sarcoma Neoplasia maligna dei tessuti molli e del sistema osteoarticolare. I s. vengono classificati, con criteri istogenetici, in base al tipo di tessuto formato (fibrosarcomi, osteosarcomi, liposarcomi ecc.); sono altamente infiltranti e producono metastasi per via ematica.
Il s. a cellule epitelioidi (o s. epitelioide) può insorgere a livello del connettivo cutaneo, del sottocutaneo, delle fasce, del periostio e delle guaine tendinee e mucose. Si osserva più frequentemente nei giovani; insorge sulla faccia flessoria delle estremità, tende a ulcerarsi, dà precocemente metastasi. Il s. a cellule giganti è una varietà di osteoclastoma con precoci segni di malignità. Il s. a cellule polimorfe è un fibrosarcoma cutaneo a localizzazione elettiva in corrispondenza degli orifizi naturali; è caratterizzato istologicamente dalla proliferazione di elementi polimorfi (cellule stellate, fusate, poligonali) e dà metastasi anche per via linfatica. Il s. angioblastico è una varietà di tumore angioplastico indifferenziato, con cellule endoteliali anaplastiche e quadro istologico multiforme. La sarcomatosi è la formazione contemporanea di più sarcomi.
Il termine sarcoide, coniato da M. Kaposi, designa genericamente neoformazioni apparentemente simili ai s., dai quali però si differenziano sia per l’aspetto istologico, sia per il decorso generalmente favorevole. Sarcoidi ipodermici o sottocutanei sono formazioni nodulari sottocutanee costituite da tessuto adiposo inglobante tubercoli a cellule epitelioidi e con tendenza alla trasformazione fibrosa. I noduli, rotondeggianti od ovali, di dimensioni variabili (da una lenticchia a una noce), non sono dolenti, hanno scarsa tendenza a modificarsi e tanto meno a ulcerarsi; la loro sede più frequente è a livello del tronco e degli arti.
La sarcomicina è un antibiotico, ad azione antimitotica, utilizzato nella cura di s. e talora di carcinomi; è ricavata da colture di un ceppo di Streptomyces erythrochromogenes.