Il sinistrese è stato definito
una invenzione linguistica, collettiva e spontanea, di rapida e facile comunicazione, intesa a coprire la mancanza di idee generali e di prospettive per il futuro che è dell’intera [...] e indeterminatezza delle parole usate).
La stereotipia del sinistrese si realizza su diversi piani: quello delle locuzioni verbali (come portare avanti un discorso, farsi carico, prendere coscienza), quello della fissità dell’aggettivazione (la lotta ...
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Verbi pronominali è un’etichetta generica che indica tutti i verbi nella cui forma di lemma appare un pronome clitico (➔ clitici), sia esso intrinsecamente legato al lemma (come in accorgersi, pentirsi) [...] Storia, varietà dell’uso, grammatica, Milano, Bompiani (1a ed. 1981).
Lo Cascio, Vincenzo (1970), Strutture pronominali e verbali italiane, Bologna, Zanichelli.
Manzini, Rita (1986), On Italian “si”, in Syntax and semantics, New York, Academic Press ...
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È detto presente storico il ➔ presente indicativo usato per fare riferimento a eventi anteriori al momento dell’enunciazione. Si tratta di un uso traslato, o metaforico, del presente (Bertinetto 1997), [...] spontanea (Centineo 1991) sia in quella letteraria (Bertinetto 2003), dove si è mostrato come l’adozione di un tempo verbale all’interno di una porzione di testo possa servire a isolare una sequenza funzionalmente omogenea. Anche l’uso puntuale ...
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I modi del verbo sono sottoinsiemi di forme della ➔ coniugazione verbale caratterizzati da un complesso intreccio di proprietà semantiche, sintattiche e pragmatiche. Nel sistema verbale italiano si distinguono [...]
b. anche se fosse arrivato in tempo, non avremmo avuto modo di parlare
Alcuni dei modi del sistema verbale italiano, tuttavia, non esprimono significati riconducibili alla nozione di modalità e possono essere identificati soltanto sulla base del ...
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PAVOLINI, Paolo Emilio
Carmela Mastrangelo
– Primogenito di Giovanni, insegnante di origini elbane, e di Lidia (o Lida) Vanneschi, figlia di un capitano dell’esercito, nacque a Livorno il 10 luglio [...] contemporaneo Alessandro Bonsanti, a Firenze, presso il Gabinetto G.P. Vieusseux, nel cui archivio storico sono contenuti i verbali delle adunanze e la corrispondenza (serie XX) intrattenuta da Pavolini negli anni della sua presidenza. A lui sono ...
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Linguistica
Leonardo Savoia
Alberto Mancini
M. Rita Manzini
(XXI, p. 207; App. II, ii, p. 210; IV, ii, p. 344; V, iii, p. 229)
I temi legati all'evoluzione della l. e delle discipline a essa collegate [...] di D. Sperber e D. Wilson (1986). È semplice mostrare infatti che lo scambio d'informazione può avere componenti non verbali, come in un'interazione in cui il parlante chiede all'ascoltatore Come stai oggi?, e questi risponde mostrandogli una scatola ...
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Dante Alighieri nacque a Firenze nel maggio, o giugno, 1265, l’anno prima della battaglia di Benevento, che segna la distruzione della parte ghibellina in Italia. Di famiglia guelfa, cresce in anni segnati [...] . V e P, fiorentini, e L, pisano: cfr. I Canzonieri 2000-2001). Così, per es., nelle liriche più arcaiche troviamo i tipi verbali siciliani aggio «ho» e saccio «so» e provenzalismi come le serie in -ore (dolzore, riccore), -aggio (coraggio «opinione ...
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Assumiamo convenzionalmente che l’età umanistica e rinascimentale coincida con i secoli XV e XVI. È questa l’epoca, in Italia come negli altri paesi dell’Europa occidentale, dell’emergere delle lingue [...] ; articolo il-i non el-e’; due non duo; mio declinabile (mie, miei, ecc.) non mia indeclinabile. Morfologia verbale ‘classica’, non la pletora di forme fiorentine argentee (di origine toscana occidentale o sud-orientale) come portono, amorono, furno ...
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Per variazione linguistica si intende l’importante carattere delle lingue di essere mutevoli e presentarsi sotto forme diverse nei comportamenti dei parlanti. La proprietà di un’entità di assumere diverse [...] dell’entità stessa, sembra connaturata alle lingue. Essa si estrinseca infatti sia a livello della generale facoltà del linguaggio verbale, nella diversità delle varie lingue in cui si articola la capacità umana di parlare, sia a livello di ogni ...
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Con la locuzione lingua cortigiana (o cortegiana o cortesiana) ci si riferisce a un’espressione usata nel dibattito di primo Cinquecento in relazione agli usi linguistici delle corti italiane (Milano, [...] il settore dove le forme italiane contrastano con le varianti toscane scelte da Bembo. Trissino prima dà la forma verbale cortigiana, poi fa seguire quella toscana: il condizionale italiano in -ia nei tipi saria, haveria, che si ritrova nei siciliani ...
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verbale1
verbale1 agg. [dal lat. tardo verbalis, der. di verbum (v. verbo) «che riguarda la parola, il verbo»]. – 1. a. Di parole, che consiste di parole: offese v., in contrapp. a offese che si possono recare con atti, gesti, ecc.; con sign....
verbale2
verbale2 s. m. [sostantivazione dell’agg. prec., nel sign. 1 c, sull’esempio del fr. (procès) verbal]. – Documento redatto da un pubblico ufficiale, o da chi è investito di questa specifica funzione, allo scopo di attestare e ricordare,...