Toledo Città della Spagna centrale (82.291 ab. nel 2009), nella Nuova Castiglia, capoluogo dell’omonima provincia e della comunità autonoma di Castilla-La Mancha; situata a 512 m s.l.m. su un’altura granitica lambita su tre lati dal corso incassato del Tago. La particolarità del sito e la posizione al centro della Penisola Iberica spiegano la notevole fortuna della città dalle epoche più remote fino a tempi recenti. La vicinanza di Madrid (70 km) ne ha peraltro frenato lo sviluppo demografico ed economico, sostenuto dalle funzioni amministrative e dalle attività turistiche. Qualche importanza hanno le tradizionali produzioni artigiane (armi bianche, lame) e moderne industrie (alimentari, chimiche, meccaniche di precisione). T. ha un particolare rilievo per essere la più antica arcidiocesi spagnola.
Di origine greca o fenicia, T. era il più importante centro della Carpetania quando nel 192 a.C. fu conquistata dai Romani che la chiamarono Toletum. La sua importanza si accrebbe nel 6° sec. quando divenne residenza dei re visigoti e sede dei famosi concili. Conquistata dagli Arabi nel 711, fu più volte ribelle ai califfi di Cordova. Nell’866 si ribellò nuovamente e per un quarantennio fu uno Stato indipendente, con un proprio sovrano arabo. Con ‛Abd ar-Raḥmān III dovette però assoggettarsi al dominio degli Omayyadi. Nel 10° sec. la città fiorì economicamente (lavorazione dell’acciaio) e culturalmente. Durante la monarchia visigotica e poi sotto la dominazione araba, T. fu sede primaziale della Spagna e conservò la sua importanza come centro spirituale e religioso sia per i celebri concili che vi si tennero, sia per la formazione della particolare liturgia nota come mozarabica. Con il dissolversi dell’unità del califfato di Cordova, nei primi decenni dell’11° sec., tornò a reggersi nuovamente come Stato indipendente (uno dei cosiddetti Regni di Taifas), ma nel 1085 fu conquistata da Alfonso VI re di León e di Castiglia, divenendo poi la capitale dello Stato castigliano. T. fu per quattro secoli la città più importante della Spagna. Un forte impulso alla prosperità economica venne dall’antica e potente colonia ebraica, nonostante le dure persecuzioni. Pur conservando sempre l’impronta della civiltà musulmana, a T. si sviluppò presto anche una vita culturale cattolica. Alla fine del 15° sec. la cacciata degli ebrei determinò però la decadenza dell’attività industriale cittadina; poi, centro della rivolta dei Comuneros (➔), ricevette il colpo più duro dal trasferimento della capitale a Madrid, voluto da Filippo II nel 1560. Fu occupata dai Francesi dal 1808 al 1813.
Scarse le conoscenze sulla città romana, nodo fondamentale sulla via Emerita Augusta. A partire dal 2° sec. d.C., T. raggiunse un notevole sviluppo urbano: la collina con un recinto di mura come centro politico, amministrativo, religioso, e la pianura con un agglomerato sparso, dove si trovavano il circo (resti del 1° sec.) e un anfiteatro (scomparso). Sono state localizzate anche alcune villae, da cui provengono mosaici (3° sec.). T. ha conservato l’aspetto suggestivo di vecchia città castigliana. Sul fiume Tago sono il ponte di Alcántara, di origine romana, con torre mudéjar (15° sec.) e, sull’altra riva, il castello di S. Servando (14° sec.) e il ponte di S. Martin (13° sec.; ricostruito nel 14° sec.). La cattedrale, iniziata nel 13° sec., richiama le cattedrali gotiche francesi (facciata, 15° sec.; chiostro, 14° sec.; del 16° sec. sono: cappella mozarabica, sala capitolare, sagrestia, con notevoli dipinti). Tra le altre chiese: quella di Cristo de la Luz, già moschea; quelle mozarabiche (10° sec.) di S. Justa, S. Eulalia e S. Sebastián e, dopo la Riconquista, in stile mudéjar le chiese del Cristo de la Vega, Santiago del Arrabal, S. Vicente, S. Tomé (14° sec.). In stile mudéjar sono anche le due sinagoghe trasformate in chiese nel 15° sec.: S. Maria la Blanca (12°-13° sec.) e del Tránsito (1356). Elementi gotici e mudéjar sono in S. Juan de los Reyes, con monastero (chiostro, 15° sec.). Tra le antiche porte di T., è monumentale la Porta del Sole, forse 14° sec., moresca. Tra gli edifici civili: palazzo dei conti di Fuensalida (1411, moresco); ospedale di S. Cruz (1504-1524), sede di museo; ospedale di S. Juan Bautista, o de Afuera (1541-99), sede di museo; casa di El Greco, sede di un museo dedicato al pittore. L’Alcazár, in parte distrutto nel 1936 e poi ricostruito, domina la città.
Concili di T. I più noti sono il 3° (589), in cui si celebrò il ritorno al cattolicesimo della Spagna, avvenuto con la conversione del re dei Visigoti ariani Recaredo; e il 4° (633), presieduto da Isidoro di Siviglia, di notevole importanza per la storia sociale e politica spagnola, in virtù dei provvedimenti riguardanti la situazione degli Ebrei e la diffusione della schiavitù. In alcuni dei concili dell’età visigotica furono elaborati i simboli di T. che, rivolti specialmente contro le eresie ariana e priscillanista, per la loro limpidità, concisione e sicurezza dottrinale, esercitarono ampia influenza anche nei secoli successivi.