Ingegnere militare ed economista (Saint-Léger-de-Foucheret, Borgogna, 1633 - Parigi 1707). Universalmente riconosciuto come il più grande ingegnere militare del suo tempo, dotato di eccezionali attitudini per l'ingegneria militare, nella sua lunga carriera restaurò 300 piazzeforti, ne costruì 33 nuove e diresse 53 assedi.
Arrolatosi volontario, a 17 anni, nell'armata del principe di Condé, agli ordini di questi si distinse nell'assedio di Sainte-Menehould. Fatto prigioniero dalle truppe reali, Mazzarino lo attrasse alla causa reale (1653), nominandolo commissario generale delle fortificazioni. Ingegnere del re (1655), prese parte (1655-59) in Fiandra alla guerra tra Francia e Inghilterra contro la Spagna: durante la guerra di devoluzione diresse gli assedi di Tournai, Douai, Lilla, Dôle. Louvois e Colbert lo incaricarono di ricostruire tutto il sistema fortificato francese. Nella guerra d'Olanda occupò Maastricht, Besançon e Dôle; nel 1676 ottenne da Louvois il consenso per la creazione del corpo degli ingegneri. Commissario generale delle fortificazioni (1677), dopo la pace di Nimega circondò la Francia da Dunkerque ai Pirenei orientali di una cintura di fortezze. Luogotenente generale all'inizio della prima guerra della Lega (1686-97), prese Mons (1691), Namur (1692), Charleroi (1693) e difese Brest contro gli Inglesi (1694). Membro dell'Accademia delle scienze (1699), venne infine nominato maresciallo di Francia (1703).
Per difendere le piazze ricorse alla costruzione di una cinta interna o magistrale, costituita da fronti bastionate con torri ai salienti, una cinta esterna formata da ampi bastioni e dalla tenaglia. Da lui prende nome il canale artificiale (canale di V.), lungo 25 km, che in Alsazia collega l'Ill (e un tempo anche il Lauch) alla fortezza di Neuf-Brisach. Fu anche economista e sociologo; tra l'altro, nella sua Dîme royale (1707) propose di sostituire i tributi arbitrari come la taglia, le corvées, le dogane provinciali, con una imposta unica pari al decimo del reddito, pagata però ugualmente da tutti i sudditi del re. V. lasciò manoscritta, rilegata in 12 volumi con il titolo generale Mes oisivetès, un'ampia raccolta di scritti sugli argomenti più vari, pubblicata parzialmente postuma (Oisivetés de M. de Vauban, 3 tomi in 2 voll., 1842-45).