Città della Spagna orientale (65.821 ab. nel 2008), in prov. di Valencia (25 km a N), situata sulla destra del fiume Palancia, non lontano dalla costa mediterranea sulla quale sorge un porto. Centro agricolo (vino, olio, agrumi) con piccole industrie (agroalimentari e dei materiali edili).
S. (lat. Saguntum), antica città degli Iberi Edetani, fu creduta, senza sicuro fondamento, di origine greca e messa in rapporto con Zacinto. Ebbe in realtà intense relazioni commerciali con la greca Marsiglia; fu alleata di Roma nel 3° sec. a.C. e la sua conquista da parte di Annibale fu la causa determinante della seconda guerra punica (218 a. C.): assediata, dopo otto mesi di eroica difesa, la città fu distrutta. Nel 212 fu ripresa e ricostruita dai Romani; sotto Roma fu fiorente, nota per la produzione dei fichi e la fabbricazione di vasi. Fu molto danneggiata dalle invasioni barbariche e abbandonata dopo quelle saracene. Delle sue rovine rimase il ricordo nel nome Murviedro (murus vetus) che ebbero il villaggio arabo sorto in quel luogo e poi la città medievale e moderna fino al 1877, quando fu ripristinato il nome antico.
Il muro ciclopico della vecchia città iberica ha vari restauri di età romana. Sono stati trovati resti dell’arce dei Cartaginesi, cinta di mura. Sul pendio dell’acropoli è ricavato il teatro romano con corridoi scavati nella roccia e volte che sorreggono la cavea ben conservata, mentre la scena è distrutta. Rimangono inoltre un grande edificio con magazzini e ambienti sotterranei, il basamento di un tempio con resti di un colonnato e ruderi di un sepolcro monumentale nel monastero della Trinità.