Sottordine di Mammiferi Artiodattili che comprende Tragulidi, Moschidi, Cervidi, Giraffidi, Antilocapridi, Bovidi. Si conoscono fossili, con numerose famiglie estinte, fin dall’Eocene medio e forse dall’inferiore. Caratteristica la dentatura: nella maggioranza dei R. mancano gli incisivi superiori; quelli inferiori, 3 per ogni lato, sono spatoliformi; mancano altresì i canini superiori, mentre quelli inferiori sono incisiviformi, cosicché la mandibola dispone di 8 denti che funzionano da incisivi; posseggono 3 premolari e 3 molari per lato, del tipo selenodonte.
La maggior parte dei R. hanno stomaco compartimentato (fig. 1 e 2), cioè suddiviso in una prima ampia cavità, il rumine (o panse o pancione); in una seconda, il reticolo; in una terza, l’omaso (o foglietto o libro o centopelli); e in una quarta, che passa direttamente nell’intestino, l’abomaso (o ventriglio o cavità ghiandolare), che rappresenta il vero stomaco digestivo. Gli alimenti, dopo aver subito una prima grossolana masticazione, vengono inghiottiti una prima volta e convogliati nel rumine che, oltre a essere una riserva e un miscelatore di alimenti, grazie all’enorme numero di batteri e di protozoi in esso contenuti, adempie a importanti funzioni digestive e nutritive. Infatti questi microrganismi producono enzimi capaci di digerire la cellulosa e di sintetizzare molti amminoacidi, che possono poi essere utilizzati dall’ospite. I batteri del rumine sono inoltre capaci di sintetizzare alcune vitamine, tra le quali predominano quelle del complesso B.
La conformazione dello stomaco consente una seconda masticazione del cibo inghiottito, cioè la ruminazione, per la quale la massa alimentare, rigurgitata e insalivata, viene divisa in piccoli boli. La ruminazione è favorita dai molari a larga corona e dai movimenti laterali della mandibola, che sono permessi dal condilo allungato in senso trasversale, in modo tale che i molari inferiori lavorano contro i superiori come le mole di una macina e il cibo viene finemente maciullato e fluidificato dall’abbondante saliva acquosa delle parotidi. Dopo la ruminazione l’alimento è inghiottito una seconda volta e immesso direttamente nell’omaso da cui passa nell’abomaso, che secerne i succhi digestivi. Nei Tragulidi l’omaso è ridotto o non ben delimitato. L’intestino cieco di tutti i R. è piccolo; parecchie specie sono prive di cistifellea.
Varie cause patologiche possono interferire con una normale ruminazione: alcune sono proprie dei prestomaci e dello stomaco propriamente detto (atonia dei prestomaci, replezione del rumine, timpanismo, indigestioni, ingestione di corpi estranei ecc.), altre sono generali (disturbi epatici, renali, e dell’innervazione gastrica ecc.). Le cure per ripristinare la normale ruminazione consistono nel riconoscimento e nella rimozione delle cause che hanno provocato l’alterazione.