BIBLICHE, SOCIETÀ
La costituzione di associazioni che si assumessero il compito di diffondere la Bibbia, e quindi di produrne un grandissimo numero di esemplari a prezzi più ridotti (non quindi la semplice copiatura, o stampa, o traduzione della Bibbia) è da porre in relazione con l'importanza quasi esclusiva data dalla Riforma protestante alla parola scritta di Dio, a scapito della tradizione e del magistero della Chiesa. É naturale pertanto che nei paesi riformati sorgesse l'idea di diffondere la Bibbia tra il popolo e di sottrarre la produzione delle Sacre Scritture all'industria libraria privata, per affidarla a imprese che sentissero questo compito come un servizio pubblico e un dovere religioso insieme (i due concetti, nello spirito della Riforma in genere, ma più particolarmente del calvinismo, sono del resto molto vicini).
Nel 1649 sorse nelle colonie inglesi d'America una società per la diffusione del Vangelo (Corporation for the Promoting and Propagating of the Gospel of Jesus Crist in New England) da cui uscì nel 1663 a Cambridge (Massachusetts) la prima Bibbia stampata in America e tradotta da John Eliot nel linguaggio degl'Indiani della regione. In Germania l'idea di un'organizzazione in grande a questo scopo fu esposta da A.H. Francke, ma non trovò applicazione pratica fino al 1710, quando grazie all'aiuto del barone Karl Hildebrand von Canstein si costituì la società che ne portò il nome (Canstein'sche Bibelanstalt) fino al 1775, e che produsse circa 3 dei 4 milioni di Bibbie stampate in Germania nel corso del sec. XVIII. Il pietismo da una parte, le idee umanitarie dell'illuminismo (Aufklärung) dall'altra, infine le nuove concezioni che determinarono la politica coloniale degli stati europei, e che destarono un nuovo fervore missionario anche nella cristianità riformata, diedero un nuovo impulso al movimento per la diffusione della Bibbia. La Society for Promoting Christian Knowledge (per la promozione della cultura cristiana) fondata fin dal 1698, e la Religious Tract Society (società per la letteratura religiosa) avevano provveduto alla diffusione delle Sacre Scritture in Inghilterra e in India. In un'adunanza di quest'ultima, fu proposta la costituzione di un'associazione diretta esclusivamente a questo fine. Fu la Società Biblica Britannica e Forestiera (British and Foreign Bible Society, B.F.B.S.) costituita nel 1804. Altre se ne fondarono a Basilea, a Norimberga (queste si fusero nel 1806), a Berlino (1805, avendo di mira prevalentemente la propaganda in Polonia e in Russia), a Danzica (1806), a Königsberg (1810). Importante la società biblica russa, fondata nel 1812 con l'appoggio di Alessandro I e sotto la presidenza del principe Galicyn (Galitzin): dopo aver diffuso la Bibbia in 30 lingue diverse, essa fu disciolta da Nicola I (1826) che permetteva però, due anni dopo, la costituzione di una società protestante; nel 1839 si stabiliva a Pietroburgo anche un'agenzia della società britannica. Altre ne venivano fondate in tutta l'Europa settentrionale: Finlandia (1812), Danimarca, Svezia, Norvegia (1814), Islanda (1815).
Le Bibbie diffuse fino al 1826 comprendevano anche i libri deuterocanonici (per i protestanti, "apocrifi") dell'Antico Testamento. In quell'anno, la prevaleriza di elementi puritani provocò la decisione di non stamparli più, e di non accordare sussidî alle società che avessero continuato a diffonderli. Così questi libri scomparvero dalla maggior parte delle Bibbie stampate nel corso del sec. XIX; ma varie persone o associazioni, che non approvavano l'omissione, si resero indipendenti. Continuarono a ricevere aiuti dalla britannica le varie società bibliche della Germania: solo a partire dal 1880 comincia a diminuire il numero delle Bibbie importate in Germania, parallelamente del resto allo sviluppo economico e industriale di questa nazione, diminuendo dai 2/3 del numero totale delle Bibbie diffuse nel 1881 ad 1/6 nel 1925.
Di pari passo si verificarono altri fenomeni. Le società bibliche erano sorte nel momento in cui i progressi della filologia classica in genere, e l'esame o la scoperta di manoscritti importanti, ancora inesplorati, ponevano la critica del testo biblico su nuove basi. Soprattutto in Germania ci si preoccupò di diffondere anche edizioni critiche dei testi originali. Frutto di questa preoccupazione furono le edizioni del Nuovo Testamento di Eberardo Nestle (un rifacimento della quale, su nuove basi, è la 13ª ed., Stoccarda 1927, a cura soprattutto del von Dobschütz), le ristampe della Bibbia ebraica nel testo di R. Kittel, l'edizione dei Settanta del Rahlfs. Nello stesso tempo, le esigenze delle missioni rendevano necessarie traduzioni nelle lingue più diverse. Anche sotto questo riguardo i servigi resi alla scienza del linguaggio dai missionarî e dalle società bibliche sono stati insigni. Non solo è stato raccolto un materiale linguistico immenso; ma le versioni della Bibbia costituiscono il primo documento letterario scritto in numerosi linguaggi, di cui è stato necessario studiare la struttura e fissare il dizionario e la grammatica. Questo movimento ha probabilmente reagito anche sulla critica testuale, facendo conoscere e sentire più vivamente l'importanza delle versioni antiche. Infine, la maggior diffusione della Bibbia tra laici di media cultura ha fatto sentire più vivo il bisogno di versioni nuove, più sciolte e rammodernate nell'espressione. Tra i frutti di questa tendenza, sono da annoverare le "versioni rivedute" inglese (e americana), italiana e varie altre, specialmente in inglese (v. bibbia).
Tra i cattolici (indipendentemente dal semplice lavoro dei traduttori o dall'opera missionaria svolta dalla congregazione romana De Propaganda Fide) le società bibliche sorsero dapprima esse pure nei paesi dove la maggioranza della popolazione era protestante. Il carattere aconfessionale delle prime associazioni sembrò anzi permettere la collaborazione dei cattolici; poi nacquero società esclusivamente cattoliche. Comunque, le società bibliche non furono ben viste in generale dalla curia romana, che non vedeva rispettate le prescrizioni del concilio di Trento (v. bibbia) e nella lettura privata della Bibbia da parte dei laici scorgeva una pericolosa concessione al principio del libero esame ed allo spirito dei tempi. Così la Chiesa cattolica condannò più volte il movimento, sotto Leone XII (3 maggio 1824), Pio VIII (24 maggio 1829), Gregorio XVI (8 maggio 1844), Pio IX (nel Syllabus). Leone XIII tuttavia approvò il concetto della diffusione della Bibbia tra il popolo, e, oltre alle numerose versioni cattoliche moderne, bisogna menzionare la Pia Società di S. Girolamo per la diffusione de' Santi Evangeli che, costituita nel 1902 sotto la presidenza dell'allora mons. G. Della Chiesa, sostituto segretario di stato (poi Benedetto XV), diffondeva un notevolissimo numero di esemplari d'una versione diretta dei Vangeli e degli Atti degli Apostoli, e, dopo una sospensione della sua attività, la riprendeva sotto il pontificato dello stesso Benedetto XV, benché con alacrità alquanto rallentata. Né va taciuto qui dei Gruppi del Vangelo di recentissima costituzione (per le versioni italiane più recenti, v. bibbia).
Nel campo protestante e in quello interconfessionale va segnalata inoltre, in Italia, l'attività della società Fides et Amor, di Firenze, che distribuì anch'essa, specie durante la guerra e tra i soldati, un cospicuo numero di copie di una versione dei Vangeli (come pure dei Salmi e di Giobbe), opera di G. Luzzi.
Ma nessuna delle società bibliche esistenti, nemmeno in Germania, dove pur sono notevoli quelle del Württemberg (Privilegierte Württembergische Bibelanstalt, editrice del Nuovo Testamento del Nestle), della Prussia (Preussische Haupt-Bibelgesellschaft), di Sassonia (Sächsische Haupt-Bibelgesellschaft) può essere paragonata alla summenzionata Società Biblica Britannica e Forestiera, che ha agenzie sparse per tutto il mondo, e pubblica, inoltre, relazioni (Reports) annuali, ed un periodico illustrato mensile The Bible in the World (La Bibbia nel mondo). Essa ha pubblicato, dalla sua fondazione al 31 marzo 1929, 71.764.273 Bibbie complete, 107.428.429 Nuovi Testamenti, e 218.045.093 parti staccate, ossia complessivamente 397.237.795 volumi, in 618 lingue complessivamente, così divise: Lingue europee, morte, o internazionali (esperanto): Bibbia 43, Nuovo Testamento 18, libri staccati 28; lingue africane (tra cui il copto [boheirico] e varî dialetti arabi o scritti in caratteri arabi): Bibbia 28, Nuovo Testamento 52, libri staccati 123; lingue asiatiche (compreso l'armeno antico, l'ebraico [testo masoretico dell'Antico Testamento, e versione del Dolitzsch del Nuovo], l'arabo [in varî caratteri e in diverse forme dialettali, di cui 6 registrati come africani: tunisino, algerino, ecc.], il siriaco della Peshittā, in diversi caratteri, il persiano in caratteri ebraici ed arabi: quest'uso di trascrizioni in diversi caratteri è seguito anche per il sanscrito e altre lingue): Bibbia 55, Nuovo Testamento 49, libri staccati 90; lingue americane: Bibbia 4, Nuovo Testamento 11, libri staccati 30; lingue oceaniche: Bibbia 16, Nuovo Testamento 20, libri staccati 51. La produzione massima annua si è raggiunta nel 1928-29 con un totale di 11.399.540 volumi; nel 1926-27 fu di 10.128.087; nel 1915-16 di 11.059.617. Sulla circolazione in Italia si hanno le cifre seguenti: 1923, Bibbia 9203 copie, Nuovo Testamento 12.393, libri staccati 213.160, totale 234.756;1927, Bibbia 9627, Nuovo Testamento 8073, libri staccati 274.400, totale 292.145 volumi; nel 1929, al 31 novembre, vendita complessiva di 209.206 volumi. La traduzione è quella del Diodati (v. bibbia), cui, dal 1925, s'è aggiunta una "versione riveduta", opera in gran parte di G. Luzzi.
Presidente della società (ereditario) è il duca di Connaught. La società è amministrata da un comitato di 36 laici, di cui sei stranieri, residenti a Londra, o nei dintorni; quindici membri devono appartenere alla chiesa anglicana. Questo comitato, con i segretarî e sette vice-presidenti, forma, dal 1907, una società commerciale a responsabilità limitata (Limited Liability Company) per tutti gli atti di commercio necessarî al conseguimento degli scopi sociali.
Menzioniamo ancora, nella Gran Bretagna, le società bibliche scozzese (National Bible Society of Scotland) e irlandese (Hibernian Bible Society), nonché la Trinitarian Bible Society (1831: costituita da un gruppo di dissidenti che non approvarono l'ammissione degli unitariani nella B.F.B.S.). Collabora con la società britannica anche l'American Bible Society di New York, che ha agenzie nell'America latina, in Oriente, in Europa, e pubblica anch'essa relazioni (Reports) e un periodico mensile illustrato (The Bible Society Record). Tra quelle dei varî paesi protestanti d'Europa, svolge una notevole attività missionaria nelle colonie olandesi la Società biblica dei Paesi Bassi (Nederlandsch Bijbelgenootschap). In Francia, vive tuttora la Société biblique protestante de Paris (1818) a cui si deve, in occasione del suo centenario, una notevole Bible du centenaire, con introduzioni e commenti di carattere critico. Membri dissidenti di questa fondarono nel 1833 la Société biblique française et étrangère. Una nuova scissione nella società parigina diede luogo (1864) alla formazione della Société biblique de France, che, in quello stesso anno, assorbì la precedente.
Bibl.: Canton, History of the British and Foreign Bible Society, 5 voll., Londra 1904-1910; D. Lortsch, Histoire de la Bible en France, Parigi e Ginevra 1910; Dwight, The Centennial HIstory of the American Bible Society, 2 voll., New York 1916; Bertram, Geschichte der Canstein'schen Bibelanstalt, Halle 1863; Zweynert, 100 Jahre Bibel-Verbreitung, Dresda 1915; Nestle, in Die Religion in Geschichte und Gegenwart, 2ª ed., I, coll. 1021-1028; H. Lesêtre, in Dictionnaire de la Bible (del Vigouroux; cattolico), I, ii, coll. 1787-1790; e, per molte suggestive osservazioni storiche o di carattere generale, E. von Dobschütz, art. Bible in the Church, in Hastings, Encyclopaedia of Religion and Ethics, II, pp. 579-615.