Rifugiati. Diritto dell’Unione Europea
Nell’Unione Europea (UE) il crescente afflusso di rifugiati e richiedenti asilo ha condotto ad avviare il processo di armonizzazione delle politiche nazionali degli Stati membri relative all’asilo e all’immigrazione. Dall’entrata in vigore del Trattato di Amsterdam (maggio 1999) tali materie sono state attratte nella competenza normativa dell’UE (Cooperazione giudiziaria. Diritto dell’Unione Europea).
Successivamente, è stata adottata la direttiva 2004/83/CE, che stabilisce le norme per l’attribuzione dello status di rifugiato ai cittadini non appartenenti all’UE o agli apolidi, tra l’altro dettando una precisa definizione di ciascuno dei motivi di persecuzione – razza, religione, nazionalità, appartenenza a un determinato gruppo sociale, opinione politica – previsti nella Convenzione di Ginevra sui rifugiati del 1951 (Rifugiati. Diritto internazionale). La direttiva è attuata in Italia con il d.p.r. 303/2004, recante il regolamento relativo alle procedure per il riconoscimento dello status di rifugiato.
Il Fondo europeo per i rifugiati, istituito nel 2000 per il periodo 2000-2004, è stato prorogato in base alla decisione 2004/904/CE del Consiglio dell’Unione; l’estensione era prevista fino al 2010, ma, di fatto, è stata limitata al 2007, in ragione di una nuova base giuridica e finanziaria introdotta nell’ambito del programma UE “Solidarietà e gestione dei flussi migratori”, in cui il Fondo per i rifugiati è confluito, insieme con altri fondi.
Diritti umani. Diritto dell’Unione Europea
Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea