scherzo In musica, componimento, quasi sempre strumentale, di solito non molto ampio, d’indole vivace e fantasiosa.
Nel 17° sec. per s. si intendeva una composizione vocale a carattere vivace e popolaresco (ne sono esempio gli S. musicali di C. Monteverdi). A partire dalla fine del 18° sec. indica invece un brano strumentale, in forma tripartita (ABA), caratterizzato generalmente da un ritmo ternario rapido e posto di solito come terzo movimento di una sonata o di una sinfonia, al posto del minuetto. L. van Beethoven lo colloca eccezionalmente in alcune composizioni al secondo posto, dopo l’allegro iniziale e prima dell’adagio, come nella Nona sinfonia. Durante il 19° sec., il termine fu usato per designare una composizione per pianoforte solo, dal carattere brillante (come per es. i 4 s. di F. Chopin), o, più raramente, una breve composizione orchestrale (per es. lo s. sinfonico L’apprendista stregone di P. Dukas).