• Istituto
    • Chi Siamo
    • La nostra storia
  • Magazine
    • Agenda
    • Atlante
    • Il Faro
    • Il Chiasmo
    • Diritto
    • Il Tascabile
    • Le Parole Valgono
    • Lingua italiana
    • WebTv
  • Catalogo
    • Le Opere
    • Bottega Treccani
    • Gli Ebook
    • Le Nostre Sedi
  • Scuola e Formazione
    • Portale Treccani Scuola
    • Formazione Digitale
    • Formazione Master
    • Scuola del Tascabile
  • Libri
    • Vai al portale
  • Arte
    • Vai al portale
  • Treccani Cultura
    • Chi Siamo
    • Come Aderire
    • Progetti
    • Iniziative Cultura
    • Eventi Sala Igea
  • ACQUISTA SU EMPORIUM
    • Arte
    • Cartoleria
    • Design & Alto Artigianato
    • Editoria
    • Idee
    • Marchi e Selezioni
  • Accedi
    • Modifica Profilo
    • Treccani X

Sessantotto

di Bruno Bongiovanni - Enciclopedia dei ragazzi (2006)
  • Condividi

Sessantotto

Bruno Bongiovanni

La contestazione giovanile

La nozione di Sessantotto non si riferisce solo all’anno 1968, ma a una più ampia stagione (tra la fine degli anni Sessanta e i primi anni Settanta) di ribellione delle giovani generazioni, attratte dall’ideale di rivoluzionare la società e la politica. Quelle rivolte esercitarono una profonda influenza sui processi di trasformazione dei comportamenti e della mentalità e di creazione di nuove forme di mobilitazione

Una generazione si ribella

Con il termine Sessantotto si indica il movimento di studenti e operai che esplose alla fine degli anni Sessanta del Novecento nelle università, nelle scuole, nelle fabbriche e nelle piazze, contestando i valori tradizionali e le istituzioni. Tale contestazione prese di mira sia la società occidentale – e dunque il capitalismo – sia quella di tipo sovietico – e dunque il socialismo nella sua realizzazione storica.

In effetti, tra i vari movimenti del Sessantotto vi furono anche differenze profonde, nelle motivazioni e negli obiettivi. Il dato comune era soprattutto quello anagrafico, essendo i gruppi che lo promossero costituiti prevalentemente da giovani. Si trattò, per certi versi, della ribellione di una generazione.

Dai campus americani alle università e alle piazze europee

Un primo segnale della rivoluzione giovanile venne dagli Stati Uniti. Già alla metà degli anni Sessanta, infatti, scoppiarono rivolte nei campus universitari americani in difesa dei diritti civili, contro le discriminazioni razziali che colpivano gli afroamericani e contro la guerra in Vietnam, giudicata imperialistica.

Lo scenario della rivolta si era esteso, nel frattempo, all’Europa, a partire dalla Francia. In questo paese non vi era una questione come quella del Vietnam, la disoccupazione non era a livelli drammatici e la condizione degli immigrati non era in alcun modo confrontabile con quella degli afroamericani negli Stati Uniti. Eppure un diffuso malessere sociale, caratterizzato dalla polemica contro il ‘gollismo’ – la politica francese era dominata dal nazionalismo del generale Charles de Gaulle –, sfociò in un movimento di protesta che coinvolse l’università, il mondo del lavoro, le istituzioni pubbliche e il potere politico. Le grandi manifestazioni del ‘maggio francese’, nel 1968, contribuirono al tramonto politico del presidente de Gaulle.

In Italia, invece, la diffusione del movimento giovanile fu per molti versi prodotta dal fallimento dei progetti riformistici messi in atto dalla Democrazia cristiana e dal Partito socialista con i governi di centrosinistra. Il sistema scolastico italiano e quello universitario, inoltre, erano molto arretrati e inadatti a una società in rapida evoluzione. Infine, chiusosi ormai il ‘miracolo economico’, molti giovani operai del Sud, immigrati nelle grandi città del Nord, vivevano in condizioni di grave disagio. Si innescò, in tale contesto, un’ondata di contestazione politica e sociale, prevalentemente operaia e studentesca, che in anni successivi degenerò anche in estremismo e violenza.

Il tramonto del Sessantotto e la sua eredità

Tratti comuni di tutti i movimenti europei del Sessantotto furono, poi, la polemica contro l’imperialismo (con gli Stati Uniti come principale bersaglio) e la critica frontale rivolta ai partiti della sinistra e ai sindacati, accusati di essersi integrati nel sistema. Molteplici furono, però, le ‘bandiere’ dei diversi gruppi: dall’anarchismo all’ammirazione per la figura di Mao Zedong, dal femminismo al culto di Che Guevara.

In Francia le ribellioni vennero presto riassorbite. In Germania, invece, presero vita alcune organizzazioni clandestine terroristiche, come la Rote Armée Fraktion («Frazione armata rossa»).

Il paese con la scia terroristica più profonda fu però l’Italia, dove il Sessantotto generò vari e diversi gruppi extraparlamentari di sinistra (tra cui Lotta continua, Potere operaio, Avanguardia operaia, i maoisti e così via), alcuni dei quali imboccarono, poi, la strada della violenza. Il gruppo più attivo in tale direzione si rivelò quello delle Brigate rosse, che vide nella pratica del terrorismo l’unica possibilità per realizzare la rivoluzione in Italia.

Il lascito del Sessantotto, malgrado ciò, non si risolse di certo nell’estremismo di alcune organizzazioni. Era emersa in quel periodo, per esempio, l’esigenza di una concezione meno autoritaria e più aperta della scuola. La stagione della rivolta avrebbe poi dato impulso a una maggiore partecipazione politica di due componenti sociali, i giovani e le donne, fino ad allora tendenzialmente marginalizzate. Nel discorso pubblico si era manifestata, inoltre, una nuova sensibilità per i temi della pace e dei diritti civili, destinati ad assumere con gli anni a venire una rilevanza crescente.

Vedi anche
Baader-Meinhof Nome (da quello dei due maggiori esponenti: Andreas Baader e Ulrike Meinhof) con cui è noto il gruppo anarchico-rivoluzionario tedesco Rote Armee Fraktion. Sorto sul finire degli anni 1960 sull’onda della contestazione studentesca, scelse presto la lotta armata. La sua attività raggiunse l’acme fra ... contestazione Azione collettiva orientata alla critica, al dissenso o alla protesta nei confronti del sistema sociale e dei suoi valori costitutivi. I soggetti di contestazione sono i movimenti sociali, soprattutto giovanili e studenteschi, nati dall’aggregazione spontanea di individui che si riconoscono in una comune ... femminismo Movimento di rivendicazione dei diritti economici, civili e politici delle donne; in senso più generale, insieme delle teorie che criticano la condizione tradizionale della donna e propongono nuove relazioni tra i generi nella sfera privata e una diversa collocazione sociale in quella pubblica. 1. Cenni ... Charles-André-Joseph-Marie de Gaulle Gaulle ‹ġóol›, Charles-André-Joseph-Marie de. - Generale e uomo politico francese (Lilla 1890 - Colombey-les-Deux-Églises, Haute-Marne, 1970). Uscito dalla scuola militare di Saint-Cyr (1912), partecipò alla prima guerra mondiale: due volte ferito, cadde prigioniero nel 1916. Prof. a Saint-Cyr (1921), ...
Categorie
  • STORIA CONTEMPORANEA in Storia
Tag
  • DEMOCRAZIA CRISTIANA
  • ROTE ARMÉE FRAKTION
  • CHARLES DE GAULLE
  • DIRITTI CIVILI
  • BRIGATE ROSSE
Altri risultati per Sessantotto
  • Sessantotto
    Enciclopedia on line
    Movimento di protesta che nel 1967-68 coinvolse settori del mondo operaio e giovanile, specialmente studentesco, negli Stati Uniti e in molti paesi europei. Nato nel contesto della protesta contro l’intervento americano in Vietnam, fece proprie le istanze antiautoritarie ed egualitarie, rivendicando ...
  • Sessantotto
    Dizionario di Storia (2011)
    Movimento di protesta (1967-68) che coinvolse settori del mondo giovanile, in partic. studentesco (➔ ), negli Stati Uniti e in molti Paesi europei. Alla nascita del movimento contribuirono, tra l’altro, la crescita numerica delle masse studentesche, lo sviluppo di una cultura giovanile di massa, l’elaborazione ...
Vocabolario
Sessantòtto
Sessantotto Sessantòtto s. m. [dall’agg. num. sessantotto, cioè ’68, l’anno 1968], invar. – Designazione comune del vasto movimento di contestazione politica e sociale esploso nell’anno 1968, dapprima negli ambienti studenteschi dei paesi...
postsessantottésco
postsessantottesco postsessantottésco agg. [comp. di post- e sessantotto] (pl. m. -chi). – Che è successivo al movimento di contestazione giovanile, sociale, culturale sviluppatosi negli ultimi anni ’60 del Novecento (v. sessantottesco)....
  • Istituto
    • Chi Siamo
    • La nostra storia
  • Magazine
    • Agenda
    • Atlante
    • Il Faro
    • Il Chiasmo
    • Diritto
    • Il Tascabile
    • Le Parole Valgono
    • Lingua italiana
    • WebTv
  • Catalogo
    • Le Opere
    • Bottega Treccani
    • Gli Ebook
    • Le Nostre Sedi
  • Scuola e Formazione
    • Portale Treccani Scuola
    • Formazione Digitale
    • Formazione Master
    • Scuola del Tascabile
  • Libri
    • Vai al portale
  • Arte
    • Vai al portale
  • Treccani Cultura
    • Chi Siamo
    • Come Aderire
    • Progetti
    • Iniziative Cultura
    • Eventi Sala Igea
  • ACQUISTA SU EMPORIUM
    • Arte
    • Cartoleria
    • Design & Alto Artigianato
    • Editoria
    • Idee
    • Marchi e Selezioni
  • Accedi
    • Modifica Profilo
    • Treccani X
  • Ricerca
    • Enciclopedia
    • Vocabolario
    • Sinonimi
    • Biografico
    • Indice Alfabetico

Istituto della Enciclopedia Italiana fondata da Giovanni Treccani S.p.A. © Tutti i diritti riservati

Partita Iva 00892411000

  • facebook
  • twitter
  • youtube
  • instagram
  • Contatti
  • Redazione
  • Termini e Condizioni generali
  • Condizioni di utilizzo dei Servizi
  • Informazioni sui Cookie
  • Trattamento dei dati personali