Nella liturgia e teologia cattolica, sacramento della r. altro nome del sacramento della penitenza (➔), che a seguito dell’Ordo poenitentiae, emesso nel 1973 dalla Sacra congregazione per il culto divino, ha assunto un più ampio significato, quale r. con Dio e con la Chiesa da parte del penitente. Confermato che parti del sacramento sono la contrizione, la confessione, la soddisfazione e l’assoluzione, e ribadita la necessità e l’utilità della confessione assidua e frequente, sono previsti tre diversi riti penitenziali: r. di singoli penitenti, celebrazione comunitaria di più penitenti, r. dei penitenti con confessione e assoluzione collettiva, analoga come rito alla precedente, ma legata in modo rigido a stato di necessità (per es.: pericoli di vita collettivi, come epidemie, naufragio, terremoti ecc.) o a situazioni speciali riconosciute valide dal vescovo diocesano (per es.: mancanza di confessori, straordinario afflusso di fedeli ecc.), pur rimanendo l’obbligo di accostarsi quanto prima alla confessione individuale. R. di una chiesa o di un cimitero Atto rituale con il quale una chiesa o un cimitero che siano stati profanati o violati, cioè contaminati nel loro carattere sacro (per omicidio o suicidio, per usi empi ecc.) sono restituiti al loro uso di culto o di sepoltura ecclesiastica (Cod. iur. can., can. 1211) a norma dei libri liturgici.