sintonizzatore In radiotecnica, il circuito che permette di selezionare, tra i vari segnali captati dall’antenna, quello della stazione che si intende ricevere; analogamente, negli impianti di filodiffusione, il circuito che permette di sintonizzarsi sul singolo canale filodiffuso, escludendo la ricezione dei segnali fonici ad audiofrequenza; per estensione, negli impianti audio e video ad alta fedeltà a componenti separate, l’apparato di radioricezione (tuner) quando non comprende l’amplificatore. I s. commerciali sono tipicamente caratterizzati da elevati valori di sensibilità e di selettività, utilizzando sofisticati circuiti per il controllo automatico di frequenza (CAF). Ciò permette la selezione di stazioni emittenti locali anche se occupano bande molto vicine con limitati valori di potenza in trasmissione. Nei modelli di maggiore qualità, le frequenze sono generate da opportuni sintetizzatori (s. digitali, o al quarzo) e sono presenti particolari circuiti per preselezionare un certo numero di canali, per indicatori digitali della frequenza ecc. In generale nei s. sono realizzate due sezioni, la prima per la ricezione di trasmissioni radiofoniche a modulazione di frequenza, la seconda per la ricezione in modulazione di ampiezza nel campo delle onde medie e, solo raramente, delle onde lunghe. Solo apparati professionali dispongono della sezione di ricezione in onde corte.