Siracide Uno dei libri dell’Antico Testamento che i cattolici dicono deuterocanonici, i protestanti e gli ebrei apocrifi. Del testo si hanno tre recensioni indipendenti: ebraica (la lingua originale, completa per oltre due terzi), greca e latina; per Greci ed Ebrei il titolo del libro è Sapienza (o Sentenze) di Gesù figlio di Sirac o semplicemente Siracide (titolo quest’ultimo oggi prevalente soprattutto nell’uso liturgico), i Latini invece fin dal 3° sec. lo chiamarono Ecclesiastico, come esemplare dei libri il cui impiego era limitato al culto e all’istruzione dei catecumeni. L’autore, Gesù figlio di Eleazaro, figlio di Sirac, lo compose tra il 200 e il 180 a.C.; suo nipote fu l’autore della traduzione greca e di un prologo che l’accompagna.
Opera sostanzialmente unitaria, il S. è frutto del magistero religioso dell’autore ai giovani aristocratici di Gerusalemme, ai quali insegna il culto di Dio, la tradizione e la legge. Precursore degli Scribi nello studio assiduo della legge scritta, il S. è però lontano dal loro legalismo formalistico: una volta compiuta l’identificazione tra la legge di Mosè e la Sapienza, dietro la legge palpita sempre lo spirito rinnovatore e creatore di Dio.