scongiuro Formula, gesto o rito destinati ad allontanare o neutralizzare l’azione di potenze pericolose o nocive.
Il carattere specifico dello s. consiste nel far appello a una potenza più forte, contrapponendo la sua azione a quella delle potenze malefiche da scongiurare. Così, per es., nella religiosità cristiana vive l’idea che basti pronunciare il nome di Dio, oppure semplicemente fare il segno della croce, per fugare i demoni o il diavolo. Poiché le potenze nefaste agiscono contro la vita e la salute, bisogna opporre loro una forza vitale: ne deriva l’uso, nelle religioni antiche e nel folclore attuale, di ricorrere a simboli e gesti osceni (simboli fallici e, in generale, sessuali o loro sostituzioni, come tuttora il gesto delle corna e simili). Accanto agli s. spontanei, lo s. può assumere forma organizzata in rito: in tal caso si parla di riti apotropaici o di esorcismi. Al di fuori delle religioni improntate a una concezione magica di forze sovrumane contrapposte, lo s. o decade nella superstizione, o invece si moralizza, chiamando in causa un’autorità morale contro l’intenzione di una persona: si scongiura qualcuno a fare o non fare una determinata cosa in nome dell’onore, della patria ecc.