Segovia Città della Spagna centrale (56.858 ab. nel 2008), nella Castiglia e León, capoluogo della provincia omonima. È situata presso le pendici occidentali della Sierra de Guadarrama, a 999 m s.l.m., 75 km a NO di Madrid. Il centro più antico è disposto a cuneo sopra un’altura, le cui scarpate rocciose sono lambite dal fiume Eresma (subaffluente del Duero) e da un piccolo affluente di questo. È sede di industrie alimentari, metalmeccaniche, chimiche ed elettrotecniche, e centro commerciale di una regione agricola e forestale.
Città degli Arevaci, S. fece parte in età romana della Spagna Tarraconense; durante la guerra del lusitano Viriato (147-143 a.C.) i cittadini di S. preferirono vedere uccisi le loro donne e i loro figli piuttosto che ribellarsi ai Romani. Caduta in mano agli Arabi, poi più volte presa dai cristiani, distrutta nel 1072 da ῾Alī Moymūn signore di Toledo, fu espugnata definitivamente nel 1085 da Alfonso VI dopo la conquista di Toledo. Fu allora riedificata e fortificata. Più volte i re di Castiglia risiedettero a S. e più volte vi si riunirono le Cortes. Nel 15° sec., durante il periodo di anarchia sotto Enrico IV, re di Castiglia e di León, S. fu una delle città dove più si accesero le lotte intestine; nel 1520, fu uno dei centri principali della ribellione dei Comuneros. Fino al 16° sec. sede tra le più importanti dell’industria della lana in Spagna, cominciò in quel secolo a decadere.
Della cinta di mura romane riadattate nell’11° sec. rimangono tratti notevoli a N e a E. Monumento insigne è l’acquedotto traianeo, il cui ultimo tratto si svolge su arcate a blocchi di granito sovrapposti senza malta, per una lunghezza di m 818, in parte a due ordini. Alcune arcate furono ricostruite nel 1483 dall’architetto Juan de Escobedo. La cattedrale (1525-1616) è in stile gotico fiorito. Numerose e importanti le chiese romaniche e gotiche, alcune con influenze orientali; numerosi anche gli edifici civili del 15°-16° secolo.
Provincia di S. (6922 km2 con 163.899 ab. nel 2008) Delimitata a SE dal crinale della Sierra de Guadarrama, si estende a N su un vasto lembo dell’altopiano della Vecchia Castiglia, solcato da alcuni affluenti di sinistra del Duero (Cega, Duratón e il subafflente Eresma). Il clima è di tipo continentale, con estati calde e inverni assai rigidi. Scarse le precipitazioni, prevalentemente primaverili. Predominano la pastorizia (ovini) e l’agricoltura estensiva. Le vaste foreste danno ottimo legname da costruzione. Importante l’industria estrattiva, per la presenza di numerosi minerali (ferro, rame, quarzi auriferi, feldspato, marmi ecc.).