare ", " recarsi " (Fiore CXCIX 11 all'uscio... / ben chetamente tu te ne verrai) e " venir via ": Pg IV 137 Vienne omai; vedi ch' è tocco / meridïan dal sole.
3 ...
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L’architettura nell’epoca della sostenibilità
Vittorio Magnago Lampugnani
Un segno distintivo (e un problema centrale) della società contemporanea è la sua frammentazione. L’individualismo dietro cui [...] e dalla distruzione. Il nostro benessere mentale è alla mercè di un’ombra che passa, di un rumore che echeggia, di un uscio che si apre [...]. Per la felicità del corpo c’è la casa, i mobili, gli apparecchi riscaldanti e quelli refrigeranti, la luce ...
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La vicenda biografica di Giovanni Boccaccio, nato a Certaldo (o a Firenze) nel 1313 da famiglia benestante del contado fiorentino, e morto nello stesso borgo della Valdelsa nel 1375, è di primaria importanza [...] : 202). Quanto alle forme di perfetto, è da sottolineare il netto regresso delle forme arcaiche del tipo perdeo, uscìo, ancora saldamente attestate nel Teseida autografo (Serianni 1993: 474).
Il contesto già delineato rende impossibile descrivere la ...
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sentire [indic. imperf. I e III singol. anche sentia; pass. rem. I e III singol. anche sentio; pass. rem. III plur. anche sentier]
Alessandro Niccoli
Verbo di notevole frequenza, con circa 230 presenze [...] VIII 21 e una in XV 13); If XIII 22 io sentia d'ogne parte trarre guai; XXXI 12, XXXIII 46 io senti' chiavar l'uscio di sotto / a l'orribile torre; Pg XXXII 37, Pd XXVIII 94 Io sentiva osannar di coro in coro. Con una proposizione oggettiva: Vn VIII ...
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Nei protocolli della linguistica moderna per linguaggio poetico si intende un particolare uso della lingua finalizzato a ottenere la comunicazione attraverso l’evidenza e la valorizzazione degli strumenti [...] delle persone singolari al presente congiuntivo dei verbi di prima coniugazione o dei passati remoti con epitesi vocalica, tipo poteo, uscio), come quelle che si leggono nelle poesie di Parini o di ➔ Vincenzo Monti o dello stesso Manzoni e ancora nei ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Diritto (2012)
Giuristi e mercanti
Umberto Santarelli
Il tema di cui ci occuperemo non è difficile a definirsi: si tratta di cercare di capire quale fu, nell’esperienza giuridica del basso Medioevo, il sistema delle [...] non era – nella sostanza – molto differente la (pur tanto più modesta) famiglia dell’artigiano, che viveva anche lei 'a uscio e bottega', tutta dedita all’esercizio in comune di un medesimo mestiere.
Stante la totale convergenza – all’interno delle ...
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già (già mai)
Riccardo Ambrosini
1. Alla scarsa frequenza dell'avverbio che si riscontra nella Vita Nuova e nel Convivio (20 e 21 attestazioni rispettive), nelle cui prose manca il nesso ‛ g. mai ' (nella [...] pronta la risposta, / sanza indugio a parlare incominciai; XXXIII 43 Già eran desti, e l'ora s'appressava / ... e io senti' chiavar l'uscio di sotto; Pg II 1 Già era 'l sole a l'orizzonte giunto / ... Ed ecco... / m'apparve; VIII 49, IX 44, XII 12 ...
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DOLFIN, Caterina
Madile Gambier
Nacque a Venezia l'8 maggio 1736 da Giovanni Antonio e Donata Salamon, entrambi patrizi, ma appartenenti a rami poveri e cadetti delle rispettive famiglie.
Il padre, [...] della D.), 201, Ibid., 641 (referte dei confidenti), 684; Testamenti, busta 20, Notaio G. B. Conti; busta 1060, Notaio Uscio; 324 e 325 Notaio Zuccoli; Venezia, Bibl. del Civico Museo Correr: Codici Cicogna, 3208, XXXVII; Ibid., Archivio Donà, 421 ...
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Il passato prossimo (denominato anche, raramente, perfetto composto) è uno dei ➔ tempi composti dell’➔indicativo, che ha come principale significato quello di indicare un evento concluso nel passato. Il [...] , offrendo una valutazione globale degli eventi presentati (Centineo 1991):
(30) Un giorno, attraversando il corridoio, lo scorsi, dall’uscio semiaperto […]. Più tardi, ho dovuto ripensare molto a queste cose; ma in quei primi mesi del fatale anno ...
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uscio
ùscio s. m. [lat. ōstium «porta, entrata», lat. tardo ūstium, affine a os oris «bocca, apertura»]. – 1. Sinon. di porta (apertura e serramento), usato ormai quasi esclusivam. in Toscana, dove indica in genere una porta di modesta apparenza...
usciata
s. f. [der. di uscio], tosc. – Colpo violento d’uscio che sbatte o viene sbattuto: si udì un’u.; chiuse la porta con un’u.; spesso come atto di rabbia o d’indignazione: fare, dare un’u. in faccia, sul muso, dietro le spalle a uno.