stripping chimica In tecnologia chimica (anche, in it., strippaggio), trasferimento di uno o più componenti, più volatili o meno solubili, da una fase liquida a un’altra fase (liquida o gassosa). Lo s. interviene pertanto nelle operazioni di distillazione (trasferimento di componenti più volatili dal liquido al vapore), di estrazione con solvente liquido-liquido (migrazione del soluto dal raffinato all’estratto) e di desorbimento di componenti gassosi o volatili da una fase liquida a una gassosa. Questa ultima operazione (alla quale si attribuisce talvolta la denominazione di s. con significato esclusivo) consente di rigenerare le soluzioni liquide dopo un assorbimento (al fine di allontanare o ricuperare il gas assorbito e di riutilizzare il liquido solvente) o di rimuovere componenti indesiderati da determinati prodotti liquidi (per es., le sostanze troppo volatili dai prodotti petroliferi costituenti i prelievi laterali della colonna di frazionamento primaria); il desorbimento viene effettuato mettendo la fase liquida, in genere previamente riscaldata, a contatto con una corrente d’aria o di vapor acqueo. Sezione di s. La parte di una apparecchiatura dove dalla miscela trattata si eliminano i componenti più volatili (distillazione) o più facilmente trasferibili in un solvente (estrazione con solvente).
In elettrochimica, voltammetria di s., tecnica di analisi in cui la sostanza da analizzare viene dapprima depositata su un elettrodo, poi rimossa per via elettrochimica e determinata mediante voltammetria. medicina In chirurgia, tecnica di exeresi, impiegata generalmente nell’asportazione della safena per il trattamento delle varici degli arti inferiori: consiste nell’introdurre nel lume della vena, sezionata alle due estremità, una sonda particolare (stripper) che viene fissata a una delle estremità stesse e poi ritirata dall’estremità opposta, determinando in tal modo l’asportazione del tronco venoso.