Sesto giorno della settimana (dall’ebr. shabbāt «(giorno di) interruzione, e quindi di riposo»).
Nella settimana ebraica, è il settimo giorno, festivo e consacrato a Dio, nel quale si interrompe ogni lavoro e attività che comporti cosciente trasformazione dell’ordine esistente (cucinare, scrivere, usare l’elettricità, guidare la macchina ecc.). In Italia, il diritto degli ebrei a osservare il riposo sabbatico è riconosciuto dalla l. 101/8 marzo 1989. Nel calendario ebraico ogni settimo anno cade l’anno sabbatico, in cui la Bibbia (Levitico 25, 2-7 e Deuteronomio 15, 1-3) prescrive la cessazione dei lavori nei campi, la liberazione degli schiavi ebrei, il condono dei crediti. Ogni sette anni sabbatici, e cioè ogni cinquantennio, cade il giubileo.
Nella liturgia cristiana il s. santo costituisce il secondo giorno del triduo pasquale della Passione e Risurrezione del Signore», che commemora il riposo (o sepoltura) di Gesù nel sepolcro ed è il giorno di attesa della sua risurrezione.