Uomo politico statunitense (Tampico, Illinois, 1911 - Bel-Air, California, 2004). Repubblicano, fu presidente degli Stati Uniti per due mandati (1981-89). Adottò una politica di netta contrapposizione all'URSS e di riaffermazione del primato internazionale statunitense. In politica estera R. accentuò l'interventismo degli USA, suscitando tensioni anche fra gli alleati europei, mentre una progressiva distensione dei rapporti con l'URSS caratterizzò l'ultima fase della sua presidenza.
Secondogenito di una famiglia della piccola borghesia, laureatosi in economia e sociologia in una piccola univ. dell'Illinois, lavorò come commentatore sportivo per una stazione radiofonica. Nel 1937, firmato un contratto con la Warner Bros., iniziò una lunga carriera di attore cinematografico, che lo vide interpretare numerosi film (soprattutto western), tra i quali King's row (1941), The hasty heart (1949), Law and order (1954), e lo vide impegnato nell'attività sindacale fino a diventare presidente della Screen Actors Guild. Fra il 1948 − quando venne licenziato dalla Warner e divorziò dall'attrice J. Wyman, con cui aveva formato una coppia popolare − e il 1954, ebbe un periodo di declino. Sposatosi nuovamente nel 1952 con l'attrice N. Davis, fu rilanciato a livello nazionale da uno spettacolo televisivo per la General Electric, che gli consentì di reiterare per anni la sua fede nei valori tradizionali dell'individualismo americano e del patriottismo.
Negli anni Cinquanta passò dalle originarie posizioni democratiche alla destra repubblicana e nel 1964 partecipò alla campagna presidenziale di B. Goldwater. Governatore della California dal 1966 al 1974, varò popolari misure di riduzione delle imposte e alimentò la sua immagine di conservatore con un programma di tagli alla spesa pubblica. Durante gli anni Settanta divenne portavoce di un vasto movimento neoconservatore, in nome del quale nel 1976 contese senza successo la candidatura repubblicana al presidente uscente G. Ford. Nelle successive elezioni del nov. 1980 riportò una larga vittoria sul presidente uscente J. Carter. Entrato in carica nel genn. 1981, R. creò un modello di conservatorismo populista che si reggeva sulla sua capacità di comunicazione, si fondava sulla sua fede nei valori semplici della tradizione ed era esaltato dal mezzo televisivo, che gli consentiva di trasmettere con battute brevi e dirette un'immagine di forza, di calore e di fiducia. L'opinione pubblica, scossa dagli insuccessi internazionali degli anni Settanta, da una grave crisi economica e dalla rivoluzione in corso dei valori, trovò in R. il simbolo di certezze alle quali non intendeva rinunciare e gli rimase affezionata e fedele in entrambi i mandati. In politica interna si pronunciò con forza contro l'aborto e allentò i programmi contro le discriminazioni razziali e sessuali; adottò una politica di dura contrapposizione all'URSS, di drastico aumento delle spese militari, di riaffermazione del primato internazionale degli Stati Uniti, che suscitò vasti consensi all'interno del paese. La sua politica economica (riduzione delle tasse, delle spese sociali e dei controlli pubblici sull'economia; rivalutazione del dollaro, crescita del deficit di bilancio e dei tassi d'interesse) favorì il calo dell'inflazione, ma produsse anche un forte aumento del disavanzo commerciale con l'estero. Rieletto con ampia maggioranza nel nov. 1984, in politica estera R. accentuò l'interventismo degli USA, suscitando tensioni anche fra gli alleati europei (come avvenne in occasione dei bombardamenti su Tripoli e Bengasi dell'apr. 1986), mentre un progressivo miglioramento delle relazioni con l'URSS caratterizzò il biennio finale della sua presidenza (1988-89). La firma del trattato sulla distruzione delle armi nucleari intermedie (1988), infatti, fece apparire R. come il vincitore della guerra fredda e gli consentì di terminare trionfalmente la sua presidenza.