acefala, società In etnologia, gruppo di individui la cui organizzazione non prevede la concentrazione del potere in un capo. Solo in apparenza si tratta di strutture anarchiche; in realtà si avvalgono di un preciso ordine di rapporti istituzionali (parentela, età, attività economica) che non consente la concentrazione del potere nelle mani di un monarca, ma ne assicura la distribuzione e la rotazione. Le bande dei cacciatori e raccoglitori, dirette dall’individuo più sagace nelle scelte comunitarie, al quale tuttavia non viene conferito uno status di superiorità o una posizione permanente, costituiscono le forme più semplici di società acefale.
Forme più complesse sono basate sui sistemi di parentela e vengono chiamate segmentarie o di lignaggio, perché costituite da segmenti maggiori o minori del clan; al più anziano spetta dirigere le assemblee ed eseguirne le decisioni; la sua autorità è ereditaria e pari a quella di ogni altro capo-lignaggio. Ulteriori forme complesse sono le società fondate sui sistemi d’età; le più diffuse si basano sulle classi d’età, raggruppamenti di iniziati di uno stesso periodo che mantengono un eguale status e partecipano di uno stesso potere secondo i gradi della promozione e dell’attività sociale: militare (guerrieri), familiare (sposi), decisionale (padri di famiglia), sacrale (anziani). Una forma peculiare sono le classi generazionali, fondate sulla dicotomia tra padri e figli, designazioni che non si riferiscono tanto al rapporto genetico quanto alla responsabilità sociale verso la comunità.