Sarawak Stato federato della Malaysia (124.449 km2 con 2.452.800 ab. nel 2008). Si estende nella parte settentrionale dell’isola di Borneo; confina a S con il Kalimantan indonesiano, a NE con il Sabah e a N con il Brunei; ancora a N le sue coste sono bagnate dal Mar Cinese Meridionale. Capitale Kuching.
Il territorio è costituito da una zona costiera settentrionale, che va rialzandosi verso S in una serie di dorsali montuose (altezza massima Monte Mulu, 2407 m). I numerosi corsi d’acqua (il principale dei quali è il fiume Rajang) vanno a sboccare nel Mar Cinese Meridionale. Il clima è equatoriale con temperatura media di 26 °C e scarsissime escursioni. Le precipitazioni sono di poco al di sotto dei 4000 mm annui. La popolazione, per la maggior parte musulmana, è composta da due gruppi principali: quello dei Malesi e quello dei Daiacchi (le popolazioni a cultura primitiva del Borneo).
I principali prodotti dell’agricoltura sono il caucciù, il riso e le noci di cocco. Esportazione di spezie (pepe) e di legname. Importante l’estrazione di petrolio, di fosfati, di antimonio e di oro. Le vie di comunicazione consistono in una rete stradale assai limitata, salvo che nelle zone petrolifere. L’industria è presente nei settori alimentare, metallurgico, petrolchimico, della lavorazione del legno e della manifattura di tabacchi.
Il S. dipese dal Brunei fino al 1841, quando fu concesso all’avventuriero inglese J. Brooke che lo governò come ragià, trasmettendo il titolo per via ereditaria. Protettorato britannico dal 1888, durante la Seconda guerra mondiale (1941-45) fu occupato dai Giapponesi. Fu poi una colonia britannica dal 1946, quando il pronipote di Brooke, C. Vyner, cedette il territorio alla corona, al 1963, quando entrò a far parte della ricostituita Federazione di Malaysia.