sociabilità ecologia In fitogeografia, il modo di raggrupparsi degli individui di una data specie in una cenosi. La s. (detta anche socialità) si esprime con una scala di 5 gradi (1=individui isolati; 2=a gruppi o cespi; 3=a chiazze o cuscinetti; 4=in piccole colonie o in grandi macchie o tappeti; 5=in grandi colonie); il grado di s. dipende in parte dalle condizioni locali, che possono essere più o meno favorevoli alle singole specie, in parte dalla forma biologica e di crescita della specie medesima. scienze sociali L’attitudine a vivere in società, e il complesso degli elementi e dei gruppi di una determinata società e delle loro relazioni. Il termine indica anche le forme concrete nelle quali tale attitudine si manifesta (gruppo, comunità, massa ecc.), orientata da diversi tipi di bisogno e di interesse; è preferito a socialità in quanto meno valutativo, e ad associazione in quanto comprende tanto i rapporti di avvicinamento tra diversi soggetti sociali (definiti come associazioni) quanto quelli, come la guerra, i conflitti ecc., che comportano distanziamento od ostilità.
A partire dagli anni 1970 la s. è stata scelta come oggetto specifico dell’indagine storiografica, che ha analizzato in particolare le forme di aggregazione sviluppatesi nelle comunità urbane e rurali sette-ottocentesche. L’iniziatore di questa corrente è lo storico francese M. Agulhon (Le cercle dans la France bourgeoise. Étude d’une mutation de sociabilité, 1977).